I network dei musulmani moderati



I network dei musulmani moderati


Andrea delle Caldaie

Negli usa rinasce un'idea ispirata dalla guerra fredda Washington Il governo americano deve compiere un passo esplicito e dichiarare proprio obiettivo strategico, insieme agli alleati, quello di aiutare la nascita di network che uniscano gli sforzi oggi privi di coordinamento dei protagonisti del mondo musulmano moderato. È la raccomandazione avanzata da uno dei più influenti think tank americani, RAND Corporation, in uno studio appena pubblicato, Building Moderate Muslim Networks. Lo studio degli esperti Angel M. Rabasa e Cheryl Benard, parte dal riconoscimento che nel corso degli ultimi vent'anni, le interpretazioni radicali e dogmatiche dell'Islam hanno guadagnato consenso e permesso la crescita di network islamisti che ora si dipanano in Medio Oriente e nelle comunità musulmane di Europa e Nord America. I musulmani liberali e moderati, al contrario, pur essendo una maggioranza in buona parte dei paesi musulmani, sono privi di reti di comunicazione e scambio analoghe e senza un'assistenza esterna secondo gli studiosi potrebbero non essere in grado di crearle.
Rabasa e Cheryl propongono di guardare all'esperienza dei primi anni della Guerra Fredda, per trovare possibili idee per un ruolo americano. Gli Usa agirono all'epoca come una fondazione che forniva finanziamento e capacità organizzative per permettere la creazione di istituzioni democratiche in mezzo alle incertezze del dopoguerra. Creando reti e favorendo l'avvio di iniziative da parte degli esponenti che si opponevano al comunismo, fu così permesso di porre le basi su cui le varie realtà fossero poi in grado di costruire da sole. RAND suggerisce ora al governo di Washington di fare altrettanto, creando strutture istituzionali che abbiano come solo compito quello di favorire la nascita di network musulmani moderati e poi lanciandosi alla ricerca dei possibili partners. Gli autori dello studio, con una panoramica che spazia su vari continenti, indicano già una prima lista di movimenti, organizzazioni e leader con nomi e cognomi che possono essere gli interlocutori iniziali affidabili. Cinque sono i gruppi su cui RAND raccomanda di concentrarsi: intellettuali e docenti universitari musulmani secolari e liberali; giovani studiosi religiosi moderati; attivisti comunitari; donne impegnate in campagne per l'uguaglianza dei diritti; scrittori e giornalisti moderati. Invece di puntare direttamente sul Medio Oriente, è l'ultimo suggerimento dello studio, è più utile costruire questi network in regioni dove ci sia maggiore libertà di azione: tra i musulmani d'Europa, in Turchia e nel Sudest asiatico.