Comunicato Stampa dall'assemblea cittad ina a Lampedusa sui diritti dei migrant i



NOTA STAMPA ASSEMBLEA CITTADINA LAMPEDUSA

Dopo lo sbarco dei manifestanti si è svolta l’assemblea pubblica di
apertura della manifestazione, nella piazza principale dell’isola.
Numerosi gli interventi di esponenti delle organizzazioni
promotrici. Molti i lampedusani presenti, che hanno ascoltato con
interesse gli  interventi.
Parola d’ordine condivisa è la chiusura di tutti i CPT, a partire da
quello di Lampedusa. Una nuova politica sull’immigrazione che sia di
reale accoglienza. Numerose le critiche ai primi passi fatti dal nuovo
governo, che non sembrano di reale svolta rispetto alla chiusura delle
frontiere e alle politiche detentive.

INTERVENTI:
Apre l’assemblea Pietro Milazzo (rete antirazzista siciliana)
rassicurando i lampedusani circa il carattere
pacifico della manifestazione e il riconoscimento delle difficoltà
in cui vive l’isola e l’esigenza di promuovere politiche di sviluppo e
solidarietà verso questi luoghi.
Lo scopo della manifestazione è una radicale modifica della legge
Bossi Fini, senza ritornare alla Turco-Napolitano: le
dichiarazioni di Amato fatte in occasione degli ultimi sbarchi, non sono
affatto rassicuranti e non sembrano andare nella direzione auspicata.
L’assemblea chiede unanimemente la chiusura dei CPT, non solo quello di
Lampedusa, la fine delle deportazioni in Libia, l’utilizzo delle
risorse economiche verso politiche di sviluppo e non di repressione.
CLAUDIO LOMBARDO ARCI
Condanna delle leggi  che fanno dei migranti merce di scambio. Se si
riducono a zero i diritti dei migranti, prima o poi verranno abbassati
allo stesso livello i diritti di tutti i lavoratori e cittadini.
GIULIO CRISTOFANINI EMERGENCY
Emergency partecipa partendo dalla consapevolezza che la violazione dei
diritti dell’uomo non avviene soltanto in luoghi lontani e afflitti
dalla guerra, ma si verifica ripetutamente anche nei nostri territori, a
partire dalla negazione degli stessi a sfavore delle popolazioni
migranti.
ALFONSO DI STEFANO ATTAC
Si propongono piattaforme comuni di lotta per un altro sviluppo e
un’altra Lampedusa. Basta con lo sperpero di denaro pubblico per
strutture detentive gestite da associazioni che di misericordioso hanno
veramente poco.
PIERO SOLDINI RESONSABILE NAZIONALE IMMIGRAZIONE CGIL
La vera emergenza immigrazione non è data dagli sbarchi, ma piuttosto
dai 520.000 immigrati che hanno fatto richiesta di regolarizzazione
attraverso i decreti flussi e che da più di 6 mesi attendono una risposta
di regolarizzazione. Abolizione della Bossi Fini, va fatta una legge che
consenta l’ingresso legale di chi migra. Il migrante che arriva
legalmente è un individuo che si affranca dai traffici illeciti, dalle
tratte, dalla criminalità e che arriva con denaro in tasca da investire
invece che spendere in un viaggio  che spesso è di morte.
LUCA CUMBO LABORATORIO ZETA RETE ANTIRAZZISTA SICILIANA
I lager sul territorio non sono solo i CPT, ma altri spazi non
dichiarati in cui la gente viene detenuta, per esempio Cassibile, dove si
verifica quotidianamente la violazione dei diritti umani e degli accordi
internazionali. Non è possibile che l'unica risposta del governo, di fronte
alla ricattabilità e ad una forzata irregolarità, sia la militarizzazione
del territorio e delle frontiere. A fronte dell'investimento di milioni di
euro a favore dei gestori di queste strutture detentive (come la
Misericordia), nessuna spesa viene fatta per esaudire i bisogni dei
lampedusani. Non abbocchiamo all’ipocrisia del governo, che parla di
“umanitarizzazione” dei CPT. Del resto il CPT di Lampedusa è il risultato
di questa politica: un luogo che continua a fungere da struttura detentiva,
ma che nominalmente è diventato un "centro di soccorso e prima
accoglienza". Se così fosse realmente, nessun individuo vi potrebbe essere
detenuto per più di 48 ore, e l’entrata e l’uscita dal centro dovrebbero
essere completamente libere.
ROBERTA FANTOZZI RESPONSABILE NAZIONALE IMMIGRAZIONE RIFONDAZIONE
COMUNISTA
No alla logica dell’emergenza. La società civile chiede al governo un
cambiamento di 360 gradi sull’immigrazione, così come promesso nel
programma. Oggi a Lampedusa inizia un percorso, questo sarà un autunno
caratterizzato da manifestazioni per spingere il governo verso questa
direzione. Bisogna garantire la possibilità di costruirsi un futuro, che i
diritti degli italiani si difendono solo se si difendono i diritti degli
immigrati.
ENRICO MONTALBANO OSSERVATORIO MIGRANTI AGRIGENTO
Sono importanti momenti di lotta e di rivendicazione come questi:
ricordiamo i risultati finora ottenuti tra cui la chiusura del CPT di
Agrigento, in seguito alle nostre denunce, che ha portato la Consiglio
Europeo contro la Tortura alla sua chiusura.
FULVIO VASSALLO PALEOLOGO Associazione Studi Giuridici sull’ Immigrazione
Non è pensabile fermare il flusso migrante attraverso l’istituzione di
campi di concentramento.
CHISUSURA DI RITA BORSELLINO
Come è possibile trasformare il mediterraneo, un mare che ha sempre
unito, in un muro che respinge chi arriva. Persone che hanno diritto di
scegliere un futuro, di migliorare la propria vita. Noi abbiamo il dovere
di permettere loro di realizzare un futuro. Ognuno ha il diritto di
scegliere dove andare, dovrebbe essere garantito agli immigrati la
possibilità di entrare nel nostro territorio da cittadini liberi, portatori
di diritti. Presenteremo una mozione all’Assemblea Regionale Siciliana,
sull’immigrazione, sullo sviluppo e sulla pace,  punti che non possono
essere slegati tra loro. La Regione Siciliana ha il dovere di occuparsi in
primo luogo di questo. Noi lavoriamo per i siciliani, per i cittadini del
mondo perché il loro futuro è il nostro futuro.