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Il patriarcato postmoderno: inganni e maschere del potere
- Subject: Il patriarcato postmoderno: inganni e maschere del potere
- From: "forum delle donne" <forumdonne.prc at rifondazione.it>
- Date: Fri, 10 Feb 2006 16:38:47 +0100
Articolo apparso su Liberazione del 9 febbraio 2006 Il patriarcato postmoderno: inganni e maschere del potere di Linda Santilli Domenica 12 febbraio prenderà il via a Roma un ciclo di seminari che a scadenza bimestrale affronteranno il tema del patriarcato. Il patriarcato postmoderno: inganni e maschere del nuovo potere maschile sarà il titolo del primo incontro, che si svolgerà dalle 10 alle 16 nella sala Libertini in viale del Policlinico 129. Tante e significative le presenze previste: da Lidia Menapace ad Angela Azzaro a Stefano Ciccone, Pino Ferraro, Lea Meandri, Michele De Palma, Pasquale Voza, Betta Piccolotti, ed altre/i ancora. A promuovere l'iniziativa è il Gruppo di ricerca e iniziativa sul patriarcato che abbiamo di recente costituito nel Prc (area nuovi diritti e poteri istituzionali) come gruppo di lavoro aperto ad uomini e donne provenienti da percorsi politici e culturali diversi, iscritt@ e non iscritt@ a rifondazione, con la comune passione di interrogare la realtà sessuata del mondo e di farsi interrogare da essa per individuare nessi contraddizioni complessità della nostra epoca storica. Passione e consapevolezze comuni che come un filo spesso ci hanno unito in questi anni di lavoro femminista di costruzione di reti, relazioni, di sforzo di analisi ed elaborazione, e che oggi motivano la nostra iniziativa. La prima consapevolezza è che il patriarcato, come costruzione storica culturale sociale e simbolica è tutt'altro che una astrazione metastorica, o un argomento anacronistico da confinare in epoche arcaiche, o un tema che poco c'entra con la politica, ma è il telone di fondo su cui si muove drammaticamente la nostra contemporaneità. E' l'ossatura che continua a reggere il mondo, in forme inedite, inquietanti, contraddittorie, pervasive. E' il contesto in cui viviamo e da cui siamo attraversate/i. Sono i rapporti sociali di potere tra i sessi che noi stess@ produciamo, donne e uomini, anche illuminat@, anche di sinistra. Dentro le case e dentro i partiti, nella sfera privata e in quella pubblica E' il substrato che alimenta e connette tra loro guerre, fondamentalismi, rigurgiti di razzismi, etnicismi, integralismi, in oriente come in occidente, con la pretesa di chiese e cleri di imporre dall'alto le loro verità assolute e i loro modelli di comportamento, convivenza, relazione tra i sessi. Non si può negare che noi italiane/i vantiamo un punto d'osservazione privilegiato, considerando come il patriarcato nostrano in tempi recenti ha dato prova di sè, tuonando dai banchi del Vaticano a quelli del Parlamento, con un fanatismo misogino e una spregiudicatezza d'altri tempi, sventolando spavaldamente la sua bandiera in difesa della vita contro le donne, tutte madri assassine o potenziali tali, da controllare, tutelare, indirizzare verso la retta via. Un nuovo capitolo va aperto. Una nuova pagina va scritta affinché si apra un percorso di svelamento che nomini ciò che fino ad oggi hanno avuto il coraggio di nominare solo le donne. Liberazione ci ha provato coraggiosamente, egregiamente, affrontando il tema della violenza sulle donne in modo asimmetrico, chiamando in causa su questo tema direttamente la parte maschile, dunque rompendo un tabù, disarticolando un immaginario patriarcale potentissimo. E' questa la direzione da prendere, non ci sono vie di fuga possibili: aprire una riflessione a 360 gradi e sollecitare una presa di parola collettiva su temi di importanza nodale che non possono più essere demandate solo alle donne, tante o poche che siano, organizzate in piccoli gruppi o libere pensatrici o accademiche o donne di partito. Sapendo che tante delle elaborazioni preziosissime prodotte dal femminismo, perfino quello stesso lavoro di decostruzione del patriarcato compiuto dalle donne negli anni 70 e 80, oggi chiede di essere aggiornato, ampliato, arricchito di nuove analisi e nuove parole. Alcuni punti di domanda vanno riformulati alla luce delle trasformazioni in atto, dell'avvento delle biotecnologie, della mutata percezione che hanno di sé e del proprio corpo le donne e gli uomini, della cosiddetta femminilizzazione della società, del lavoro, del maschile. Ma anche alla luce della precarietà come condizione esistenziale oltre che materiale dell'esistenza, e di ciò che si intende per vita, nel momento in cui sembrano essersi erosi i margini che tradizionalmente separavano in modo netto pubblico e privato, produzione riproduzione, sentimento e ragione. Ed allora il punto di domanda essenziale che muove questa nostra iniziativa è il seguente: come si manifesta dentro/fuori di noi il patriarcato nell'epoca postmoderna "liquida" e "femminilizzata"? Vogliamo tentare di indagare sui nuovi meccanismi di potere, quelli più sotterranei, mascherati, camuffati nella cosiddetta femminilizzazione, e vogliamo farlo insieme agli uomini, non solo agli uomini con cui abbiamo costruito un percorso di riflessione comune in questi anni, ma anche quelli del partito, perché assumere il posizionamento del partire da se', parlare di sessualità, corpi, desideri liberi o colonizzati, relazioni di potere politiche/personali, relativizzare il proprio sguardo e considerarlo una parzialità, ebbene perché tutto questo divenga parte essenziale di un rinnovato percorso di liberazione umana oltre che di ricerca di nuove pratiche che superino le forme date della politica. Vogliamo farlo oggi, con un soffio nel cuore di ottimismo e quel pizzico di entusiasmo ritrovato -perché non dirlo- che ci viene dal desiderio diffuso di riprendere parola e di "uscire dal silenzio" che migliaia e migliaia di donne, e di uomini, sono tornate ad esprimere. Anche di uomini certo, ad esempio quelli che erano il 14 gennaio a Milano in difesa della legge 194 sapendo che la libertà femminile è una opportunità pure per loro. Il 12 sarà dunque un appuntamento importante che speriamo possa raccogliere l'attenzione anche di quante e quanti parteciperanno alle due manifestazioni del giorno precedente, quella a Napoli indetta dal movimento delle donne e quella romana indetta da Facciamo breccia.
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