Darfur, Amnesty: civili ostaggio dello stallo dei negoziati. Domenica 17 settembre: "Giornata mondiale per il Darfur"



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COMUNICATO STAMPA
CS100-2006

AMNESTY ACCUSA: I CIVILI DEL DARFUR OSTAGGIO DELLO STALLO DEI NEGOZIATI
TRA ONU E GOVERNO SUDANESE. L'ORGANIZZAZIONE INDICE PER DOMENICA 17 UNA
'GIORNATA MONDIALE PER IL DARFUR'

La popolazione del Darfur e' diventata un ostaggio dello stallo dei
negoziati tra Onu, Unione africana (Ua) e governo sudanese, che stride
drammaticamente con la sofferenza che i civili stanno provando ogni
giorno. E' quanto dichiarato oggi da Amnesty International, in
concomitanza con una riunione ad alto livello dell'Onu, indetta per
esaminare il continuo rifiuto del governo del Sudan di consentire l'invio
di una forza di peacekeeping nella martoriata regione, come disposto dalla
Risoluzione 1706 del Consiglio di sicurezza.

Le autorita' sudanesi hanno ultimamente minacciato di espellere le forze
dell'Ua presenti in Darfur, qualora quest'ultima accetti di passare le
consegne all'Onu. Il governo di Khartum ha inoltre lanciato un'offensiva
militare nel nord della regione, che ha dato luogo a gravi violazioni del
diritto umanitario quali i bombardamenti di aree civili. Mezzi e unita'
militari, secondo testimoni oculari, stanno affluendo di continuo in
Darfur.

'Riceviamo giorno dopo giorno sempre piu' notizie di civili uccisi e di
nuovi dispiegamenti di truppe da parte del governo' - ha denunciato Irene
Khan, Segretaria generale di Amnesty International. 'Se Khartum
continuera' a rifiutare l'ingresso della forza dell'Onu, il Consiglio di
sicurezza dovra' immediatamente imporre sanzioni mirate nei confronti
delle autorita' sudanesi'.

Il rifiuto da parte del governo del Sudan dell'ingresso dei peacekeeper
dell'Onu arriva in un momento critico, poiche' la fine del mandato
dell'Amis, la missione di peacekeeping dell'Ua, e' prevista per il 30
settembre. Questa circostanza rischia di determinare un vuoto di
protezione per i civili del Darfur, che potrebbero subire ulteriori gravi
violazioni dei diritti umani da parte dell'esercito sudanese e delle
milizie filogovernative janjawid.

Il governo del Sudan sembra agire con maggiore baldanza grazie al tacito
sostegno di Russia, Cina e Qatar, i tre Stati membri del Consiglio di
sicurezza che si sono astenuti sulla Risoluzione 1706.

'Russia, Cina e i leader dei paesi arabi dovrebbero intervenire per
ottenere il consenso del Sudan all'invio dei peacekeeper dell'Onu,
anziche' avvitarsi in sterili discussioni sui tempi dell'applicazione
della Risoluzione' - ha proseguito Khan. 'Il governo sudanese e'
perennemente venuto meno al dovere di proteggere i civili del Darfur da
gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani. Questa responsabilita'
spetta ora alla comunita' internazionale. La popolazione di questa regione
ha bisogno di una comunita' internazionale unita a sostegno dell'unica
opzione che puo' fornire loro effettiva protezione. Occorre la massima
pressione sul governo di Khartum perche' accetti la presenza di una forza
Onu'.

Ulteriori informazioni

La Risoluzione 1706, adottata dal Consiglio di sicurezza il 31 agosto,
invita il governo del Sudan ad autorizzare una missione di peacekeeping
dell'Onu, che espanderebbe la presenza dell'Onu in Darfur. Finora, il
presidente sudanese Omar al-Bashir ha nettamente respinto la Risoluzione.

Questa posizione e' in forte contrasto con i desideri della popolazione
del Darfur, che chiede una forza dell'Onu che le garantisca una protezione
piu' efficace di quella fornita dai peacekeeper dell'Amis. Tutti i gruppi
ribelli del Darfur - compresa la fazione di Minni Minawi, che ora e' al
governo - hanno espresso il proprio sostegno alla presenza dei peacekeeper
dell'Onu. Anche il Movimento per la liberazione del popolo sudanese,
attivo nel sud del paese e a sua volta facente parte del governo, ha preso
posizione favorevole, come la maggior parte dei partiti politici.

L'Au e' favorevole a un passaggio di consegne all'Onu, le cui forze
sarebbero meglio equipaggiate per proteggere i civili del Darfur.

Le Sezioni di Amnesty International di decine di paesi prenderanno parte,
domenica 17 settembre, alla 'Giornata mondiale per il Darfur', a sostegno
dell'invio di una forza dell'Onu che possa proteggere efficacemente i
civili.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 11 settembre 2006

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it







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