Giornata mondiale lotta all'Aids: Amnesty chiede un approccio all'Hiv/Aids basato sui diritti



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COMUNICATO STAMPA
CS128-2006

GIORNATA MONDIALE PER LA LOTTA ALL'AIDS: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE UN
APPROCCIO ALL'HIV/AIDS BASATO SUI DIRITTI

In occasione del 1° dicembre, Giornata mondiale per la lotta all'Aids,
Amnesty International chiede la protezione dei diritti umani di tutte le
persone che convivono con l'Hiv/Aids e sottolinea la necessita' di un
approccio orientato sui diritti umani su cui impostare le risposte
all'Hiv/Aids.

Il rispetto, la protezione e la realizzazione dei diritti umani sono
fondamentali per garantire che tutte le persone (comprese le donne, i
bambini e coloro che vivono in condizioni di poverta') beneficino del
progresso dei programmi di trattamento, cura, sostegno e prevenzione che
dovrebbe condurre all'accesso universale entro il 2010. E' vitale che i
governi riescano a conseguire i risultati e a rispettare gli impegni
delineati negli Obiettivi di sviluppo del millennio e nella Dichiarazione
d'intenti dell'Assemblea Generale dell'Onu del 2001.

Le persone che convivono con l'Hiv/Aids continuano a subire
stigmatizzazione e violazioni dei diritti umani, compresi atti di violenza
causati dal disprezzo associato al loro status. Inoltre la violenza,
specialmente quella sessuale, aumenta i rischi di contrarre l'infezione.
Per essere efficaci, le risposte all'Hiv/Aids devono affrontare la
dimensione sociale, economica e culturale del problema e prevedere
l'accesso alle risorse economiche per le donne e il rispetto della loro
autonomia e integrita' fisica.

E' inoltre necessario, sottolinea Amnesty International, che ogni persona
possa accedere a programmi di trattamento e che il diritto alla salute sia
tutelato. Il test dell'Hiv e' importante e deve essere allargato fino a
ottenere un accesso globale alla prevenzione, al trattamento, alle cure e
all'assistenza per tutti. Lo sviluppo del test dell'Hiv richiede che i
diritti di ogni persona alla riservatezza, alla consulenza e al consenso
informato siano garantiti.

La consulenza sulle possibili implicazioni di un test dell'Hiv, cosi' come
la fornitura di un sostegno e la garanzia della riservatezza nel caso in
cui il test sia positivo, sono elementi altrettanto fondamentali. Il test
dell'Hiv nei centri prenatali dev'essere effettuato nel rispetto dei
diritti delle donne e adottando misure per porre fine alle ineguaglianze
politiche, sociali ed economiche che potrebbero aumentare la loro
vulnerabilita', rispetto alle conseguenze negative di un test dell'Hiv.
Queste misure dovrebbero comprendere sostegno e assistenza adeguati a un
contesto in cui prevalgono la violenza sessuale e domestica.

Nell'aumentare la disponibilita' e l'accesso al test dell'Hiv, i donatori,
i governi e le agenzie coinvolte nell'individuazione e nell'applicazione
di tali programmi dovranno assicurare che non siano trascurati i principi
della volontarieta' del test, del consenso informato, della riservatezza e
di una consulenza competente in termini di genere e di sessualita'.

Amnesty International chiede ai programmi bilaterali di aiuto e alle
agenzie multilaterali (tra cui Oms e Unaids), cosi' come ai governi e ai
donatori, di garantire che nel finanziamento, nello studio e
nell'attuazione di programmi e politiche sull'Hiv/Aids si tenga conto di
queste richieste:
- le politiche e le iniziative in materia di test dell'Hiv dovranno essere
attuate seguendo gli standard in materia di diritti umani che i governi si
sono impegnati a rispettare;
- i sistemi sanitari e le loro strutture dovranno essere rafforzati in
modo da garantire meglio la protezione dei diritti umani dei pazienti e
affiancati da programmi che affrontino e superino gli ostacoli
all'effettuazione del test, come ad esempio la sua accessibilita' in base
al genere, allo status economico o alla ubicazione geografica di una
persona;
- tutte le persone positive al test dovranno ricevere il trattamento, le
cure e l'assistenza di cui hanno bisogno. Questo significa, nella pratica,
agire nei confronti delle cause e degli effetti della stigmatizzazione e
della discriminazione e significa anche considerare la disponibilita' del
test e dell'assistenza come un punto di partenza per prevenire la violenza
domestica;
- le iniziative in materia di test dovranno tener conto del contesto
locale, riconoscendo da un lato le differenze culturali, epidemiologiche e
dei vari sistemi sanitari e dall'altro garantendo i diritti umani di tutte
le persone che si sottopongono a un test.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 30 novembre 2006

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it












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