La nuova RAI dev'essere autonoma, gratuita, non commerciale



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento sul Ministro delle comunicazioni a proposito della riforma RAI, che dev'essere autonoma dal potere politico, gratuita, senza pubblicità, come grande servizio informativo e formativo nazionale; per il quale chiede il vostro aiuto.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni

al Governo di Romano Prodi, e a Giulio Santagata

al Presidente della Camera Fausto Bertinotti

al Segretario Piero Fassino

 

La nuova RAI dev’essere veramente autonoma

 

Il Movimento ha seriamente riflettuto sulle proposte del Ministro per il nuovo assetto del servizio radiotelevisivo nazionale e, richiamandosi al progetto già presentato in precedenza, avanza le osservazioni seguenti:

 

1. Il servizio dev’essere veramente autonomo rispetto al potere politico, al legislativo come all’esecutivo. L’idea che sia retto da una fondazione è giusta; ma sono inaccettabili le altre ipotesi avanzate dal Ministro: che i suoi membri siano nominati dal Parlamento o, peggio ancora, dai presidenti delle Camere.

La Fondazione deve funzionare in modo analogo alla magistratura, in quanto esprime il quarto potere dello stato, il potere mediatico. I suoi membri devono essere eletti all’interno del servizio radiotelevisivo stesso; così come i membri del Consiglio superiore della magistratura.

Il servizio, però, dev’essere purificato dall’attuale inquinamento partitico, davvero vergognoso.

 

2. Come grande servizio nazionale, informativo e soprattutto formativo, espressivo del delicatissimo potere mediatico, il servizio dev’essere totalmente gratuito; in modo analogo alla scuola dell’obbligo, e totalmente libero da pubblicità; non deve subire nessuna contaminazione commerciale. Anche perché solo con la gratuità potrà validamente concorrere coi servizi privati; e solo con l’assenza di pubblicità potrà distinguersene e anche batterli.  

 

3. La pubblicità radiotelevisiva dev’essere regolata secondo principi di equità.

La proposta del Ministro, che un’emittente possa averne fino al 45% è squilibrata e ingiusta; è perciò inaccettabile. Già la legge Meccanico, pur viziata, prevedeva un tetto del 30%. Noi pensiamo che questo tetto debba essere portato al 20%; e che debbano essere demoliti i potentati televisivi privati che tanto danno possono portare, e hanno di fatto portato alla nazione col berlusconismo, per il forte influsso che esercitano.

Col 45% il Ministro rafforza quei potentati, e commette ingiustizia nei riguardi delle altre emittenti come della stampa.

Lecce, dicembre 2006

                                                                    per il Movimento, il responsabile

                                                                            Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

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