Fw: coppie di fatto: la Puglia ha la legge



Vi inoltro gli articoli apparsi sui giornali martedì 7 febbraio 2006


COPPIE DI FATTO, VENDOLA LA SPUNTA
Grazie a un compromesso la regione Puglia vara la legge che estende
diritti e servizi anche alle coppie non sposate, gay compresi
Martedì 07 febbraio 2006 , di La redazione
 Il governatore: "Non abbiamo minato la famiglia"
di ANTONIO MASSARI BARI
Unioni solidaristiche". Una formula ampia, che in teoria può sottendere
ogni relazione, anche la coppia di fatto: eterosessuale, lesbica oppure
omosessuale. E non solo: anche le unioni parentali più disparate. Per
questo, a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, non si può negare che
"si tratta del disegno di legge sul welfare più avanzato in Italia", come
spiega il presidente pugliese Nichi Vendola, uscendo da una riunione
lunga circa tre ore. La Puglia estende i servizi sociali ben oltre la
famiglia tradizionale. E questo è un dato di fatto. Ma cancella dal testo
di legge sia il plurale, "famiglie", sul quale la Margherita s'era
impuntata irrevocabilmente, sia i "nuclei di affettività". Il presidente
più "radicale" d'Italia ieri ha dato prova di grandi abilità
"riformiste": aveva giurato che il ddl sarebbe stato varato il 6 febbraio
e ha mantenuto la promessa. Non è stato facile. Gli attacchi del
centrodestra e della Conferenza episcopale pugliese hanno fatto tremare
gli assessori centristi: mentre la riunione è in corso il segretario
regionale della Margherita, Gero Grassi, passeggia nervoso incollato a un
cellulare rovente: da Roma giungono messaggi in continuazione. Lui sembra
saldo sulla posizione: "Il ddl passerà". Nello stesso istante, mentre la
giunta sta ancora trattando, l'Udeur regionale dirama un ultimatum
chiarissimo: "Siamo contrari a qualunque forma di sostegno che non
riguardi le famiglie costituzionalmente riconosciute: da qui la decisione
di non votare un provvedimento che va contro il nostro modo di intendere
la vita e la famiglia". La bordata arriva alle sette del pomeriggio. La
giunta, mentre discute, deve sopportare anche questo scossone. Finché una
porta si apre: il ddl è stato approvato all'unanimità. "Ci siamo
confrontati", dice Vendola, "soprattutto con i rilievi che provenivano
dal mondo cattolico, preoccupato di mettere al riparo la famiglia di
diritto. Ma non avevamo alcuna intenzione di minarla. D'altronde non
stavamo discutendo del diritto di famiglia, ma dei servizi sociali, dei
diritti di cittadinanza. Tuttavia abbiamo accolto questi suggerimenti.
Oggi abbiamo un testo che parla della famiglia, che viene accompagnata da
questa rete di servizi e tutele, e parla anche di quei nuclei di persone
che sono legate da vincoli di parentela, da vincoli di adozione, da
unioni solidaristiche". Se sarà approvato in consiglio regionale, quindi,
i servizi sociali, in Puglia, potranno essere estesi anche alle "unioni"
che non si riconoscono nel matrimonio. Purché il vincolo sia
caratterizzato dalla "solidarietà". E' questa la parola magica. E' al
tempo stesso un ingresso e una via d'uscita, da qualsiasi lato la si
voglia guardare: da un lato, un cavallo di Troia nel quale infilare anche
le coppie di fatto, di qualsiasi genere; dall'altro, lo scudo dietro il
quale i centristi della maggioranza possono schermirsi dagli attacchi. E'
in quest'idea - l'unione solidaristica - che la bagarre scoppiata in seno
a Udeur e Margherita s'è acquietata. Ma quando all'assessore dell'Udeur,
Massimo Ostillio, chiediamo se una coppia di fatto rappresenti una
"unione solidaristica", lui preferisce non rispondere. Al massimo dice
che bisogna interpretare. E questo è il punto: ieri la Puglia del
presidente Vendola ha finalmente aperto un grande varco. Nelle condizioni
che le erano concesse, considerata l'ipocrisia del linguaggio politico
corrente, ipocrisia potenziata dal clima elettorale. E allora: quanto
hanno pesato i vertici nazionali dei partiti e Romano Prodi? Il
segretario regionale della Margherita, Gero Grassi, dice che "Prodi non
s'è fatto sentire" e che, semmai, "hanno pesato i vertici di quei partiti
di centrodestra che hanno criticato l' impianto di legge, senza averlo
letto e capito: Prodi ha un programma di governo che è quello del
centrosinistra, nel quale ci riconosciamo tutti". Deve essere, appunto,
il programma della "solidarietà": è questo il limite lessicale.
Nonostante ciò, la Puglia è riuscita a estendere significativamente
l'alveo dei diritti di cittadinanza. Anche alle coppie di fatto. E questo
è il bicchiere mezzo pieno. Ma fintanto che bisognerà interpretare, come
ci dice l'assessore dell'Udeur, ci tocca guardare anche il bicchiere
mezzo vuoto: qualsiasi persona non sposata, per accedere a questi
diritti, dovrà dimostrare di aver scelto il proprio partner per
solidarietà. E non per pura libertà.
(Manifesto, Il del 07/02/2006)


Rassegna stampa:
E intanto Vendola vara i Pacs in 'salsa pugliese'
(Giorno, Il (Nazionale) del 07/02/2006)
SVOLTED alla giunta il primo sì E intanto Vendola vara i Pacs in 'salsa
pugliese' BARI ? Alla fine il centrosinistra pugliese trova l'alchimia
lessicale che evita la rottura, ma i mal di pancia restano sia sul
versante moderato della coalizione, sia su quello radicale. Nodo della
'querelle' il disegno di legge sul welfare regionale che prevede
assistenza e servizi sociali non solo alle famiglie tradizionali, ma
anche a coppie di fatto e unioni gay. L'articolo incriminato, il 22, è
stato oggetto di tre affannose riscritture che seguivano la temperie
dello scontro interno alla maggioranza di Nichi Vendola (foto Ansa). La
prima metteva sullo stesso piano "matrimonio e vincoli affettivi",
facendo arrabbiare la Chiesa che considerava inaccettabile il testo.
Nuovo rodaggio elaborativo fino alla dizione "famiglia di diritto e
famiglie di fatto". Ma anche stavolta, apriti cielo: bufera scatenata su
Vendola e sull'assessore proponente, la diessina Elena Gentile. Ieri in
giunta la terza limatura fino ad arrivare alla formula "famiglia e nuclei
uniti da vincoli di solidarietà", prevedendo l'estensione dei diritti
della famiglia "a realtà di fatto in cui ci sono elementi di solidarietà
fra le persone". Un escamotage lessicale che permette alla Margherita di
licenziare (anche se restano i tormenti) il testo e alla sinistra di
cantare vittoria (anche se i falchi laicisti rimproverano a Vendola un
eccesso di trattativa con i cattolici). "Direi che è stata raggiunta una
convergenza di fondo nel centrosinistra", dice Vendola. "Abbiamo fissato
un punto alto di mediazione, culturale prima ancora che politico.
Chiariamo: noi non siamo il legislatore nazionale, non abbiamo il potere
di intervenire sul diritto di famiglia. Rispondiamo ai diritti di
cittadinanza di 4 milioni di persone. Vogliamo ridare benessere agli
uomini e alle donne di Puglia", aggiunge il governatore. E l'assessore
Gentile chiosa: "L'articolo 22 del disegno di legge parla espressamente
della famiglia, della famiglia di diritto, della famiglia incardinata
nella Costituzione. Nei confronti di questa famiglia ci saranno sforzi
importanti dal punto di vista normativo e anche finanziario per
accompagnare la nascita di nuove famiglie. Ma questo ? aggiunge ? non
significa che noi non dobbiamo includere anche le unioni di fatto e le
convivenze stabili". Ora il testo passa in commissione regionale, ma c'è
chi teme degli stop. Un big della Margherita come Beppe Fioroni non
nasconde la sua contrarietà sul provvedimento e nei giorni scorsi ha
chiesto che fosse ritirato. Pesano, a sentire il braccio destro di Franco
Marini, non solo ragioni di coscienza, ma anche elettorali. La Chiesa,
infatti, continua a tuonare. Il vescovo di Lecce, monsignor Cosmo
Francesco Ruppi, in un'intervista al quotidiano della Cei, Avvenire,
parla esplicitamente di un "rovesciamento della realtà". Anche il
Coordinamento a difesa della famiglia scende sul piede di guerra e lancia
il suo grido di battaglia: "La famiglia non si tocca". Nino
Femiani - -->.
(Giorno, Il (Nazionale) del 07/02/2006)


Regione, sì alla famiglia di fatto
(Repubblica, La del 07/02/2006)
Pagina V - Bari LA LEGGE SULLA FAMIGLIA Saranno riconosciuti alle
convivenze i diritti riguardanti l'assistenza sociale. L'approvazione
della giunta Regione, sì alla famiglia di fatto Approvato il nuovo
welfare. Vendola: il più avanzato d'Italia Secondo l'assessore Gentile
"il principio di fondo è equiparare tutti, gli uomini e le donne di
Puglia, rispetto ai servizi" Il governatore pugliese, Nichi Vendola,
l'aveva promesso e così è stato: ieri la giunta regionale ha approvato il
disegno di legge sui servizi sociali e risolto la diatriba lessicale
sulla famiglia. La Puglia riconosce solo quella fondata sul matrimonio,
come prevede la Costituzione italiana, e anche se non "riconosce"
comunque "estende" i diritti della famiglia a persone unite da vincoli
solidaristici. Quindi anche alle coppie gay. Vendola, ovviamente, esulta:
"Ci siamo confrontati soprattutto con i rilievi critici, con i
suggerimenti che provenivano dal mondo cattolico e che coltivavano la
preoccupazione di mettere al riparo la famiglia di diritto. Non c'era
alcuna intenzione di minare la famiglia di diritto. E tuttavia abbiamo
accolto, con grande attenzione, questi suggerimenti e oggi abbiamo un
testo che parla della famiglia che viene accompagnata da questa rete di
servizi e di tutele e parla anche di quei nuclei di persone che sono
legate da vincoli di parentela, da vincoli di adozione, da vincoli
solidaristici: l'espressione che è usata nel titolo è 'unioni
solidaristiche' e prevede l'estensione dei diritti e dei servizi anche
alle unioni solidaristiche". La legge cancella il concetto di "famiglie",
così come era scritto nella prima stesura ma che aveva sollevato le
proteste della Margherita e dell'Udeur. Una contesa durata tre mesi, sul
filo di un accordo che è rimasto in bilico fino a ieri. Mentre il gruppo
della Margherita limava il testo, dall'Udeur il segretario regionale,
Gino Pepe e il capogruppo regionale Giovanni De Leonardis, avevano eretto
un muro contro i Pacs: "Lo ribadiamo ancora una volta: siamo contrari a
qualunque forma di sostegno che non concerna le famiglie
costituzionalmente riconosciute". L'assessore alla Solidarietà, Elena
Gentile (Ds), che ha elaborato la legge, aveva anche minacciato le
dimissioni nell'eventualità dell'ennesimo rinvio. Così non è stato: "La
mediazione raggiunta - dice ora - non ha modificato il significato e i
contenuti del testo e salvaguarda il principio di fondo che era quello ed
è rimasto quello di equiparare tutti, gli uomini e le donne di Puglia
rispetto alla fruizione dei servizi. C'è stata - aggiunge - ampia
condivisione su tutta la legge perchè è la prima vera legge regionale sul
welfare, che disegna un profilo organico, intersettoriale, che ha una
lettura di genere, che ha una rilevanza politica, per me, notevole". Così
per Vendola, che incassa l'unanimità degli assessori: "Abbiamo varato un
disegno di legge che oggi rappresenta in Italia il punto più avanzato di
ripensamento del welfare, della rete dei servizi sociali. E' un disegno
di straordinaria ricchezza che compie alcune operazioni importanti.
Quella per esempio di guardare al mondo delle marginalità come a un mondo
pieno di risorse. Guardiamo agli immigrati, ai diversamente abili, ai
minori, agli anziani, prevedendo per la prima volta istituti di tutela,
di valorizzazione. E' un procedimento che guarda una persona e non la
vede come un problema, la vede come una risorsa". (p. r.).
(Repubblica, La del 07/02/2006)