Contro il dogma del libero mercato. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: Contro il dogma del libero mercato. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Thu, 26 Apr 2007 21:50:12 +0200
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento contro il dogma del libero mercato,
per il quale chiede il vostro aiuto. Gl'indirizzi:
Pres. Romano
Prodi, Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma/ urpdie at governo.it Min. Antonio Di Pietro, Infrastrutture, Piazzale Porta Pia 1, 00198 Roma/ urplp at infrastrutturetrasporti.it Pres. Fausto Bertinotti, Palazzo di Montecitorio, 00186 Roma/ bertinotti_f at camera.it Segr. Piero Fassino, DS – Via Palermo 12, 00184 Roma/ p.fassino at dsonline.it Con un saluto fraterno Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la
Speranza Lecce Al Pres. Romano Prodi, a Giulio Santagata al Ministro Antonio Di Pietro al Presidente Fausto Bertinotti al Segretario Piero Fassino Contro il dogma del libero
mercato In queste settimane in cui si dibatte la dolorosa vicenda Telecom è un continuo sproloquiare di libero mercato, di autonomia delle imprese, di assoluta neutralità del governo; cioè di questo dogma che ancora imperversa nel mondo, nonostante la sua falsità e gli enormi danni che ha provocato. E in particolare imperversa negli USA, la nazione socialmente più squilibrata (40 milioni privi di assistenza sanitaria, 50 milioni di poveri), nelle agenzie ONU che dagli USA sono egemonizzate (si leggano in proposito i libri di Stiglitz), nella Commissione Europea. Per il “libero mercato”, come per la “mano invisibile” di smithiana memoria, si tratta di una favola, di una “ideologia del sistema capitalistico” per avere “mano libera”, di fronte al lavoro come di fronte allo stato, e alla comunità planetaria degli stati; sempre per il suo scopo che è l’esaltazione del profitto e l’appropriazione della ricchezza, a danno degl’individui come dei popoli. Si sa che libero mercato significa anarchia economica e sociale, significa quindi prevalenza del più forte, e conseguente emarginazione del debole, sia individuo che popolo. E se l’Italia è debole, finirà per essere emarginata, quindi sempre più povera, e sempre più disprezzata. Il Governo faccia attenzione a questo, lui che ha commesso l’errore di svendere i grandi servizi nazionali, Telecom, Alitalia, Autostrade. Il mercato, come ogni cosa umana, “dev’essere gestito”, dagli stati, dalla comunità degli stati; ci dev’essere la “mano attenta” dei governi, che riequilibrano il comportamento anarchico delle imprese, la voracità del capitale, i diritti del lavoro, l’emarginazione dei poveri. E questo non è “dirigismo”, ma sana gestione. Perciò il governo deve saper resistere: all’ONU, come a Bruxelles, alle dicerie degli altri stati, a quelle del capitale italiano e dei suoi ideologi, che sono molti. Mirando al bene della nazione. E deve operare con fermezza: 1. Conservare all’Italia i suoi servizi essenziali, non svenderli. 2. Recuperare i servizi erroneamente svenduti, a cominciare dall’Alitalia, e dalle Autostrade dove i Benetton sono inadempienti. 3. Riformarne energicamente la funzionalità: le ferrovie, le poste devono funzionare, come in Francia, come in Germania. Il Movimento si attende dal Governo un deciso impegno nella salvaguardia del patrimonio nazionale. Lecce, il 26 aprile 2007 Per il Movimento, il responsabile
Prof. Arrigo Colombo Arrigo
Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di
Lecce Via Monte
S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
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