Iraq, Amnesty: la condanna a morte dell'ex vicepresidente è "un altro schiaffo alla giustizia"



#  Questa lista per la distribuzione delle informazioni
#  e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International.
#  Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si
#  prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non
#  vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo

COMUNICATO STAMPA
CS16-2007

IRAQ: LA CONDANNA A MORTE DELL'EX VICEPRESIDENTE E' PER AMNESTY
INTERNATIONAL 'UN ALTRO SCHIAFFO ALLA GIUSTIZIA'

Amnesty International ha deplorato la condanna a morte emessa oggi nei
confronti dell'ex vicepresidente iracheno Taha Yassin Ramadhan,
definendola un diniego di reale giustizia per le vittime del regime di
Saddam Hussein e un ulteriore attentato ai diritti fondamentali a un
processo equo e alla vita.

'Imponendo la condanna a morte, il Tribunale penale supremo iracheno
(Sict) si e' semplicemente inchinato al volere della Camera d'appello, che
sembra dettato piu' dal desiderio di vendetta che dalla preoccupazione per
la giustizia e un processo equo' - ha commentato Irene Khan, Segretaria
generale di Amnesty International. 'Tutta la fase d'appello si e' svolta
in fretta ed e' sembrata poco piu' che un timbro per dare un minimo di
legittimita' a un esito evidentemente politico'.

Taha Yassin Ramadhan era stato condannato all'ergastolo dall'Sict il 5
novembre 2006, al termine del 'processo al-Dujail'. Era stato giudicato
colpevole, insieme a Saddam Hussein e ad altri sei coimputati,
dell'uccisione di 148 abitanti del villaggio sciita di al-Dujail, avvenuta
nel 1982 a seguito di un fallito tentativo di assassinio di Saddam
Hussein. Il processo si era concluso con tre condanne a morte, tre
condanne a pena detentiva e un'assoluzione.

Saddam Hussein, Barzan Ibrahim al-Tikriti (suo fratellastro ed ex capo dei
servizi segreti) e 'Awad Hamad al-Bandar (ex presidente del Tribunale
rivoluzionario), condannati a morte, sono stati impiccati, il primo il 30
dicembre 2006 e gli altri due il 15 gennaio 2007. Nel confermare il
verdetto dei tre prigionieri, la Camera d'appello si era rammaricata per
la condanna all'ergastolo, giudicata troppo lieve, emessa nei confronti di
Ramadhan e aveva rimesso il caso all'Sict, chiedendo una condanna
maggiore.

'Saddam Hussein e i suoi coimputati, compreso Ramadhan, avrebbero avuto
diritto a un processo equo, nonostante la gravita' delle accuse a loro
carico. Invece, tutto il procedimento si e' rivelato una farsa, che ha
allontanato il momento in cui verra' ristabilito lo stato di diritto in un
paese che esce da decenni di tirannia' - ha proseguito Khan. 'Chiediamo al
presidente e al primo ministro dell'Iraq di scongiurare l'esecuzione di
Ramadhan e sollecitiamo un intervento dei leader mondiali, compresi George
W. Bush e Tony Blair'.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 12 febbraio 2007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it








#  Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e
#  pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i
#  contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura
#  tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei
#  contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e'
#  pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non
#  portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre
#  informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista
#  personali  e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty
#  International.