E-LEZIONI



E-LEZIONI

Certi ci criticano accusandoci di preferire «la politica del tanto peggio tanto meglio». Sono quelli che turandosi il naso andranno a votare il 9 e il 10 aprile per qualche cespuglio dell’Unione. Parigi val bene una messa, dicono. Ovvero:  l’Unione fa schifo, ma l’importante e’ cacciare Berlusconi. Ci ritorna in mente la famosa metafora denghista ai tempi della rivoluzione culturale: «Non importa di che colore e’ il gatto, l’importante e’ che acchiappi i topi». Tutti sanno come e’ andata a finire. Centinaia di milioni di proletari vivono come topi, mentre il gattino e’ diventato una vorace tigre capitalista. Ma ci vengono in mente anche le ultime presidenziali francesi quando, pur di evitare che Le Pen diventasse presidente, quasi tutte le sinistre si suicidarono votando Chirac. Il «male minore», dissero. Molti francesi si sono pentiti per aver appoggiato uno che poi li ha presi a pesci in faccia.
Coloro che ci criticano dicono anche che abusiamo del principio tattico per cui occorre anzitutto colpire il «nemico principale». Il «male minore», il »naso turato».. mentre questi luoghi comuni vengono eretti a stelle polari della politica, Dio ce ne scampi dal discorso del «nemico principale» ! I nostri critici non si avvedono che essi si turano il naso e votano per il male minore proprio nella misura in cui considerano Berlusconi il nemico principale. Ma proprio qui sta il problema. La tesi che Berlusconi sia il nemico principale non regge un attimo se consideriamo davvero la stuazione politica. La verita’ e’ che il ciclo del cavaliere e’ chiuso, che le classi dominanti di questo paese l’hanno mollato, che con le buone o con le cattive lo sfratterrano da Palazzo Chigi. La verita’ e’ che il nemico principale e’ proprio l’Unione, in quanto non solo rappresenta più organicamente gli interessi delle classi dominanti di questo paese,  ma esercitera’ questa funzione potendo contare sulla sua forza di dissuasione e di controllo del conflitto sociale. Berlusconi, alla sua maniera ripugnante, parla dei bambini cinesi bolliti per concimare i campi, ma proprio con questi suoi exploit mostra che qui, se c’e’ uno bollito, e’ proprio lui. Non e’ la prima volta, ci si dira’, che operai e padroni fanno convergere su un populista d’accatto le loro antipatie e per cacciarlo dichiarano un cessate il fuoco momentaneo. Vero. Ma qui e’ il contesto storico che e’ cambiato. Non si vuole vedere che l’americanizzazione sociale e politica ha fatto strada, che la sinistra non e’ piu’ quella anticapitalista di una volta, ma che essa e’ diventata (coi cespugli radicali che reggono il moccolo), una forza integralmente liberale, liberista e imperialistica. Quando c’era un movimento operaio antagonista un’avanzata dei suoi pur riformistici partiti era un colpo al sistema. Oggi un’avanzata dell’Unione-Ulivo e’ l’atto piu’ forte di stabilizzazione del sistema medesimo. Turarsi il naso e’ certo possibile, ma non si sfidi il buon senso dicendo che il gesto e’ per prendere ossigeno. L’alibi dei turatori di naso è infine che quello di Berlusconi e’ un regime e che siccome siamo, nostro malgrado, in un sistema bipolare, batterlo alle elezioni significa abbattere questo regime medesimo. Invece battere non significa abbattere. Non si vuole vedere che l’americanizzazione che avanza significa non soltato che i due poli sono complementari come lo sono i democratici e i repubblicani negli USA (e infatti mentre Berlusconi si fregia della stima di Bush gli altri vogliono addirittura sorpassarlo in americanismo squagliandosi in un partito democratico a stelle e striscie). Non si vuole vedere che il bipolarismo e’ un inganno poiche’ siamo davanti ad un regime unico, unipolare, dato che i due schieramenti hanno la stessa politica di fondo, che i loro stessi blocchi sociali, imploso il movimento operaio-comunista, sono della stessa pasta, hanno la medesima qualita’ borghese.
Sono infine proprio quelli che si turano il naso a dimostrare che l’americanizzazione ha fatto passi da gigante. Essi non agiscono piu’ ne’ come antagonisti e nemmeno come protagonisti. Agiscono da tifosi, che difendono i colori sociali della loro squadra non solo quando perde, ma anche quando il suo calcio e’ pietoso. Agiscono da spettatori, fanno il tifo, si sbracciano, gesticolano, rimbrottano, piagnucolano, senza avvedersi che la partita e’ combinata, che I loro pupilli si sono venduti, che solo un’invasione di campo sarebbe l’unico gesto di verita’ e di dignita’ politica e morale. L’invasione e’ un gesto rischioso, decine di telecamere controllano gli spalti, migliaia sono le guardie appostate. Chi te lo fa fare. Meglio vedere la partita che ormai si e’ pagato il biglietto.  L’americanizzazione e’ passata non solo perche’ I piu’ trovano interessante una partita combinata; perche’ anche chi vede la truffa, invece di starsene a casa, andra’ allo stadio che di quello spettacolo miserabile, in realta’, non puo’ fare a meno.

tratto da :  Notiziario del Campo Antimperialista ... 30 marzo 2006 ...         http://www.antiimperialista.org