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I: Assemblea naz forum donne
- Subject: I: Assemblea naz forum donne
- From: <forumdonne.prc at rifondazione.it>
- Date: Thu, 20 Jul 2006 10:30:45 +0200
Car@ tutt @ il caldo in questi giorni ha imballato il server e non solo, cosicchè gli errori si moltiplicano, infatti abbiamo mandato in rete la bozza dell'articolo/resoconto dell'assemblea e non l'articolo finito. Ci scusiamo per il disguido. Ciao Linda e Giada L'assemblea del Forum delle donne. Prima occasione di confronto e discussione dopo il voto del 9 aprile di Linda Santilli (Liberazione - 14 luglio 2006) A Roma il 9 luglio, nella sala Lucio Libertini, si è svolta l’assemblea nazionale del Forum delle donne. Un appuntamento che come sempre ha visto coinvolte donne iscritte al partito, non iscritte, amiche e compagne del movimento e delle istituzioni provenienti da tutt’Italia, impegnate in una utile e approfondita discussione, la prima dopo il voto del 9 aprile. Per centrare nuovamente le tematiche prioritarie su cui organizzare il lavoro politico, ma anche per fare il punto su partito, innovazione, ripresa del movimento delle donne, Sinistra europea, nuova fase politica del paese, cioè costituzione del governo di centro sinistra. Questa è la griglia fitta degli argomenti che Imma Barbarossa consegna alla discussione, sottolineando come “la scelta di entrare nell’Unione per mandare a casa Berlusconi portasse in sé già dal suo inizio la consapevolezza che dare un segnale forte di cambiamento una volta vinte le lezioni non sarebbe stato né facile né scontato”. Ci tornano in molte su questo punto, aggiungendo timori e preoccupazioni sul rischio che il governo si riveli, nelle sue scelte pratiche, distante dalle coordinate che ci ispirano, ma, come sottolinea con forza Elettra Deiana, “tra la tentazione ad assumere un atteggiamento di fuga a partire da una purezza ideologica presunta e quella di illudersi di poter invertire radicalmente la tendenza politica e culturale del paese, c’è una terza via”. La terza via è l’autonomia, cioè quella risorsa fondamentale della politica delle donne che ha segnato percorsi di cambiamento nei luoghi in cui si è prodotta. Autonomia di giudizio, di analisi, di costruzione di percorsi conflittuali e di lotta dentro i movimenti sui terreni caldi, per continuare ad agire il conflitto da femministe. Ed infatti l’intreccio delle questioni affrontate in questo incontro sono legate da un filo conduttore spesso che porta dentro di sé, in un gioco di rimandi tra i vari interventi, parole come autonomia appunto, ma anche responsabilità. Come si ricostruiscono percorsi per mantenere in piedi questo governo che rappresenta lo sforzo fatto nel paese per sconfiggere il berlusconismo? Direttamente e indirettamente è questo uno degli interrogativi su cui ci si ferma a riflettere tentando di dare risposte: “riprendendo in mano lo strumento politico dell’inchiesta e dell’autoinchiesta per conoscere la realtà in cui viviamo potenziando le relazioni” dice Eliana Como; “facendo un lavoro politico di sinergia tra partito movimenti e istituzioni, forum delle donne, coordinamento delle parlamentari neoelette, realtà femminili di movimento” aggiungono altre, tra cui Isabella Peretti. C’è bisogno di parola pubblica delle donne in questo difficile snodo della vita politica così pesantemente segnato dalla pretesa maschile di riprendere a pontificare e a normare sul corpo femminile. Parole e azioni di donne sui grossi temi del presente, dall’autodeterminazione, la legge 40, la questione sociale, la pace, il lavoro. Ed è sulla legge 40 e le possibili iniziative parlamentari che interviene Erminia Emprin in apertura dei lavori con una ricca relazione, ripresa poi da tante. “La legge 40 è una legge simbolo del berlusconismo” afferma di rimando Angela Azzaro ricordando che se c’è un elemento che ha caratterizzato la politica delle destre in questi anni è stato proprio il familismo, con al centro l’obiettivo di colpire i corpi e di normarli. E’ da qui dunque che bisogna ripartire, nell’autonomia femminile, dalla potenzialità critica e scardinante dello sguardo delle donne, per agire il conflitto come sempre e più di sempre. Per aprire infine una grossa campagna nel paese che rilanci questi temi con radicalità. Organizzare iniziative, assemblee, moltiplicare le occasioni per potenziare reti tra donne. In questo dibattito sul che fare dibattito si inserisce la proposta di Elena Del Grosso di riprendere il percorso dei Tavoli di bioetica. “I Tavoli, dice, possono essere oggi un ulteriore strumento per contrastare il tentativo in atto di far scendere il silenzio su questa legge che è da abrogare”. Autodeterminazione, corpi e legge, laicità, che saranno tra l’altro i temi del prossimo campeggio nazionale di Scuola di politica organizzato dal Forum, (le schede di iscrizione con i rispettivi materiali su come, quando, dove iscriversi vengono intanto distribuiti all’ingresso della sala), ma non solo. L’andamento della discussione va a toccare altre questioni, tra cui la necessità, più volte richiamata, di avviare una azione che aiuti a far emergere il lato della condizione materiale delle donne, nel rapporto con il nuovo governo. Quali politiche dunque sul lavoro, sul sociale? Se è vero che sotto attacco in questi anni sono stati i corpi, in primo luogo i corpi femminili, nello stesso orizzonte si iscrive la grossa tematica della precarietà. Che cosa è la precarietà se non un attacco ai corpi e ai loro desideri? “E quanto anche in questo caso il berlusconismo ha sedimentato nel profondo, mutato, trasformato nella cultura e nei comportamenti diffusi in termini di individualismo, solitudine, polverizzazione delle reti sociali e di solidarietà?” chiede in un intervento appassionato Patrizia Bortolini che ci tiene a ribadire tra l’altro come Milano, di tutto questo, sia città simbolo. Ed infatti è a Milano che si è deciso di far partire il “Laboratorio su donne e precarietà della vita e del lavoro”. Un laboratorio che in autunno si vuol costituire anche a Roma e a Napoli e che starà dentro il percorso di movimento lanciato nell’assemblea “Stop precarietà ora”dell’8 luglio che porterà alla manifestazione nazionale di ottobre. Che senso ha questo laboratorio? “Esso nasce dall’esigenza di dotarci di una strumento di analisi” prosegue Bortolini, “analisi per comprendere le metamorfosi in atto, a partire dal tema della femminilizzazione del lavoro, il rapporto tra produzione e riproduzione, la riproduzione biologica come bene comune primordiale”. “Ma in questa nuova fase politica abbiamo bisogno di intervenire, scendere in piazza se servirà, e formulare proposte radicali” aggiunge Eliana Como. La discussione si infittisce di argomenti, sollecitazioni, resoconti dai territori, soprattutto dal sud, dalla Campania, dalla Sicilia, dalla Sardegna. Alcune tornano sulle riflessioni iniziali di Barbarossa a proposito della Sinistra europea, “uno spazio prezioso e pieno di potenzialità che rischia però di essere segnato da vecchie logiche maschili escludenti e dove la presenza della soggettività politica delle donne trova ostacoli”. Tante riprendono in particolare il filo della discussione lanciato da Elettra Deiana e ancora Patrizia Bortolini sull’innovazione nel partito. L’innovazione nei contenuti, nell’elaborazione, nelle forme della politica. “Un patrimonio tutto nostro” aveva detto in mattinata Deiana “come Forum innanzitutto, e come Prc, che va recuperato e rilanciato con radicalità”. Ma non solo. Le compagne sarde denunciano il loro stato di disagio nel partito come già avevano fatto altre nel corso della giornata, da Giovanna Capelli a Loredana Fraleone ad altre ancora. “Il rischio è una perdita di senso” dice Giustina Comodi fissando l’attenzione su un aspetto importante che riguarda precisamente la nostra organizzazione: il prendersi cura, delle relazioni, del lavoro di militanza, degli uomini e delle donne che continuano a dedicare energie tempo e passione per la rifondazione comunista e per un altro mondo possibile. Nessun altro mondo sarà possibile però senza il protagonismo delle donne, senza i loro gesti e le loro parole differenti. Con questa rinnovata consapevolezza si chiude l’assemblea, per riprendere i lavori in autunno ed affrontare le prossime tappe. Content-Type: image/gif; name="clip_image001.gif" Content-ID: <301063008@18072006-2C1E> Content-Description: clip_image001.gif Content-Location: clip_image001.gif
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