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Myanmar: proseguono gli arresti, denuncia Amnesty International
- Subject: Myanmar: proseguono gli arresti, denuncia Amnesty International
- From: press at amnesty.it
- Date: Sun, 2 Dec 2007 11:48:27 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS142-2007 MYANMAR: PROSEGUONO GLI ARRESTI, DENUNCIA AMNESTY INTERNATONAL Amnesty International ha denunciato nuovi arresti di attivisti politici a Myanmar, nonostante l'impegno assunto all'inizio del mese dal primo ministro Thein Sein, di fronte al Rappresentante speciale dell'Onu Ibrahim Gambari, che non vi sarebbero stati ulteriori fermi. Secondo l'organizzazione per i diritti umani, nelle carceri di Myanmar si trovano oltre 700 persone arrestate durante e dopo le manifestazioni di settembre, oltre a 1150 prigionieri politici di vecchia data. Amnesty International continua a sollecitare il loro rilascio immediato e incondizionato. 'Due mesi dopo la violenta repressione nei confronti dei manifestanti pacifici, gli arresti arbitrari proseguono senza sosta nell'ambito di una sistematica soppressione della liberta' di espressione e di associazione, che fa a pugni con il conclamato ritorno alla normalita'' - ha dichiarato Catherine Baber, direttrice del Programma Asia - Pacifico di Amnesty International. 'Il concetto di normalita' per i militari birmani significa ritornare a compiere violazioni dei diritti umani sistematiche e massicce senza l'attenzione dei mezzi d'informazione. La comunita' internazionale non puo' piu' tollerare una situazione del genere'. La scorsa settimana, nel corso del 40mo summit dell'Associazione delle nazioni dell'Asia sud-orientale (Asean), il governo di Myanmar ha sottoscritto la nuova Carta dell'organismo che impegna tutti gli Stati membri a 'promuovere e proteggere i diritti umani'. Dall'inizio di novembre, Amnesty International ha potuto verificare i seguenti arresti: - domenica 4: U Gambira, leader dell'Alleanza dei monaci birmani e promotore delle proteste di settembre, accusato di tradimento; in precedenza, due suoi parenti erano stati presi in ostaggio per convincerlo a consegnarsi ai militari; - martedi' 13: Su Su Nway, esponente dei giovani della Lega nazionale per la democrazia (Lnd); insieme a lei, e' stato arrestato, mentre affiggeva manifesti contro il governo, anche l'attivista giovanile Bo Bo Win Hlaing; - mercoledi' 14: almeno tre persone a Yangon, fermate mentre distribuivano volantini antigovernativi; - giovedi' 15: U Than Rama, ricercato come uno dei leader delle proteste di settembre; il suo arresto e' avvenuto durante un raid in un monastero dello stato di Rakhine; e' stato picchiato e trasferito in un centro di detenzione sconosciuto; - martedi' 20: Myint Naing, esponente di primo piano dell'Lnd, e U Tin Ohn, leader del gruppo etnico Arakan; quest'ultimo risulta scomparso dopo l'arresto; - tra martedi' 20 e mercoledi' 21: numerosi esponenti di gruppi etnici tra cui Cin Sian Thang e U Aye Thar Aung (Arakan), Naing Ngwe Thein (Mon) e U Hkun Htoo (Karen), poi rilasciati dopo essere stati interrogati a lungo; - lunedi' 26: Aung Zaw Oo, esponente del gruppo Promotori e difensori dei diritti umani, sospettato di progettare un'iniziativa in occasione del 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani. FINE DEL COMUNICATO Roma, 29 novembre 2007 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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