Bamboccione sarà suo figlio! - L'editoriale di Radio Città Aperta



Bamboccione sarà suo figlio!

L'editoriale di Radio Città Aperta di venerdì 5 ottobre

La clava dei giuslavoristi continua ad abbattersi senza pietà sugli
statali, additati al pubblico ludibrio ed etichettati come "fannulloni" in
una campagna montante che mira a creare nel paese un senso comune ostile
nei confronti dei pubblici dipendenti. Una campagna non certo
disinteressata, ma che prepara il terreno ad una politica di tagli e di
privatizzazioni nel settore pubblico che sembra contraddistinguere tutte le
esperienze di governo del Centrosinistra, anche nella sua versione
allargata alla cosiddetta sinistra radicale.
Fin qui la propaganda. Ma a contraddire una visione esclusivamente
ideologica, che alcuni ambienti pretendono di imporre a colpi di editoriali
del Corriere della Sera, interviene uno studio congiunto di istituti non
certo tacciabili di simpatie bolsceviche. Eurispes, Istat, Eurostat e Ocse
dimostrano, dati alla mano, che le retribuzioni dei dipendenti pubblici
italiani sono nettamente inferiori non solo rispetto a paesi come Germania,
Gran Bretagna o Francia: il dato che emerge è che uno "statale" italiano
guadagna molto meno anche rispetto ad un collega spagnolo, che può però
approfittare, diciamo così, di un costo della vita minore.
Se questa è la condizione retributiva dei padri e delle madri, appare
difficile che quella dei figli possa essere migliore. Anzi, tutti gli
indicatori rivelano che le condizioni delle nuove generazioni saranno
peggiori di quelle precedenti, invertendo una tendenza progressiva
avviatasi nel dopoguerra grazie al boom economico, ma soprattutto grazie al
conflitto di classe. L'inesistenza di qualsiasi forma di reddito per i
giovani (a differenza di quanto accade nel resto d'Europa), la
preponderante precarietà dei contratti di lavoro oggi disponibili per i
giovani, gli affitti da rapina imposti dalla legge - della giungla - del
libero mercato, sono tutti ostacoli niente affatto secondari per
l'autonomizzazione dei giovani dal nucleo familiare di provenienza.
In questo contesto la battuta sui "bamboccioni" del Ministro Padoa
Schioppa, che pretendeva forse di essere spiritosa, rivela tutto il cinismo
caratteristico delle classi dominanti verso le "persone normali" che non
dispongono delle medesime risorse economiche né dell'esteso sistema di
relazioni che consente ai giovani rampolli della borghesia di affrancarsi
presto dalle proprie famiglie.
Due secoli fa una regina francese, a chi le comunicava che i suoi sudditi
morivano letteralmente di fame, rispose sprezzante: "se non hanno pane
mangino brioches". Di li a poco finì decapitata. Non è il caso di
ironizzare troppo sulle disgrazie del popolo che si governa.