mons. bagnasco presidente della cei



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COMUNICATO STAMPA


Mons. Bagnasco, nuovo presidente della Cei, espressione solo di una parte
della Chiesa

La decisione di nominare mons. Angelo Bagnasco a presidente della
Conferenza episcopale italiana, senza consultare in alcun modo
l'episcopato, il clero, le comunità e i fedeli laici, è la metafora dei due
volti della medesima Chiesa.
Esiste, all'interno della stessa Chiesa cattolica italiana - e tutti lo
sanno bene perché è visibile, forse troppo visibile - la Gerarchia
"trionfante" della Chiesa, quella eternamente "costantiniana" dell'in hoc
signo vinces, sempre pronta a pretendere privilegi e a fare compromessi con
i potenti, potente essa stessa e invischiata sempre più con la politica.
Una gerarchia che sa solo pronunciare i suoi eterni "no" di fronte a
qualsiasi richiesta di apertura che viene dalla base, senza preoccuparsi in
alcun modo delle sofferenze che i "no" provocano; una Chiesa che appare
formata esclusivamente della gerarchia e da queste è esclusivamente
rappresentata, senza aver ricevuto delega alcuna da parte della base. Di
partecipazione dei fedeli laici alle decisioni, neanche a parlarne, come
pure di democrazia interna e di diritto-dovere al dissenso.
Oltre questa Chiesa gerarchica, anzi dentro di essa, esiste un'"altra"
Chiesa, la Chiesa-altra. Una Chiesa-altra che ha imparato ad usare "il
potere dei segni, anziché i segni del potere", come diceva il compianto don
Tonino Bello, presidente di Pax Christi. Una Chiesa-altra viva, fatta di
vescovi e preti coraggiosi, di fedeli laici impegnati, anche se costretta a
vivere "nelle catacombe" della paura di essere inquisita, punita,
processata. È la nuova Chiesa del silenzio che, però, prende sempre più
coraggio e emerge dall'oscurità nella quale è stata ricacciata o nella
quale si è autorelegata. Una Chiesa-altra che "scopre" sempre più i mezzi
di informazione e comincia ad usarli come i "tetti" del nostro tempo, dai
quali Gesù ci invita a gridare il suo messaggio di liberazione (cfr. Matteo
10,27) e, a sua volta, è "scoperta" dai mass media.
Chiesa-altra che non si vergogna di pronunciare il nome di Gesù Cristo, non
arrossisce del Vangelo, ma da esso parte per riflettere sul mondo e sulla
società, senza mai condannare, né escludere o emarginare nessuno.
Chiesa-altra sempre più indispensabile alla Chiesa universale.
Sono fermamente convinto che i cambiamenti veri, anche nella Chiesa,
possano venire solo dalla base; nonostante ciò, prego perchè il nuovo
presidente della Cei si dimostri più saggio del suo predecessore e colmi la
distanza che esiste sempre più tra i due volti della stessa Chiesa, così
che questa possa finalmente presentarsi alla società italiana e all'umanità
nella sua pienezza, "gloriosa, senza macchia, né ruga o alcunché di simile,
ma santa e irreprensibile". (Efesini 5, 27).

Sant'Angelo a Scala, 7 marzo 2007
							don Vitaliano Della
Sala   (347 3679191)
       prete reale di una parrocchia virtuale www.donvitaliano.it