Lavavetri e rom: non emarginazione ma integrazione
- Subject: Lavavetri e rom: non emarginazione ma integrazione
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Thu, 6 Sep 2007 23:34:40 +0200
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento sui sindaci per contribuire ad una
soluzione più umana della questione lavavetri e rom; per il quale chiede
il vostro aiuto.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza Lecce Ai Sindaci di Firenze, Bologna,
Roma, Torino, Milano, Bari a tutti i sindaci italiani Lavavetri e rom: non emarginazione ma
integrazione In queste ultime settimane hanno fatto grande scalpore le ordinanze di sindaci, a cominciare da quello di Firenze, che interdicevano ai lavavetri quei crocevia dov’essi cercavano di guadagnare qualche soldo per il loro sostentamento; con un lavoro certo anomalo, e fastidioso per gli automobilisti che attendono lo scatto del semaforo per ripartire. Si è invocato, come già in passato, un principio di legalità e un principio d’ordine pubblico. Ma il Movimento pensa che si debba invocare anche un principio di solidarietà e di provvidenza; che il comune, togliendoli dal crocevia, debba offrire loro un altro lavoro, un lavoro vero. L’intervento cioè dev’essere più articolato: con una commissione o un ufficio che censisce queste persone, le incontra, studia le possibilità d’impiego nel pubblico o nel privato, attraverso accordi con le imprese; con la collaborazione magari della Caritas e di altre associazioni di solidarietà. Solo così si provvede realmente anche all’ordine pubblico, che persone in condizione precaria possono danneggiare in modo molteplice. I rom costituiscono certo un problema maggiore. Perché non si tratta di un nomadismo a base economica, come i popoli pastori in cerca di pascoli. E perché, con l’obsolescenza dei lavori che un tempo li caratterizzavano – allevatori di cavalli, calderai, artigiani di tradizione, musicisti – e con lo sviluppo di una società opulenta e consumista, essi sono praticamente caduti nella microcriminalità e vivono di accattonaggio (costringendovi bambini e madri – o pseudomadri – con piccoli bimbi), di furto, di piccoli commerci illeciti. Il nomadismo qui non ha più senso, e diventa dannoso per loro (se si pensa che il 97% dei bambini non è scolarizzato) e per la società. Il Movimento ritiene che i comuni, anziché costruire accampamenti per i rom, che poi diventano luogo di crimine, li debbano portare alla sedenterizzazione. Un problema complesso, perché si tratta di cambiare mentalità e costume; ma non impossibile in quanto una parte di loro lo ha già fatto. Anche qui è necessario un intervento articolato, con commissione o ufficio apposito; con uno studio attento delle situazioni e delle soluzioni; con l’aiuto delle associazioni. Dovrebb’essere coinvolta l’ANCI, per affrontare il problema su base nazionale; perché solo su tale base può essere risolto. E dovrebb’essere coinvolta l’Unione Europea perché di un problema europeo si tratta: i rom sono infatti circa 8 milioni (2,5 in Romania); in Italia sono circa 100.000, cioè una città (ma in Francia sono il doppio, e in Spagna il quadruplo). Le nazioni balcaniche hanno avviato per i rom un “decennio d’integrazione 2005-2015”: bisognerebbe collegarcisi. Lecce, il 3 settembre 2007 per il Movimento, il responsabile Prof. Arrigo Colombo Arrigo
Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di
Lecce Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160 |
- Prev by Date: Lavavetri e rom: non emarginazione ma integrazione.Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Next by Date: Sud Sudan: a rischio il processo di pace
- Previous by thread: Lavavetri e rom: non emarginazione ma integrazione.Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Next by thread: Sud Sudan: a rischio il processo di pace
- Indice: