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guerra in Libano
- Subject: guerra in Libano
- From: Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa <ponte at ecn.org>
- Date: Sun, 30 Jul 2006 11:12:19 +0200
Guerra in Libano Da molti giorni c'è la guerra in Libano ( ma non si può escludere che anche Siria e Iran vengano coinvolte ) , o meglio da molti giorni l'esercito israeliano fa strage di civili libanesi (almeno 600 morti e 700.000 profughi su una popolazione di 4. milioni scarsi) e scempio di un diritto internazionale sempre più ignorato e violato dagli stati che hanno la forza di poterlo fare. Del resto il diritto internazionale è una finzione: non essendoci e non potendoci essere, nei rapporti tra stati, un soggetto super partes che faccia rispettare le regole, gli stati appaiono per quello che sono: centri di potere da esercitare con la violenza. I motivi? i soliti: la minaccia terrorista che minaccia l'esistenza stessa di Israele l'unica democrazia della regione blablablabla. Come si è arrivati a ciò? Semplice: con un effetto domino da insegnare nelle accademie militari di tutto il mondo,il tutto condito dalla solita magistrale disinformazione. A causa di presunti lanci di missili qassam (che ricordiamolo, hanno la stessa potenza dei mortaretti che si sparano a capodanno a Napoli e dintorni, basti fare una media dei morti per missile lanciato e si vedrà) le truppe israeliane si danno alle solite "esecuzioni mirate" insomma spiattellano un po' di missili di qua e di là alla ricerca dei presunti esecutori di tali pericolosissimi lanci. Si capisce subito, per quei pochi che seguono gli avvenimenti, mentre il mondo è distratto dai mondiali e da calciopoli, che però questa volta Israele ci va pesante. Viene bombardata una famiglia che fa il picnic sulla spiaggia, poi viene fatta a pezzi una donna in cinta da un missile lanciato da un Drone (il drone è un aereo con pilota automatico, ovvero senza pilota umano) In questi e altri più tradizionali modi vengono uccisi un'ottantina di palestinesi. Quisquile, tanto sono palestinesi.... A questo punto i vertici di Hamas ( o almeno si presume siano loro ) che non possono di certo fare come lOlp cioè far massacrare il proprio popolo senza fare nulla pena l'inevitabile sconfitta alle prossime elezioni (si dà il caso in effetti che quel che resta dell'ANP sia eletta con suffragio universale che, ci spiegano tutti i cosidetti democratici, significa il passaggio dall'inferno della "non-democrazia " al paradiso della democrazia, dove tutto è permesso , buono e lecito, in quanto "democrazia", ma non per tutti, per i palestinesi c'è un lungo purgatorio ancora da espiare, evidentemente) decidono una rappresaglia e colpiscono un check point israeliano. Attenzione non un obiettivo civile, come dei volgari terroristi, ma un obiettivo militare ovvero legittimo in una situazione di guerra. LA reazione israeliana è durissima, Gaza viene rioccupata manu militari, i morti sono tantissimi. LE stime parlano di cento morti, ma sono probabilmente di più. Inoltre viene arrestato l'intero governo di Hamas, senza troppa distinzione tra falchi e colombe. Il messaggio è chiaro: Vogliamo stroncare qualsiasi forma di resistenza od opposizione alla nostra pace che sarà la pace alle condizioni più favorevoli a Israele. La comunità europea, che ha imposto sanzioni al governo di Hamas (democraticamente eletto, lo ricordo ancora) tace. Non si muove una foglia, non un sospiro ,nulla. Gli USA appoggiano, naturalmente. A questo punto succede il clasico "casus belli" ovvero quell'avvenimento di poco conto, quasi trascurabile, ma che in una situazione di tensione diventa la miccia per la deflagrazione. Due soldati israeliani vengono arrestati e fatti prigionieri dopo che erano penetrati in territorio libanese. E'' uno dei tanti incidenti che possono accadere in una situazione di tensione, e che in realtà accadono un po' ovunque. Quante volte soldati sud coreani sono stati fatti prigionieri dal nord corea? MA la situazione qui è diversa perchè a tenerli sono le milizie Hezbollah, Israele cambia la versione dei fatti e i due soldati non risultano più rapiti sul territorio libanese ma su quello israeliano. L'aggressore diventa l'aggredito, secondo la più vieta propaganda bellicista. A questo punto il patatrac. Isreale decide di non scendere a patti con i "rapitori" ma di proseguire sula strada dell'escalation. D'altro canto è da un mese e mezzo che quella è la linea, e sembra funzionare, perché cambiarla? Ed ecco bombardamenti su aeroporti, porti e strade del Libano. le milizie Hezbollah, che non hanno mai disarmato in questi anni, anzi, si sono reparati allo scontro. replicano con lanci di missili ben più potenti dei modesti qassam palestinesi. I motivi deigli hezbollah? semplice, accreditarsi come l'unico difensore dei palestinesi, abbandonati da tutti ( in primis dai governi arabi filo-occidentali, che sono la quasi totalità) al proprio destino di miseria e morte. La questione palestinese è stata da sempre strumentalizzata per ragioni di potenza; anche in questo caso. Si va avanti per giorni e il numero dei morti aumenta da entrambe le parti, anche se la proporzione è di 1 israeliano morto ogni 10 libanesi ( a stare un po' stretti sul numero dei libanesi uccisi) A san pietroburgo i sedicenti grandi della terra si riuniscono e danno sostanzialmente il loro benestare a questa piccola guerricciola, una delle tante che insanguinano il pianeta, anche se maggiormente sotto i riflettori per ovvie ragioni politiche e massmediatiche In Italia si discute se la reazione israeliana sia, magari, forse, putacaso, leggermente sproporzionata e si conclude che no, non lo è. e chi pensa il contrario è un antisemita ( i libanesi essendo evidentemente di ascendenza asburgica) I pacifisti tengono duro e indicono una bella manifestazione per la pace quando il problema qui non è la guerra ma proprio la pace. In effetti è per la pace che si combattono le guerre, per avere la miglior pace possibile sul tavolo delle trattative, dove alla fine si metteranno come fiche sul tavolino il numero di morti ammazzati e il potenziale bellico (quello vero, non quello che trovate sui giornaletti di regime) e si dirà: questo è mio, questo è tuo, ed il resto vediamolo alla prossima guerra.
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