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Fw: coppie di fatto: la Puglia ha la legge
- Subject: Fw: coppie di fatto: la Puglia ha la legge
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- Date: Thu, 9 Feb 2006 09:50:32 +0100
Vi inoltro gli articoli apparsi sui giornali martedì 7 febbraio 2006
COPPIE DI FATTO, VENDOLA LA SPUNTA Grazie a un compromesso la regione Puglia vara la legge che estende diritti e servizi anche alle coppie non sposate, gay compresi Martedì 07 febbraio 2006 , di La redazione Il governatore: "Non abbiamo minato la famiglia" di ANTONIO MASSARI BARI Unioni solidaristiche". Una formula ampia, che in teoria può sottendere ogni relazione, anche la coppia di fatto: eterosessuale, lesbica oppure omosessuale. E non solo: anche le unioni parentali più disparate. Per questo, a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, non si può negare che "si tratta del disegno di legge sul welfare più avanzato in Italia", come spiega il presidente pugliese Nichi Vendola, uscendo da una riunione lunga circa tre ore. La Puglia estende i servizi sociali ben oltre la famiglia tradizionale. E questo è un dato di fatto. Ma cancella dal testo di legge sia il plurale, "famiglie", sul quale la Margherita s'era impuntata irrevocabilmente, sia i "nuclei di affettività". Il presidente più "radicale" d'Italia ieri ha dato prova di grandi abilità "riformiste": aveva giurato che il ddl sarebbe stato varato il 6 febbraio e ha mantenuto la promessa. Non è stato facile. Gli attacchi del centrodestra e della Conferenza episcopale pugliese hanno fatto tremare gli assessori centristi: mentre la riunione è in corso il segretario regionale della Margherita, Gero Grassi, passeggia nervoso incollato a un cellulare rovente: da Roma giungono messaggi in continuazione. Lui sembra saldo sulla posizione: "Il ddl passerà". Nello stesso istante, mentre la giunta sta ancora trattando, l'Udeur regionale dirama un ultimatum chiarissimo: "Siamo contrari a qualunque forma di sostegno che non riguardi le famiglie costituzionalmente riconosciute: da qui la decisione di non votare un provvedimento che va contro il nostro modo di intendere la vita e la famiglia". La bordata arriva alle sette del pomeriggio. La giunta, mentre discute, deve sopportare anche questo scossone. Finché una porta si apre: il ddl è stato approvato all'unanimità. "Ci siamo confrontati", dice Vendola, "soprattutto con i rilievi che provenivano dal mondo cattolico, preoccupato di mettere al riparo la famiglia di diritto. Ma non avevamo alcuna intenzione di minarla. D'altronde non stavamo discutendo del diritto di famiglia, ma dei servizi sociali, dei diritti di cittadinanza. Tuttavia abbiamo accolto questi suggerimenti. Oggi abbiamo un testo che parla della famiglia, che viene accompagnata da questa rete di servizi e tutele, e parla anche di quei nuclei di persone che sono legate da vincoli di parentela, da vincoli di adozione, da unioni solidaristiche". Se sarà approvato in consiglio regionale, quindi, i servizi sociali, in Puglia, potranno essere estesi anche alle "unioni" che non si riconoscono nel matrimonio. Purché il vincolo sia caratterizzato dalla "solidarietà". E' questa la parola magica. E' al tempo stesso un ingresso e una via d'uscita, da qualsiasi lato la si voglia guardare: da un lato, un cavallo di Troia nel quale infilare anche le coppie di fatto, di qualsiasi genere; dall'altro, lo scudo dietro il quale i centristi della maggioranza possono schermirsi dagli attacchi. E' in quest'idea - l'unione solidaristica - che la bagarre scoppiata in seno a Udeur e Margherita s'è acquietata. Ma quando all'assessore dell'Udeur, Massimo Ostillio, chiediamo se una coppia di fatto rappresenti una "unione solidaristica", lui preferisce non rispondere. Al massimo dice che bisogna interpretare. E questo è il punto: ieri la Puglia del presidente Vendola ha finalmente aperto un grande varco. Nelle condizioni che le erano concesse, considerata l'ipocrisia del linguaggio politico corrente, ipocrisia potenziata dal clima elettorale. E allora: quanto hanno pesato i vertici nazionali dei partiti e Romano Prodi? Il segretario regionale della Margherita, Gero Grassi, dice che "Prodi non s'è fatto sentire" e che, semmai, "hanno pesato i vertici di quei partiti di centrodestra che hanno criticato l' impianto di legge, senza averlo letto e capito: Prodi ha un programma di governo che è quello del centrosinistra, nel quale ci riconosciamo tutti". Deve essere, appunto, il programma della "solidarietà": è questo il limite lessicale. Nonostante ciò, la Puglia è riuscita a estendere significativamente l'alveo dei diritti di cittadinanza. Anche alle coppie di fatto. E questo è il bicchiere mezzo pieno. Ma fintanto che bisognerà interpretare, come ci dice l'assessore dell'Udeur, ci tocca guardare anche il bicchiere mezzo vuoto: qualsiasi persona non sposata, per accedere a questi diritti, dovrà dimostrare di aver scelto il proprio partner per solidarietà. E non per pura libertà. (Manifesto, Il del 07/02/2006) Rassegna stampa: E intanto Vendola vara i Pacs in 'salsa pugliese' (Giorno, Il (Nazionale) del 07/02/2006) SVOLTED alla giunta il primo sì E intanto Vendola vara i Pacs in 'salsa pugliese' BARI ? Alla fine il centrosinistra pugliese trova l'alchimia lessicale che evita la rottura, ma i mal di pancia restano sia sul versante moderato della coalizione, sia su quello radicale. Nodo della 'querelle' il disegno di legge sul welfare regionale che prevede assistenza e servizi sociali non solo alle famiglie tradizionali, ma anche a coppie di fatto e unioni gay. L'articolo incriminato, il 22, è stato oggetto di tre affannose riscritture che seguivano la temperie dello scontro interno alla maggioranza di Nichi Vendola (foto Ansa). La prima metteva sullo stesso piano "matrimonio e vincoli affettivi", facendo arrabbiare la Chiesa che considerava inaccettabile il testo. Nuovo rodaggio elaborativo fino alla dizione "famiglia di diritto e famiglie di fatto". Ma anche stavolta, apriti cielo: bufera scatenata su Vendola e sull'assessore proponente, la diessina Elena Gentile. Ieri in giunta la terza limatura fino ad arrivare alla formula "famiglia e nuclei uniti da vincoli di solidarietà", prevedendo l'estensione dei diritti della famiglia "a realtà di fatto in cui ci sono elementi di solidarietà fra le persone". Un escamotage lessicale che permette alla Margherita di licenziare (anche se restano i tormenti) il testo e alla sinistra di cantare vittoria (anche se i falchi laicisti rimproverano a Vendola un eccesso di trattativa con i cattolici). "Direi che è stata raggiunta una convergenza di fondo nel centrosinistra", dice Vendola. "Abbiamo fissato un punto alto di mediazione, culturale prima ancora che politico. Chiariamo: noi non siamo il legislatore nazionale, non abbiamo il potere di intervenire sul diritto di famiglia. Rispondiamo ai diritti di cittadinanza di 4 milioni di persone. Vogliamo ridare benessere agli uomini e alle donne di Puglia", aggiunge il governatore. E l'assessore Gentile chiosa: "L'articolo 22 del disegno di legge parla espressamente della famiglia, della famiglia di diritto, della famiglia incardinata nella Costituzione. Nei confronti di questa famiglia ci saranno sforzi importanti dal punto di vista normativo e anche finanziario per accompagnare la nascita di nuove famiglie. Ma questo ? aggiunge ? non significa che noi non dobbiamo includere anche le unioni di fatto e le convivenze stabili". Ora il testo passa in commissione regionale, ma c'è chi teme degli stop. Un big della Margherita come Beppe Fioroni non nasconde la sua contrarietà sul provvedimento e nei giorni scorsi ha chiesto che fosse ritirato. Pesano, a sentire il braccio destro di Franco Marini, non solo ragioni di coscienza, ma anche elettorali. La Chiesa, infatti, continua a tuonare. Il vescovo di Lecce, monsignor Cosmo Francesco Ruppi, in un'intervista al quotidiano della Cei, Avvenire, parla esplicitamente di un "rovesciamento della realtà". Anche il Coordinamento a difesa della famiglia scende sul piede di guerra e lancia il suo grido di battaglia: "La famiglia non si tocca". Nino Femiani - -->. (Giorno, Il (Nazionale) del 07/02/2006) Regione, sì alla famiglia di fatto (Repubblica, La del 07/02/2006) Pagina V - Bari LA LEGGE SULLA FAMIGLIA Saranno riconosciuti alle convivenze i diritti riguardanti l'assistenza sociale. L'approvazione della giunta Regione, sì alla famiglia di fatto Approvato il nuovo welfare. Vendola: il più avanzato d'Italia Secondo l'assessore Gentile "il principio di fondo è equiparare tutti, gli uomini e le donne di Puglia, rispetto ai servizi" Il governatore pugliese, Nichi Vendola, l'aveva promesso e così è stato: ieri la giunta regionale ha approvato il disegno di legge sui servizi sociali e risolto la diatriba lessicale sulla famiglia. La Puglia riconosce solo quella fondata sul matrimonio, come prevede la Costituzione italiana, e anche se non "riconosce" comunque "estende" i diritti della famiglia a persone unite da vincoli solidaristici. Quindi anche alle coppie gay. Vendola, ovviamente, esulta: "Ci siamo confrontati soprattutto con i rilievi critici, con i suggerimenti che provenivano dal mondo cattolico e che coltivavano la preoccupazione di mettere al riparo la famiglia di diritto. Non c'era alcuna intenzione di minare la famiglia di diritto. E tuttavia abbiamo accolto, con grande attenzione, questi suggerimenti e oggi abbiamo un testo che parla della famiglia che viene accompagnata da questa rete di servizi e di tutele e parla anche di quei nuclei di persone che sono legate da vincoli di parentela, da vincoli di adozione, da vincoli solidaristici: l'espressione che è usata nel titolo è 'unioni solidaristiche' e prevede l'estensione dei diritti e dei servizi anche alle unioni solidaristiche". La legge cancella il concetto di "famiglie", così come era scritto nella prima stesura ma che aveva sollevato le proteste della Margherita e dell'Udeur. Una contesa durata tre mesi, sul filo di un accordo che è rimasto in bilico fino a ieri. Mentre il gruppo della Margherita limava il testo, dall'Udeur il segretario regionale, Gino Pepe e il capogruppo regionale Giovanni De Leonardis, avevano eretto un muro contro i Pacs: "Lo ribadiamo ancora una volta: siamo contrari a qualunque forma di sostegno che non concerna le famiglie costituzionalmente riconosciute". L'assessore alla Solidarietà, Elena Gentile (Ds), che ha elaborato la legge, aveva anche minacciato le dimissioni nell'eventualità dell'ennesimo rinvio. Così non è stato: "La mediazione raggiunta - dice ora - non ha modificato il significato e i contenuti del testo e salvaguarda il principio di fondo che era quello ed è rimasto quello di equiparare tutti, gli uomini e le donne di Puglia rispetto alla fruizione dei servizi. C'è stata - aggiunge - ampia condivisione su tutta la legge perchè è la prima vera legge regionale sul welfare, che disegna un profilo organico, intersettoriale, che ha una lettura di genere, che ha una rilevanza politica, per me, notevole". Così per Vendola, che incassa l'unanimità degli assessori: "Abbiamo varato un disegno di legge che oggi rappresenta in Italia il punto più avanzato di ripensamento del welfare, della rete dei servizi sociali. E' un disegno di straordinaria ricchezza che compie alcune operazioni importanti. Quella per esempio di guardare al mondo delle marginalità come a un mondo pieno di risorse. Guardiamo agli immigrati, ai diversamente abili, ai minori, agli anziani, prevedendo per la prima volta istituti di tutela, di valorizzazione. E' un procedimento che guarda una persona e non la vede come un problema, la vede come una risorsa". (p. r.). (Repubblica, La del 07/02/2006)
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