Il partito democratico non sembra opportuno



Cari amici,
                    il Movimento ha preparato questo intervento in cui esprime perplessità sulla progettata fusione DS e Margherita, rispetto ad una più feconda unione delle sinistre, su cui i Ds dovrebbero concentrare i loro sforzi.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al segretario dei DS Piero Fassino

al presidente Massimo D’Alema

a tutti i membri e aderenti al partito

 

Il Partito Democratico non sembra opportuno

 

La fusione dei Democratici di Sinistra e della Margherita in un solo Partito Democratico, promossa in questa fase da Prodi, il cui principio e la cui azione unificatrice è peraltro benefica, non è in realtà fattibile, e in ogni caso sarebbe dannosa.

 

La fusione è difficile perché i due partiti hanno una forte ascendenza storica e una forte identità, essendo gli eredi dei due maggiori partiti politici della Prima Repubblica. C’è tra i due un rapporto di sospetto e di timore; in particolare  la Margherita, partito di minore consistenza, teme l’aggregazione, la sopraffazione, la perdita di consenso e di voti. La storia dell’ultimo anno è piena dei sobbalzi di orgoglio e di sfiducia della Margherita.

La fusione è dannosa perché porterebbe alla fine del progetto socialista, o socialdemocratico, il progetto di una società di giustizia. Sembrerà strano, in quanto la Margherita è un partito cristiano, che teoricamente ha alla sua base il progetto evangelico, e ancor prima messianico; il progetto di una società di giustizia non solo, ma di una società fraterna. In realtà è un partito di “moderati”, di moderatamente riformisti. Che rifiuta la lotta contro il capitale, causa prima delle ingiustizie del nostro tempo – sfruttamento, disoccupazione, precarietà, povertà –; rifiuta il concetto stesso di condivisione e comunione dei beni; non sa distinguere tra il progetto comunista e il modello sovietico che l’ha assunto distorcendolo e negandolo, in una disastrosa tragedia umana.

Inoltre la Margherita è legata alla gerarchia cattolica e a certe sue obsolete posizioni; ne teme il potere elettorale; e quindi ostacola persino riforme ormai ovvie, come la procreazione assistita, il Pacs, le unioni omosessuali. Riforme che hanno una buona base etica, che persino i maggiori teologi cattolici approvano, e che in Europa si stanno generalizzando.

 

La fusione coi moderati della Margherita sarebbe deleteria per i DS, che già troppo inclinano al moderatismo e hanno molto annacquato la loro socialdemocrazia, il progetto di una società di giustizia.. Se c’è un obiettivo che devono perseguire seriamente è l’unità delle Sinistre. La fusione non è per ora possibile; ma è possibile cambiare atteggiamento verso i “transfughi” della Bolognina, avviare un contatto, una collaborazione, una progettazione comune. Con Rifondazione, col Pdci, coi Verdi.

Intanto, con la Margherita, come con gli altri partiti, dev’essere rinsaldata, e mantenuta saldamente, la federazione cioè l’Ulivo.

 

Lecce, il 17 febbraio 2006

                                                                              per il Movimento, il responsabile

                                                                                          Prof. Arrigo Colombo

  

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

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