Newsletter N° 6 - Giugno 2007 - a cura di Serena Fuart



Newsletter N° 6 - Giugno 2007 - a cura di Serena Fuart.
http://www.libreriadelledonne.it/

CONTRIBUTI
C'è una vescova a Roma. Sì, a Roma, nel centro del cattolicesimo, c'è una
vescova, si chiama Teodora - scrive Luisa Muraro
“La notizia è nuova ma il fatto è antico, perché la vescova Teodora si trova
in quell'edificio fin dalle origini, più di mille anni fa, in un mosaico che
la mostra in compagnia di Maria, madre di Dio, di santa Prassede e altre”
... “Ho voluto far conoscere la notizia su Internet perché
l'anticlericalismo (che ha le sue ragioni, ma non esageriamo) a volte ci
acceca e c'impedisce di vedere che la Chiesa cattolica ha una storia lunga e
ricca”.
http://www.libreriadelledonne.it/news/articoli/contrib080607_teodora.htm

Invitiamo a gustare tutte le vignette di Pat Carra pubblicate sul Manifesto
a partire dal 19 gennaio 2007, per riflettere su quello che capita con un
sorriso: http://www.libreriadelledonne.it/news/albumPat/index.html

“Ci si può commuovere ad un convegno sull'economia?” Si chiede Katia Ricci
“Sì, è successo a molte e molti di quelli che ascoltavano Babacar
Mbow…”...“La commozione nasceva dall'ascoltare parole autentiche, vere,
aderenti alla realtà, quelle di Babacar Mbow che ha presentato l'esperienza
del villaggio di N'dem” (da 35 anni sofferente di una siccità devastante che
Mbow e la moglie hanno contribuito a rivitalizzare insieme agli abitanti
locali) ... “un villaggio che chiede di non stare nella competizione del
mercato globalizzato… …Ci sono paesi dell'Africa e di altre parti del mondo
che vogliono essere "dignitosamente poveri", vogliono un'economia di
sussistenza”.
http://www.libreriadelledonne.it/news/articoli/contrib300507_ricci.htm

“Cani antidroga sguinzagliati davanti alle scuole, umilianti controlli di
zainetti e di corpi di studenti e studentesse: questa la proposta della
ministra Turco, a seguito della morte di un ragazzo in una scuola di Paderno
Dugnano. Senza neppure aspettare i risultati dell'autopsia, senza nessuna
cautela, un certo tipo di giornalismo sensazionalista ha trovato fin dal
primo momento la risposta: si era fatto uno spinello” scrive Vita Cosentino
in Non siamo l'america e non vogliamo diventarlo “Invece proprio in quella
scuola di Paderno si è pensata una risposta diversa: con coraggio l'intero
istituto ha scelto di fare una riflessione pubblica e aperta. Sabato 26
maggio a ragionare assieme c'erano studenti e studentesse, insegnanti,
personale ATA, esponenti del comune e alcuni, donne e uomini, che in vario
modo di problemi della scuola e del disagio si occupano. Anch'io ho scelto
di rispondere alla loro chiamata…”
http://www.libreriadelledonne.it/news/articoli/contrib290507.htm

VICENZA
“Le nostre storie sono diverse, così come le nostre età…” scrive il Gruppo
Donne del Presidio No Dalmolin “…all'interno delle differenze, durante il
nostro percorso abbiamo scoperto una specificità: la nostra determinazione a
resistere si alimenta di una forza che alcune di noi conoscono bene, che
appartiene al genere femminile e si consoliderà perché è caratterizzata da
un desiderio tenace di perseverare e di espandersi”...
http://www.libreriadelledonne.it/news/articoli/contrib220607_manifesto_donne
_dalmolin.htm

STANZA PARADISO
Da “Leggendaria” n. 62/2007, Speciale/Virginia Woolf: dialogo tra Nadia
Fusini e Liliana Rampello, autrici di due libri che, in modi diversi, fanno
i conti con la difficoltà di raccontare Virginia Woolf, non semplici
biografie ma testi che si misurano con la scrittura della vita come
avventura dell'anima. Invitiamo a leggere la trascrizione dello scambio di
Nadia Fusini e Liliana Rampello che, a Mantova, nel corso del
Festivaletteratura 2006, hanno dialogato tra di loro mettendo a confronto i
loro percorsi.
http://www.libreriadelledonne.it/Stanze/Paradiso/Nespole/Leggendaria62.htm

POSTA IN GIOCO
“Nel cinema narrativo classico lei è infatti chiamata a sollecitare
l'immaginario ma anche a calmare il maschio spettatore che va rassicurato
perchè non tema la castrazione, e rimanga povero ma intatto, sicuro della
sua identità - scrive Donatella Massara in I film di donne aiutano a
guardare -. Tentativo delle registe è stato spostare questo fine equilibrio
misurato sul maschile e il suo senso di realtà e di realizzazione costruito
dall'industria dell'immaginario.” ... “Le immagini non sono un neutro
pezzettino di realtà.”
http://www.libreriadelledonne.it/PostaInGioco/2007/massara_film.htm