MISSIONE ONU IN LIBANO: UNA GRANDE POSSIBILITÀ SPRECATA



MISSIONE ONU IN LIBANO: UNA GRANDE POSSIBILITÀ SPRECATA

Riteniamo positivo il fatto che per la prima volta l’ONU intervenga direttamente in Medio Oriente e che Israele abbia accettato una sua risoluzione. Anche l’invio di una Forza internazionale di interposizione in Libano sarebbe un fatto positivo, se rispettasse condizioni che purtroppo non vediamo realizzarsi nella missione in partenza.
Volendo sintetizzare, la nostra critica si riduce ad alcune questioni fondamentali:
 
  1. A una delle due parti in causa, Israele, non si chiede niente: né di ritirarsi dai territori occupati, né di abbattere il muro, né di rispettare, quindi, le oltre settanta risoluzioni internazionali che finora ha ignorato. Israele non viene neppure condannato per aver rapito e imprigionato ministri e parlamentari di un altro paese, fatto gravissimo che viola tutte le  norme del diritto internazionale.
  2. La questione palestinese resta insoluta e, cosa ancor più grave, questo tipo di intervento da parte dei paesi occidentali, così sbilanciato a favore di Israele, rischia di inasprire ulteriormente le tensioni nel mondo arabo e alimentare l’estremismo e il fondamentalismo.
  3. Tutti i paesi che partecipano alla missione dovrebbero essere neutrali, mentre l’Italia ha stipulato un accordo di cooperazione militare con Israele. Tale accordo andrebbe immediatamente sospeso.
  4. La missione dell’ONU dovrebbe estendersi anche a Gaza e alla Cisgiordania.

Ribadiamo la nostra convinzione nel fatto che, fino a quando non si risolverà la questione palestinese, con la creazione di uno Stato Palestinese, il Medio Oriente resterà in una perenne situazione di instabilità, violenza e conflitto.
Chiediamo quindi il ritiro di Israele dai territori occupati e lo smantellamento del suo arsenale atomico, nel quadro di una politica di disarmo che tutte le potenze nucleari dovrebbero avviare con urgenza.


Partito Umanista
28/8/06

www.partitoumanista.it