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pena di morte
- Subject: pena di morte
- From: coalit at agliincrocideiventi.it@
- Date: Mon, 5 Mar 2007 17:25:35 +0100
Cortese redazione, il mio nome è Arianna Ballotta e sono Presidentessa della Coalizione Italiana contro la Pena di Morte - <http://www.coalit.org>http://www.coalit.org un’associazione apolitica e non governativa composta interamente da volontari che operano in difesa dei diritti umani. Scrivo sottoporre alla Vs. attenzione il caso di Howard Paul Guidry, condannato alla pena capitale in Texas. Un breve resoconto sul caso Nel 1997 Howard Paul Guidry viene condannato a morte per l’omicidio su commissione di Farah Fratta, la moglie di un ex agente di polizia, avvenuto a Houston nel 1994. Ad ideare l’assassinio il marito della donna, Robert Fratta, anch’egli rinchiuso da anni nel braccio della morte. La coppia stava attraversando un periodo molto burrascoso ed il divorzio era imminente. Secondo l’Accusa, Robert Fratta avrebbe promesso un’auto e dei soldi ad un terzo uomo, Joseph Prystash, il quale a sua volta avrebbe materialmente incaricato dell’omicidio Howard Guidry. Howard, un ragazzo di colore originario della Louisiana, è nato il 15 aprile 1976. E’ entrato nel braccio della morte a 21 anni ed aveva 18 anni quando il crimine fu commesso. Ecco i fatti che portarono all’accusa nei suoi confronti, così come esposti dallo stesso Howard: 1) il 7 marzo 1995 fui interrogato da 2 detective in merito ad un omicidio; 2) venni portato in una stanzetta ed ammanettato ad una sedia di acciaio; qui i 2 detective mi sottoposero a torture fisiche e psicologiche per diverse ore; 3) chiesi ripetutamente che, come previsto dalla legge, mi fosse concessa la possibilità di avere un legale presente durante l’interrogatorio, ma la mia richiesta non venne soddisfatta; 4) i 2 detective approntarono una (mia) falsa confessione; 5) tale confessione e una testimonianza fondata su dicerie [resa dalla fidanzata di Joseph Prystash] vennero usate per spedirmi nel braccio della morte. Nel 2003, cioè 8 anni dopo, la condanna emessa nei confronti di Howard Guidry viene capovolta da un Giudice Federale, il quale - oltre a giudicare illegale la confessione ottenuta con l’inganno - dichiara inammissibile in tribunale testimonianza basata su dicerie. Questo Giudice ordina altresì allo Stato del Texas di rilasciare Howard Guidry oppure di riprocessarlo. Lo Stato del Texas presenta appello contro la decisione del Giudice Federale, ma nel 2004 la Corte del 5° Distretto riconferma la decisione del Giudice Federale, Howard Guidry non viene rilasciato e lo Stato del Texas decide di riprocessarlo. Il 19 febbraio 2007 inizia il nuovo processo, al termine del quale - dopo soli 3 giorni! - Howard viene nuovamente giudicato colpevole. E ieri la giuria ha emesso una nuova condanna a morte. Non esistono prove fisiche che legano in alcun modo Howard all’omicidio. I cosiddetti "testimoni oculari" dicono di non essere certi che l’uomo visto quella sera a casa della vittima fosse Howard. Al nuovo processo, però, l’Accusa presenta 3 testimoni che sostengono che Howard abbia detto loro, dopo l’accaduto: 1) "Guidry mi ha detto di essere l’assassino"; 2) e 3) "Guidry mi ha detto di essere in attesa di una somma di denaro pari a 1000 dollari da parte di un uomo" e “Guidry mi diede una pistola calibro 38 verso metà / fine novembre 1994”. La Procura collegò l’arma a Prystash e a Robert Fratta, stabilendo che si trattava dell’arma dell’omicidio. Questi due ultimi testimoni sono pluri-pregiudicati ed attualmente stanno scontando una condanna a rispettivamente 12 e 25 anni per rapina aggravata, mentre il primo ha ammesso di aver mentito al primo processo e di non aver MAI parlato con Howard Guidry. Il Procuratore, al termine del processo, in tribunale di fronte a diverse persone (abbiamo chiesto copia delle trascrizioni, che contiamo di avere entro un lasso ragionevole di tempo), ammette apertamente di aver "pagato" i testimoni. A questo secondo processo tutti speravamo di ottenere finalmente giustizia, ma purtroppo non e’ andata così. Certo, non ci scoraggiamo, ma non possiamo non domandarci fino a quando lo Stato del Texas avrà intenzione di rubare anni preziosi ad un ragazzo il cui unico errore è stato quello di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato e la cui unica colpa è quella di essere povero e nero. L’unica speranza di Howard è quella di un capovolgimento all’appello diretto. Siamo in contatto con gli avvocati che speriamo assumeranno la difesa e presto verrà decisa una strategia. E’ necessario anche svolgere nuove indagini investigative, e questo comporta un considerevole esborso di denaro, che Howard non ha. C’è bisogno di fondi per sostenere le spese legali. Queste le coordinate per eventuali donazioni: CONTO CORRENTE POSTALE n. 38725800 INTESTATO A: COALIZIONE ITALIANA CONTRO LA PENA DI MORTE - C.P.39 - 80078 POZZUOLI (NA) CAUSALE: PRO HOWARD GUIDRY (TEXAS) Oppure Bonifico Postale: c/c 38725800 cab 03400 abi 07601 Chi volesse (può scrivere ad Howard in inglese) all’indirizzo: Mr. Howard Guidry 999226 Polunsky Unit 3872 Fm 350 South Livingston, TX 77351 USA Per saperne di più: <http://www.agliincrocideiventi.it/Coalit/sul_caso_di_howard_guidry.htm>http://www.agliincrocideiventi.it/Coalit/sul_caso_di_howard_guidry.htm (di Kenneth Williams, ex avvocato di Howard Guidry, pubblicato su Drake Law Review, Vol. 53, Anno 2005) <http://www.workers.org/2006/us/guidry-0608/>http://www.workers.org/2006/us/guidry-0608/ (di Gloria Rubac, pubblicato il 4 giugno 2006) <http://www.agliincrocideiventi.it/Coalit/howard_guidry.htm>http://www.agliincrocideiventi.it/Coalit/howard_guidry.htm Abbiamo necessità di far conoscere questo caso al grande pubblico, nella speranza di poter ottenere l’aiuto che questa persona merita.
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