Coincidenze. Lager e pacchi bomba



Coincidenze. Lager e pacchi bomba

A proposito di giornalisti sin troppo solerti, missive incendiarie, e sigle ambigue… 
Sullo sfondo Torino tra notti bianche, lustrini, repressione e miseria.

Vi vogliamo parlare di coincidenze… casuali o forse no. A ciascuno la valutazione.

Cominciamo dalla notte tra il 2 e il 3 giugno. Al Cpt di corso Brunelleschi scoppia la rivolta, una delle tante che vedono protagonisti i migranti reclusi, che, divelte le suppellettili, affrontano i loro carcerieri. 17 prigionieri riusciranno ad evadere dalla galera amministrativa in cui lo Stato Italiano rinchiude chi non ha documenti, colpevole di non averli, colpevole di essere nato in posti dove la guerra, la povertà, le discriminazioni rendono impossibile pensare ad un futuro di vita e dignità.

Le polemiche scoppiano furiose tra destra e sinistra. L'(ex) picchiatore (post) fascista Ghiglia da fiato alla protesta degli abitanti che dall'aprile '99, quando i container di latta del Cpt divennero operativi, protestano per il disagio di abitare in appartamenti "vista lager", che inevitabilmente perdono valore. Chi vuole comprare una casa dove il dolore e la sofferenza inflitti ad altri esseri umani è lo spettacolo quotidiano? Ghiglia, noto per il proprio animo sensibile, soffia sul fuoco e invoca il trasferimento del Cpt fuori Torino. I giornali sostengono che il comune di Lombardore sia pronto ad accogliere il Cpt. Gli amministratori del paese smentiscono: in provincia come a Torino la gente ha animo sensibile e non ama la vista del Cpt.
Anche a sinistra le polemiche si fanno roventi: la struttura di corso Brunelleschi viene definita invivibile: gli animi sensibili vogliono una galera più umana.

Il 14 giugno in cronaca cittadina del quotidiano "La Stampa" compare l'articolo di un giornalista molto noto per la precisione questurinesca delle sue note. Si tratta, per chi non l'avesse ancora capito, di Massimo Numa, che in quest'occasione supera se stesso e dimostra attitudini da vero agente segreto, rivelando ai lettori del quotidiano torinese tutti i particolari dell'annunciato raddoppio del Cpt. Un raddoppio da 11 milioni di euro.
Il Cpt si trasformerà in vero hotel a cinque stelle. Riportiamo le parole di Numa: "Casette con bagno per ogni unità abitativa, aria condizionata, tivù; servizio di lavanderia e vivanderia." Vi risparmiamo il resto.
Numa con precisione impeccabile cita:
Il nome della ditta che ha vinto l'appalto per i lavori, la "Coema Edilità Srl". Ma non solo. C'è anche l'indirizzo: corso Unione Sovietica 560. Lo stesso Numa nell'occhiello dell'articolo precisava il contenuto del suo scoop: tutti i particolari del "contratto 'segretato' con la Coema Edilità". Se qualcuno avesse voluto indicare un obiettivo non avrebbe potuto fare di meglio.
Nello stesso pezzo Numa cita i nomi e cognomi del prefetto di Torino, del vicecapo del Dipartimento "Libertà civili e immigrazione" del ministero dell'Interno e del Direttore centrale per i "servizi civili dell'Immigrazione e dell'Asilo". Questi tre sarebbero i "responsabili" della decisione del raddoppio. Di questi Numa si astiene dal riportare, oltre ai nomi, anche gli indirizzi.
Per finire, sempre con nome e cognome, è indicato il presidente del comitato per la difesa e l'estensione del parco Ruffini, che si batte contro il raddoppio del Cpt e per l'utilizzo del area come parco.

Il 2 luglio a Livorno, in Toscana, si tiene un convegno nazionale della FAI - Federazione Anarchica Italiana. Tra i molti argomenti in discussione quello dell'immigrazione e del razzismo.
La Federazione di Torino nella sua relazione scriveva "riteniamo indispensabile una campagna contro i CPT, che metta in risalto le contraddizioni interne al governo e denunci l'ipocrisia di chi, per "umanizzare", raddoppia. È il caso di Torino, dove, dopo le rivolte e le fughe degli ultimi mesi, si va verso il raddoppio del CPT, da costruire secondo criteri di "sicurezza", in modo da rendere più difficili le rivolte, impossibili le fughe. Sul piano locale abbiamo in programma iniziative di denuncia e lotta contro il cpt".

Gli ingredienti ci sono tutti. 

Il 4 luglio un pacco bomba viene recapitato a Beppe Fossati, direttore di Torino Cronaca, foglio di area nazionalalleata, che si contraddistingue per le posizioni razziste e fasciste e per il taglio scandalistico. Fossati resta lievemente ferito. Il giorno successivo arriva la rivendicazione della cosiddetta FAI informale, la sigla che da qualche anno imita in modo tra l'aggressivo e l'irrisorio quella della Federazione Anarchica Italiana. Oltre all'acrostico FAI c'è anche quello RAT, che, secondo quanto riportano i giornali, starebbe per Rete Anarchica Toscana.
Difficile non notare che "RAT" somiglia a "FAT" (Federazione Anarchica Torinese) e che proprio in Toscana la nostra Federazione ha discusso di iniziative contro i Cpt.
Coincidenze?

La Stampa, a pagina 43 della Cronaca del 6 luglio in alto pubblica un articolo sul pacco a Fossati, sotto da la notizia della rioccupazione la sera del 4 luglio dell'Alcova. Un accostamento casuale?
Lo scorso anno in occasione del pacco esplosivo ai vigili urbani di S. Salvario i quotidiani torinesi fecero a gara nell'indicare a colpevoli, con tanto di nomi, professioni, quartieri di residenza… 
Coincidenze?

Nella rivendicazione, secondo quanto riportato da "La Stampa", erano annunciati altri pacchi.
Il 6 luglio un pacco arriva alla Coema Srl, quella il cui nome e indirizzo era stato pubblicato su "La Stampa" del 14 giugno.
Assisteremo ad altre casuali coincidenze? 

Facciamo un passo indietro.
Il 2 giugno arriva un pacco bomba ai carabinieri di Fossano. Stavolta la rivendicazione tarda ad arrivare. Arriva solo il 10 giugno, il giorno della manifestazione nazionale contro la repressione indetta a Torino dalla FAI.
L'11 giugno, Il Giornale, nelle pagine dedicate al Piemonte pubblica una cronaca della manifestazione di Torino e, sotto, un pezzo sulla rivendicazione del pacco ai carabinieri di Fossano.
Coincidenze?

E oggi è arrivato il pacco a Chiamparino… 

Queste operazioni esplosive, da chiunque siano orchestrate, hanno un risultato evidente: distogliere l'attenzione della cittadinanza dalla realtà di una galera per immigrati che nell'ultimo anno è stata teatro di continue rivolte e che oggi i nostri sinistri governanti si accingono a raddoppiare per umanizzarla. Non si può umanizzare un luogo nato per negare l'umanità di chi vi è recluso. 

Con il plico esplosivo a Chiamparino, in più, si beatifica l'uomo simbolo della trasformazione di Torino in laboratorio della repressione, in parco giochi violento e criminale, dove nell'indifferenza di troppi la politica è arrivata ad uno dei punti più bassi di degenerazione, proprio con la recente riconferma a sindaco dell'ex sindacalista, ex quadro di partito, espressione della lobby politico-affaristica che sono oggi in primo luogo i DS e poi l'Unione.

Niente di meglio che l'ennesima emergenza "terrorismo" per far sì che la realtà del lager passi in secondo piano e venga dimenticata. I pacchi bomba non rivelano ma nascondono.

Mentre si levano le cortine fumogene della disinformazione di Stato e quelle dei pacchi sin troppo intelligenti sullo sfondo c'è una città laboratorio di nuove strategie disciplinari, una città dove si fatica ad arrivare alla fine del mese, una città dove c'è un lager e poche voci si levano per opporsi.
La nostra non mancherà all'appuntamento.
Nessuno si illuda. 

Senza Stati né confini nessuno è clandestino.
Chiudere i CPT, aprire le frontiere!

Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46 
La sede è aperta ogni giovedì dopo le 21.
Per info e contatti:
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