Irrepressible.info Amnesty lancia una campagna globale contro la repressione su internet



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COMUNICATO STAMPA
CS80-2006

IRREPRESSIBLE.INFO
AMNESTY INTERNATIONAL LANCIA UNA CAMPAGNA GLOBALE CONTRO
LA REPRESSIONE SU INTERNET

Dopo il successo del lancio della campagna della Sezione Britannica di
Amnesty International per la liberta' d'espressione su internet,
l'organizzazione per i diritti umani rende da oggi globale la propria
azione, attraverso l'iniziativa irrepressible.info

La campagna di Amnesty International ha l'obiettivo di restituire al web
la sua caratteristica di forza per il cambiamento, a fronte della
crescente disponibilita' delle aziende ad aiutare la censura e la
repressione.

Dall'Iran alle Maldive, da Cuba al Vietnam, i governi stanno
intensificando il giro di vite nei confronti di chi usa internet per
comunicare i propri punti di vista e contestualmente negano ai propri
cittadini l'accesso alle informazioni. Il quadro della repressione e' il
seguente: utenti di internet arrestati, internet cafe' chiusi, chat room
sorvegliate, blog cancellati, siti bloccati, notizie dall'estero
censurate, motori di ricerca sottoposti a filtri per non trovare
'risultati' sensibili...

'Internet puo' essere un grande strumento per la promozione dei diritti
umani: gli attivisti possono far sapere al mondo cosa accade nel proprio
paese con un solo click. La gente ha un accesso senza precedenti a
informazioni provenienti da un numero amplissimo di fonti. Ma il
potenziale di internet per il cambiamento e' sotto l'offensiva di quei
governi che non tollerano la liberta' d'informazione e di quelle aziende
che sono disposte ad aiutarli a reprimerla' - denuncia Amnesty
International.

Sun Microsystems, Nortel Networks, Cisco Systems, Yahoo! e Google sono tra
le compagnie che collaborano coi governi per censurare internet o
rintracciare singoli utenti. Nel 2004, Microsoft ha messo a disposizione
delle autorita' israeliane informazioni sul fisico nucleare Mordechai
Vanunu, senza che questi ne fosse a conoscenza o avesse fornito il proprio
consenso; queste informazioni sono state usate per incriminare Vanunu per
aver avuto contatti con la stampa estera. Vanunu e' sottoposto al divieto
di avere tali contatti. Questo provvedimento, che di per se' e' una
violazione dei diritti umani, e' stato appena rinnovato per un altro anno.
Sebbene il giudice del processo in corso abbia accolto la richiesta di non
usare le informazioni fornite da Microsoft, i dati sono nelle mani delle
autorita' israeliane e potrebbero essere usati per continuare a limitare
la liberta' di Vanunu.

'Chiediamo agli utenti di internet di ogni parte del mondo di andare sul
sito irrepressible.info e firmare l'appello per sollecitare tutti i
governi e le aziende a rispettare la liberta' su internet' - e' l'invito
di Amnesty International. 'Le aziende spesso rivendicano un comportamento
eticamente responsabile, ma la loro cooperazione nella repressione rischia
di renderle complici di violazioni dei diritti umani e di danneggiare la
loro credibilita''.

Le adesioni alla campagna irrepressible.info saranno presentate a novembre
a un'importante riunione dell'Onu sul futuro di internet.

Insieme al lancio della campagna irrepressible.info, Amnesty International
ha diffuso un rapporto sul ruolo di Yahoo!, Microsoft e Google nella
repressione su internet in Cina. L'apparato repressivo di Pechino e'
considerato particolarmente all'avanguardia rispetto ad altri paesi e le
aziende paiono particolarmente desiderose di collaborarvi.

Ulteriori informazioni

La campagna irrepressible.info e' on line nelle seguenti lingue: arabo,
inglese, francese e spagnolo. Sara' presente anche nella home page di
www.amnesty.it, il sito della Sezione Italiana di Amnesty International.

Il rapporto sulla collaborazione delle aziende nella repressione di
internet in Cina e' disponibile, in lingua inglese, all'indirizzo:
http://web.amnesty.org/library/index/ENGPOL300262006

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 20 luglio 2006

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it



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