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Riprendiamoci la politica
- Subject: Riprendiamoci la politica
- From: "Davide Bertok" <davide.bertok at tiscali.it>
- Date: Tue, 19 Jun 2007 15:24:58 +0200
- Priority: normal
Partito Umanista
Roma, 17 giugno 2007
il partito che ci piace
RIPRENDIAMOCI LA POLITICA
La classe politica attuale, a parte poche eccezioni che confermano la
regola, non suscita più alcuna fiducia nella maggioranza degli italiani.
Per una ragione molto semplice: non mantengono più le promesse.
Poco più di un anno fa milioni di elettori hanno votato la coalizione
che sosteneva Romano Prodi per mandare via un governo, quello di
Silvio Berlusconi, che aveva ridotto il nostro paese ad una terra di
conquista per speculatori senza scrupoli e che aveva fatto aumentare
in pochi anni il gap già esistente tra i ceti più ricchi e quelli più
poveri. Nonostante l’esiguità della differenza di voti tra le due
coalizioni, il nuovo governo di centrosinistra era riuscito ad
insediarsi. Le speranze di tanti cittadini stavano per essere realizzate.
Erano solo false speranze.
Sin dai primi giorni, il nuovo governo ha dimostrato che non aveva
alcuna intenzione di mantenere le promesse fatte in campagna
elettorale. Ha aumentato le spese per la difesa e per gli armamenti, ha
mantenuto le truppe italiane in Afghanistan e ne inviate altre in
Libano, ha varato una legge finanziaria che non ha intaccato
minimamente il gap tra ricchi e poveri, non è riuscito a varare
neanche una versione annacquata della legge sulle unioni di fatto, ha
autorizzato la costruzione della base Ederle 2 a Vicenza, sta ancora
insistendo sul passaggio della TAV nella Val di Susa, mentre i diritti
fondamentali che riguardano la salute e l’istruzione continuano ad
essere negati alla stragrande maggioranza dei cittadini italiani.
Perché meravigliarsi, a questo punto, del fatto che vari sondaggi ci
dicono che ormai solo il 10% degli italiani ha fiducia nella politica?
Sembra che la misura sia più che colma.
Sembra sia giunto il momento di riprendersi la politica. In questo
clima generale di sfiducia si rischia il qualunquismo generalizzato,
consegnando completamente nelle mani di politici incapaci la vita del
nostro paese, quindi la nostra vita.
È necessario che il popolo attui ciò che 60 anni fa fu scritto nella
Costituzione italiana: “La sovranità appartiene al popolo”.
È necessario ricominciare a capire cosa sta succedendo. Bisogna
uscire dai bar dove continuiamo a dirci “governo ladro” e individuare
precisamente chi ruba e chi sono i mandanti di questi ladri. Bisogna
uscire dalle nostre case, spegnere i telegiornali sempre più bugiardi e
ricominciare ad incontrarsi per scoprire insieme quali sono le nuove
strade da percorrere.
La democrazia rappresentativa ha fallito. Ha fallito perché chi ci
dovrebbe rappresentare non lo ha mai fatto. Dopo 40 anni di potere
democristiano vogliono farci credere che ora, col bipolarismo, tutto è
cambiato. Niente di più falso. Nulla è cambiato. Al potere ci sono
sempre gli stessi squali. La mafia esiste ancora. L’evasione fiscale dei
soliti furbi esiste ancora. Lo sfruttamento dei lavoratori, con
l’irreversibile aumento del precariato, è aumentato. Stanno
gradualmente cancellando tutti i diritti che milioni di lavoratori
avevano conquistato dopo anni di durissime lotte. Riappare
addirittura il fantasma della “guerra fredda”, che sembrava cancellata
per sempre dopo il crollo del muro di Berlino.
Riprendiamoci la politica. Solo urlare alle manifestazioni non basta.
Incontriamo quante più persone è possibile e annunciamo che una
nuova sensibilità ormai è matura. Una sensibilità che non passa per i
palazzi del potere o per le piazze telecomandate, ma attraverso lo
scambio di idee e di proposte tra persone che si riavvicinano e che
daranno vita ad un nuovo tessuto sociale, sulle ceneri di un vecchio
tessuto ormai distrutto. Usciamo e riprendiamoci la politica.
Carlo Olivieri – Partito Umanista
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