Proposta per una democrazia partecipata. Documento da inviare e diffondere se condiviso



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento sulla proposta francese di Democrazia partecipata. Si può spedire il testo italiano oppure quello francese. Gl'indirizzi:

SégolèneRoyal, Casier de la Poste, Palais Bourbon, 75355 Paris 07 SP

sroyal@assemblee-nationale.fr

Sécr. François Hollande, 10 rue de Solférino, 75333 PARIS Cedex 07, fhollande at assemblee-nationale.fr

Sécr. Marie-George Buffet, 2, place du colonel Fabien, 75019 Paris/  pcf at pcf.fr

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

A Madame Ségolène Royal

a François Hollande e al  Partito Socialista Francese

a Marie-George Buffet e al Partito Comunista Francese

 

La proposta di una démocrazia partecipata

 

La proposta di « democrazia partecipata » di Mme Royal ci porta ad una fondamentale innovazione per l’intera democrazia di questa fase della storia, nel mondo intero.

 

L’attuale democrazia è una democrazia parlamentare con gestione partitica e mandato nazionale che si sottrae ad ogni valutazione popolare. Per quel che concerne il Parlamento, che è l’anima della democrazia – ma allo stesso modo per ogni altra elezione, come per le magistrature –  l’elettore può solo votare per la persona o per il partito; non ha un «mandato imperativo»,  non può confidare all’eletto un programma vincolante ch’egli sia obbligato di realizzare, e sul quale sarà chiamato a rendiconto a fine mandato.

 

Attualmente il mandatario è totalmente irresponsabile degli errori e dei vizi che infestano la sua attività: assenteismo, disinteresse nella preparazione delle leggi, inciuci vari, favoritismi, cambiamenti di partito ecc. Si dice che è giudicato dal suo partito, che poi non lo ripresenterà; e dall’elettore, che non lo rieleggerà; ma non è così. I partiti agiscono secondo altri criteri, di forza e vantaggio; e l’elettorato è fortemente manipolato dai partiti come dai media. V’è per questo nel popolo uno scontento diffuso, una mancanza di fiducia, e infine un disinteresse che lo allontana dalla politica.

 

Questa situazione è ingiusta. Essendo il popolo il soggetto della sovranità, non è giusto che ne sia privato da un mandato cieco e irresponsabile. Il candidato non dev’essere imposto dal partito; può essere proposto, e in ogni caso è scelto con elezioni primarie, dopo di che deve ricevere un mandato imperativo, un programma di lavoro proposto e discusso in assemblee; e sulla base di questo programma sarà giudicato alla fine del mandato. Le assemblee saranno aperte a tutti gli elettori, ma presiedute da un consiglio eletto nelle primarie, o da una giuria giudiziaria scelta dai giudici del collegio, affinché sia indipendente.

 

È evidente che questa proposta  dev’essere studiata e sviluppata. Il Partito Socialista Francese e l’intera Sinistra la devono sostenere.  Essa può costituire una esperienza esemplare per l’intera democrazia attuale, a cominciare dall’Europa.

 

Lecce, novembre 2006

                                                                  per il Movimento, il Responsabile

                                                                        Prof. Arrigo Colombo

                                                                

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S. Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia

 

 (testo francese)

 

À Madame Ségolène Royal

à François Hollande et au  Parti Socialiste Français

à Marie-George Buffet et au Parti Communiste Français

 

La proposition d’une démocratie participée

 

La proposition de « démocratie participée » de Mme Royal nous porte à une innovation foncière pour toute la démocratie de cette phase de l’histoire, dans le monde entier.

 

La démocratie actuelle est une démocratie parlementaire avec gestion partitique et mandat national qui se soustrait à toute évaluation populaire. En ce qui concerne le Parlement, qui est l’âme de la démocratie – mais pour toute autre élection également, comme pour les magistratures – l’électeur peut seulement voter pour la personne ou pour le parti ; il n’a pas un mandat « impératif », il ne peut pas confier à l’élu un programme contraignant qu’il serait obligé de réaliser et sur lequel il serait appelé à rendre compte à la fin du mandat.

 

Actuellement le mandataire est totalement irresponsable  des fautes et des vices qui infestent son activité : absentéisme, désintérêt dans la préparation des lois, coquineries variées, favoritismes, changement de parti etc. On dit qu’il est jugé par son parti, qui ne le représentera pas, et par l’électeur, qui ne le réélira pas ; mais ce n’est pas exact. Les partis agissent selon d’autres critères, de force et d’avantage surtout ; et l’électorat est fortement manipulé par les partis comme par les médias. C’est pourquoi il y a dans le peuple un mécontentement diffus, un manque de confiance, et enfin un désintérêt qui l’éloigne de la politique.

 

Cette situation est injuste. Le peuple étant le sujet de la souveraineté, il n’est pas juste qu’il en soit privé par un mandat aveugle et irresponsable. Le candidat ne doit pas être imposé par les partis ; il peut être proposé, et en tout cas est choisi par des élections primaires, après lesquelles il doit recevoir un mandat impératif, un programme de travail proposé et discuté dans des assemblées ; et sur la base de ce programme il sera jugé à la fin de son mandat. Les assemblées sont ouvertes à tout le monde, mais sont présidées par un conseil élu par les primaires, ou par un jury judiciaire choisi par les juges du collège ; afin qu’il soit indépendant.

 

Il est évident que cette proposition doit être étudiée et développée. Le parti socialiste français et la Gauche entière doivent la soutenir. Elle peut constituer une expérience exemplaire pour toute la démocratie actuelle, à commencer par l’Europe.

 

Lecce, Novembre 2006

                                                                    Pour le Mouvement le responsable

                                                                               Prof. Arrigo Colombo