Re: con i pacs arriverà la Poligamia: come in Canada.... terr ibile



Innanzitutto non è la Puglia di Niki Vendola  che legifera ma il governo 
italiano. E se la Puglia è più avanti, ben venga, vuol dire che gli 
omosessuali avranno diritti più riconosciuti.
Quanto alla poligamia...sveglia!! Già è difficile far legiferare sui PACS a 
destra e a sinistra (vedi polemiche sul programma dell'Unione di questi 
giorni), credete quindi che parlare di poligamia con questi politici sia 
possibile?? Poi ovvio che ci sarà chi è a favore ma fino a prova 
contrario contano i numeri, radicali e donne di rifondazione verranno 
messi in disparte.
Con questo non voglio dire che sono per forza contrario alla poligamia 
(se dei cittadini vengono da una cultura diversa perchè dovremmo 
imporre la nostra?) ma solo che state facendo falsa informazione per 
accattivarvi le simpatie di chi è contrario alla poligamia ma magari non 
è contrario ai pacs.
Se le coppie di fatto riusciranno a ottenere i loro diritti almeno questo 
non cercate di negarglielo.
E se è una questione laica e non cattolica allora per favore lasciate 
parlare i diretti interessati (le coppie laiche).
In questo senso allora non vi dimostrate migliori di una chiesa che 
pretende il diritto di intromettersi in tutte le vite private degli italiani, 
cattolici e non.
Non siamo più nel medioevo, la gente avrà il diritto di scegliere cosa 
fare della sua vita?

Cordiali saluti,
Davide


On 15 Feb 2006 at 15:58, associazione Amici di Lazzaro wrote:

> per Davide B.:
> ma guarda che se due persone acquisiscono diritti pari a quelli di una
> famiglia naturale (uomo e donna) non si capisce perchè tre o quattro
> persone (poligamia) non possano averne di uguali....se ogni legame è
> equivalente la famiglia non esiste più e la poligamia diventa
> legittima....
> 
> 
> giorni fa dicesti che i PACS non vogliono sostituire il matrimonio:
> leggiti ciò che sta succendendo in Puglia ed Umbria che ti
> contraddice. I Pacs sono un tentativo di sminuire la famiglia uomo
> donna in nome di un falso progresso. Ancora una volta torni a
> questioni cattoliche quando non c'entra nulla la fede nella difesa
> della famiglia. E' una questione laica. Anche la lotta alla poligamia
> lo è (la Bonino almeno in questo è d'accordo, e anche molte donne di
> Rifondazione).
> 
> 
> 
> 
> PROPOSTA DI LEGGE
> La nuova norma, che prevede addirittura una sorta di cerimonia
> iniziale davanti al sindaco, offre agevolazioni su casa, fisco,
> previdenza, servizi. In un anno sono possibili anche 3 o 4
> «riconoscimenti»
> 
> Pacs, l'Umbria tenta la fuga in avanti
> 
> Depositato in Regione un progetto delle sinistre che mette sullo
> stesso piano famiglie fondate sul matrimonio e unioni di fatto, anche
> omosessuali
> 
> Da Perugia Assuntina Morresi
> 
> La Puglia chiama e l'Umbria risponde. È stata appena depositata anche
> nel cuore verde d'Italia una proposta di legge "Disciplina delle
> unioni di fatto", targata DS, Sdi, Rifondazione Comunista, Verdi e
> Comunisti Italiani. Nel testo vengono definite unioni di fatto quelle
> fra «due persone maggiorenni, non unite in matrimonio tra loro o con
> altre persone, né vincolate ad altre persone ai sensi della presente
> legge»: omo ed eterosessuali, quindi, che vogliono «organizzare
> insieme la vita comune, con l'obiettivo di assicurare reciprocamente
> solidarietà, aiuto morale e materiale». Nella relazione introduttiva
> si specifica che «questa proposta di legge non intende equiparare i
> componenti di una unione di fatto ai coniugi, se non per casi
> particolari», ma leggendo gli articoli proposti si capisce che le cose
> non stanno così, a cominciare dal fac-simile di cerimonia iniziale: in
> presenza di due testimoni e davanti al sindaco la coppia dichiara il
> proprio accordo, che viene annotato nel registro dello stato civile.
> L'unione di fatto così sancita è equiparata al nucleo familiare per
> ottenere mutui ad interesse agevolato, per l'acquisto di immobili, per
> l'inserimento nelle graduatorie per l'edilizia popolare, ma anche per
> ciò che riguarda lavoro e previdenza sociale, per le «facilitazioni, i
> contributi e le modalità di accesso ai servizi socio-educativi,
> socio-sanitari e formativi» e per le norme penali. Inoltre, per i
> figli che eventualmente nasceranno, valgono le stesse norme di
> successione che per quelli legittimi ed entro certi limiti di tempo la
> paternità è attribuita al componente maschio dell'unione. Nell'ansia
> di equiparare coppie omo ed eterosessuali i legislatori non hanno
> evidentemente preso in considerazione le conseguenze di quest'ultima
> disposizione nel caso di coppie omosessuali femminili, in cui entrambe
> i componenti possono chiaramente avere figli. Chi sarà il padre
> "attribuito"? Per sciogliere l'unione le pratiche sono più sbrigative:
> «L'unione di fatto è sciolta anche per volontà di un solo contraente».
> Si viene convocati entro tre mesi dalla richiesta anche di uno solo
> dei due - «un periodo di tempo sufficientemente significativo»,
> secondo i proponenti la legge - e davanti a un ufficiale di stato
> civile, senza testimoni stavolta, è sufficiente che si presenti, di
> nuovo, anche uno solo uno dei due per dichiarare la propria decisione.
> L'unione è sciolta. Un divorzio breve per un quasi matrimonio: in
> questo modo in un anno si possono stipulare comodamente tre unioni di
> fatto, ma tecnicamente ci sono anche i tempi per quattro. Nella
> relazione introduttiva i proponenti spiegano che l'esigenza di
> riconoscere e formalizzare le unioni di fatto «risponde ad una domanda
> ormai presente e diffusa anche in Umbria», anche se, come nel resto
> d'Italia, i registri delle coppie di fatto istituiti da anni in
> diversi comuni sono clamorosamente vuoti: lo scorso agosto si
> contavano ben cinque coppie a Perugia, nessuna a Gubbio, Spello e
> Cannara. Scarsa l' effettiva appetibilità di una legge simile per le
> coppie eterosessuali, per le quali il matrimonio civile offre comunque
> maggiori tutele. E se veramente, come dichiarato nell'introduzione
> alla proposta di legge, con queste disposizioni si volesse offrire
> aiuto agli anziani «che, per ragioni pure economiche e di solitudine,
> decidono di abitare insieme», non si capisce perché la possibilità sia
> offerta solo a coppie e non anche a nuclei di tre o quattro persone.
> La vera innovazione è ovviamente il riconoscimento delle coppie
> omosessuali e la loro equiparazione a quelle eterosessuali coniugate
> in gran parte degli ambiti del diritto. In regione ci si chiede come
> si comporterà a riguardo la Margherita, che non figura fra i firmatari
> ma che fra gli assessori regionali annovera anche Maria Prodi, nipote
> di Romano. Un testo come quello presentato difficilmente si presta a
> compromessi, e si prevedono difficoltà per la componente moderata.
> Insomma, ci hanno detto per trent'anni che per amarsi non serviva un
> pezzo di carta, che «il nostro anniversario non è sul calendario»,
> come cantava anche Domenico Modugno. Hanno cambiato tutti
> improvvisamente idea?
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