Cina, Amnesty: "cambiare le leggi sulla detenzione ammnistrativa"



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COMUNICATO STAMPA
CS117-2007

CINA, AMNESTY INTERNATIONAL: 'FONDAMENTALE CAMBIARE LE LEGGI SULLA
DETENZIONE AMMINISTRATIVA, SE PECHINO VUOLE ONORARE GLI IMPEGNI ASSUNTI IN
VISTA DELLE OLIMPIADI'

Amnesty International ha reso nota oggi (giovedi' 18 ottobre) una lettera
aperta al Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo,
chiedendo la fine della 'rieducazione attraverso il lavoro', una forma di
detenzione imposta senza accusa, processo o revisione giudiziaria per un
periodo che puo' arrivare anche a quattro anni.

Secondo fonti di stampa ufficiali, entro la fine del mese il Comitato
permanente dovra' esaminare una nuova normativa, la 'Legge per correggere
i comportamenti illegali', che dovra' prendere il posto del sistema della
'rieducazione attraverso il lavoro'.

Negli ultimi mesi, la polizia di Pechino ha preso a pretesto la
preparazione dei Giochi olimpici per 'ripulire la citta'', estendendo
l'uso di varie forme abusive di detenzione amministrativa, come la
'riabilitazione forzata dalla droga' e la stessa 'rieducazione attraverso
il lavoro'. Questa politica, secondo Amnesty International, mette in forte
dubbio la serieta' dell'impegno a migliorare la situazione dei diritti
umani, assunto dalla Cina all'epoca dell'assegnazione delle Olimpiadi.

Amnesty International ritiene che siano centinaia di migliaia le persone
detenute nelle strutture per la 'rieducazione attraverso il lavoro'.
Secondo la legge, questa pena e' inflitta a coloro che la polizia giudica
non abbiano commesso reati sufficientemente gravi per essere puniti ai
sensi del codice penale: autori di reati minori, seguaci di movimenti
religiosi messi al bando e persone che hanno espresso critiche nei
confronti del governo.

Il tema della riforma della 'rieducazione attraverso il lavoro' e'
nell'agenda legislativa cinese da oltre due anni. Amnesty International
chiede al Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo di
garantire che qualsiasi normativa sostituisca quella oggi in vigore sia
perfettamente in linea con gli standard internazionali sui diritti umani,
compreso il diritto a un giusto processo e la liberta' dagli arresti
arbitrari.

'A meno di 300 giorni dall'inizio delle Olimpiadi, se le autorita' cinesi
vogliono davvero onorare l'impegno a migliorare la situazione dei diritti
umani, ecco un'occasione d'oro: porre fine a queste pratiche detentive
abusive' - ha dichiarato Catherine Baber, direttrice del Programma Asia -
Pacifico di Amnesty International.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 18 ottobre 2007

Il testo della lettera aperta al Comitato permanente del Congresso
nazionale del popolo e' disponibile, in lingua inglese, all'indirizzo
http://web.amnesty.org/library/ENGASA170202007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it




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