Torino: Il treno degli affari
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- Date: Mon, 22 Oct 2007 15:47:06 +0200
Torino: Il treno degli affariUna serata per raccontare i
nuovi progetti Tav a Torino, una città nelle mani della lobby del tondino e del
cemento. Mercoledì 24 ottobre ore 21
alla sala di corso Ferrucci 65a Interventi
di: Emilio Soave – Pro
Natura Torino underground:
Guido Montanari –
Politecnico di Torino Orrori e business: lo
spazio urbano all’alba del terzo millennio Organizza Saldatura – Rete
contro tutte le nocività di Torino e dintorni http://saldatura.org/wordpress/ Di seguito uno dei
volantini che verranno distribuiti: 250.000 torinesi a rischio
Tav Il 13 giugno il governo ha
dichiarato di aver raggiunto l’accordo per la realizzazione di una nuova linea
ferroviaria ad Alta Velocità tra Torino e Lione. In tal modo ha sancito che
Prodi, non diversamente da Berlusconi, è ben deciso a imporre a noi tutti
un’opera inutile e dannosa che costerà montagne di soldi pubblici sottratti alla
spesa sociale: scuole, ospedali, treni puliti e sicuri per chi lavora e studia.
In quanto alle popolazioni
interessate, nessuno ha pensato bene di consultarle. A quei rompiballe della
Valsusa, che due anni fa insorsero conto il Tav, pensano che bastino un paio di
modifiche di tracciato e la benedizione di sindaci di area governativa, che
hanno avuto più a cuore il destino del governo Prodi che quello della
popolazioni interessate. Qui a Torino il problema
non l’abbiamo mai avuto, visto che il nostro beneamato sindaco, va a braccetto
con la lobby del cemento e del tondino e dopo le cattedrali olimpiche nel
deserto urbano, non vede l’ora di mettere a soqquadro mezza città per fare il
Tav. Secondo il commissario straordinario per Ma… ne vale la pena -
direbbe il nostro sindaco ultras del Tav. La retorica di chi vuole l’opera ad
ogni costo è piena di due parole ripetute come una pubblicità ossessiva perché
entrino nelle teste di ciascuno di noi. Le parole sono progresso e
collegamento con l’Europa: l’immagine è quella della piccola Italia schiacciata
dietro la catena alpina, mentre fuori corrono veloci treni e autostrade: camion
e vagoni pieni di biscotti, caramelle e copertoni made in Italy che vanno in
Francia mentre dalla Francia arrivano biscotti, caramelle e copertoni made in
France e in entrambe le direzioni viaggiano le merci prodotte con il sudore e il
sangue dei lavoratori dell’Asia e dei mille sud di un mondo dove la
globalizzazione della miseria va di pari passo con la globalizzazione delle
merci. La domanda che facciamo a
tutti è semplice ma precisa: a noi, alla nostra vita serve tutto
questo? I dati, confermati anche
dai tecnici governativi, dicono NO. Non serve un’altra linea di treni tra Torino
e Lione, perché una linea che collega Torino alla Francia c’è già, una nuova
Torino Lione non serve perché ogni giorno ci passano 78 treni e, ne potrebbero
passare anche 210, tre volte tanto prima che la linea sia
satura. In altre parole Torino è
già collegata con Lione da una efficiente linea ferroviaria (oltre che da due
statali e un’autostrada). Questa linea, oltre a portare in Francia, trasporta a
Torino studenti e lavoratori. Chi ogni giorno prende il treno dai tanti paesi
della Val Susa vorrebbe carrozze pulite, treni in orario, gabinetti nelle
stazioni, più sicurezza ma di queste “piccolezze” poco importa a chi ci governa,
a chi ci governa oggi e a chi ci governava ieri. A chi il Tav ha cercato di
imporlo a forza di botte (Berlusconi) e chi invece lo vuole imporre a suon di
inganni e carte bollate (Prodi). Ma se il Tav non serve,
devasta i territori che attraversa, qualunque sia il percorso e costa una
montagna di soldi perché tutti i nostri governanti lo vogliono a tutti i
costi? La risposta è semplice:
fare il Tav, costruire la nuova linea, rende una montagna di soldi ai soliti
noti, agli amici del governo e a quelli dell’opposizione, a quelli che in questi
anni hanno saccheggiato e devastato mezza penisola. In Mugello hanno fatto
Vogliamo che lo stesso
succeda anche a Torino? Siamo convinti che quei 17 miliardi non possano servire
per migliorare la nostra vita quotidiana, abbiamo tanto bisogno di pulirci il
culo con la carta igienica francese a di mandare ai francesi quella che facciamo
qui? Noi crediamo che quello di cui abbiamo bisogno sia non farci prendere per
il culo. Impediamo che saccheggino e
devastino la nostra città. Abbiamo già dato e stiamo dando tanto al totem del
profitto: eravamo la città intorno alla fabbrica, poi le fabbriche le hanno
chiuse e ci hanno messo i centri commerciali, posti peggiori delle fabbriche
perché non puzzano e luccicano. Ci fanno dimenticare che in tanti non arriviamo
alla fine del mese, che l’asilo per i nostri figli costa troppo, che bisogna
fare sei mesi di coda per un esame medico. In Val Susa lo hanno già
fatto, in Val Sangone hanno cominciato. Adesso tocca a noi metterci di traverso,
dire no ad un’opera inutile, dannosa, costosa, dire no a chi pretende di
decidere sulle nostre teste. Tra le varie realtà che si
oppongono alla devastazione del territorio ed al saccheggio delle risorse
pubbliche a fini privati si è creato un coordinamento stabile, perché, al di là
dei quartieri e paesi investiti direttamente, opere dannose, distruttive ed
inutili come il tav, la tangenziale est, l’inceneritore, la stazione al parco
Sempione ci riguardano tutti. L’abbiamo chiamata
SALDATURA – rete contro le nocività di Torino e
dintorni. No Tav autogestione –
Comitato contro le nocività di Torino e Caselle Per
contatti: 338 6594361
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