Dialogo sui diritti umani UE-Cina a Berlino (15.05.2007)



Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070514it.html

Dialogo sui diritti umani UE-Cina a Berlino (15.05.2007)
Il dialogo con la Cina è fallito - l'UE deve finalmente agire in modo coerente!

Bolzano, Göttingen, Berlino, 14 maggio 2007

In occasione del prossimo incontro tra UE e Cina che si realizzerà il 15 maggio a Berlino, all'interno del dialogo UE-Cina sui diritti umani e che dal 1996 si svolge con incontri a cadenza semestrale, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha invitato l'Unione Europea a interrompere il dialogo con la Cina finché la situazione dei diritti umani nella Repubblica Popolare cinese non migliora in modo sensibile. Dopo 11 anni di incontri infruttuosi, l'UE deve finalmente riconoscere che questi incontri sono un fallimento. Nonostante tutti i cambiamenti economici e in parte sociali avvenuti nella Repubblica Popolare cinese, la repressione delle minoranze etniche e religiose e della libertà di stampa e opinione continua ad aumentare piuttosto che diminuire.

Secondo l'APM, il fallimento del dialogo non è da imputare unicamente alla Cina ma anche alla mancata coerenza dell'Europa. L'UE difficilmente potrà imporre ad altri il rispetto dei diritti umani finché gli interessi economici continuano ad essere prioritari nei confronti del rispetto dei diritti umani. Il permesso di soggiorno negato dal Belgio al Dalai Lama dietro pressione cinese costituisce solo l'ultimo esempio della ambigua e vergognosa posizione europea sul tema dei diritti umani. Il Dalai Lama, capo spirituale del buddismo e primo rappresentate dei Tibetani, avrebbe voluto partecipare a una conferenza di sostegno alla causa tibetana in Belgio ma in considerazione del prossimo viaggio in Cina del principe ereditario belga e di un certo numero di manager dell'area economica belga, il governo belga ha deciso all'ultimo momento di negare il visto al Dalai Lama.

Un dialogo sui diritti umani con la Cina è decisamente inutile finché gli stessi governi europei continuano a ignorare e a disattendere le risoluzioni sul Tibet, emesse sia da singoli governi nazionali sia dal Parlamento europeo. Risulta poi del tutto incomprensibile l'inattività e il silenzio dimostrati dall'UE rispetto al rifiuto della Cina a negoziare una soluzione pacifica per la questione del Tibet. L'UE inoltre non accenna praticamente mai alla repressione in corso contro gli Uiguri musulmani, nonostante le lunghe pene detentive, gli arresti di interi clan e le pene di morte emesse dalle autorità cinesi contro attivisti per i diritti umani uiguri.

Dall'inizio del dialogo con la Cina, la situazione dei diritti umani non è cambiata nemmeno per il "semplice" cittadino cinese. Al contrario, da giugno 1999 oltre 3.000 membri della movimento religioso Falun Gong sono morti mentre erano agli arresti e dall'autunno 2006 diverse centinaia di cittadini cinesi sono stati arrestati dopo aver inoltrato delle petizioni legalmente ammesse in cui portavano all'attenzione delle autorità i loro problemi. Senza un miglioramento concreto, il dialogo sui diritti umani risulta addirittura controproducente per la popolazione cinese, poiché permette alle autorità cinesi di dare l'impressione di lavorare a favore di un maggiore rispetto dei diritti umani, che poi vengono sistematicamente violati.

Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060913it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060519it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060824ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/051019ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/051007it.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/mongol/mongol.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/uiguri.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/tibet-it.html

* www: http://web.amnesty.org/library/index/engasa170462006 | www.worldcoalition.org | www.unglobalcompact.org | www.ohchr.org | www.hrichina.org | www.falunhr.org