Lo sciopero di Girasole



Lo sciopero di Girasole
Bilancio positivo


Si è conclusa più che positivamente l'iniziativa "Lo sciopero di Girasole"
che si è realizzata a Venosa il 13 e 14 gennaio scorsi. Sono state due
giornate di incontri, studi e spettacoli per non dimenticare la morte di un
giovane contadino avvenuta nella città oraziana negli anni delle lotte
contadine del dopoguerra e della riforma fondiaria. A promuovere
l'iniziativa sono state l'associazione ambientalista Accademia Kronos
Basilicata, le associazioni culturali Il dubbio e Venusiae CittàPlurale,
con il sostegno del Comune di Venosa e della Deputazione di Storia Patria e
il contributo della Regione Basilicata e della Provincia di Potenza e di
Matera e Cgil.

Il bilancio di questa iniziativa ha oltrepassato le aspettative degli
organizzatori come loro stessi affermano: "Anzitutto siamo molto contenti
della grande affluenza di visitatori della mostra e spettatori del
documentario. Non ci aspettavamo un tale successo. La mostra è rimasta
aperta una settimana in più del previsto; almeno 2000 visitatori in una
settimana; 20 proiezioni del documentario. Sono arrivate anche scuole
superiori di altre città della Basilicata; ci fa piacere pensare che i
racconti che abbiamo chiesto agli anziani siano arrivati a tanti ragazzi.
Inoltre il convegno con gli storici come Nicola Tranfaglia, Raffaele Giura
Longo e Gloria Chianese è stato di grande valore e interesse".

Il risultato positivo è anche confermato dal raggiungimento degli obiettivi
di questa iniziativa: " Siamo riusciti nell'intento di non cadere in una
celebrazione retorica di Rocco Girasole, o in una "mitizzazione" di quegli
anni e di quelle lotte; crediamo di aver realizzato delle iniziative
culturali utili alla Venosa e alla Lucania di oggi, per ripensare quegli
anni in modo non scontato. La mostra e il documentario, crediamo, hanno
rimesso in movimento la memoria; hanno riattivato una discussione su quegli
anni, su quell'eventoŠŠ.volevamo provare a raccontare, con le fotografie e
con le immagini, un modo diverso di vivere la piazza, l'agorà, lo spazio
pubblico; un modo più appassionato, combattivo, consapevole dei propri
diritti. In parte ci siamo riusciti, utilizzando la lezione degli anziani
che abbiamo incontrato e intervistato in questi mesi"e inoltre "Siamo
contenti che, nel dibattito del 13 gennaio, i rappresentanti dei partiti e
dei sindacati di sinistra intervenuti  abbiano affermato che questa
iniziativa li ha stimolati a ripensare e ridiscutere la loro storia e a
mettere mano ai loro archivi storici. Speriamo che davvero il nostro lavoro
- autonomo, critico e autocritico, e mai celebrativo - sulle lotte sociali
del passato li solleciti ad un approfondimento critico sia della storia
delle mobilitazioni di quel periodo, sia della politica di oggi".


Tuttavia come confermano gli organizzatori il progetto non termina qui ma
continua con una serie di iniziative e progetti nei prossimi mesi che si
svolgeranno sia in Basilicata che in alcune grandi città italiane.

In particolare continueranno le ricerche in corso sugli eventi del 1956 e,
in generale, su quel periodo storico. Saranno intervistati altri anziani
testimoni diretti, soprattutto tra coloro che sono emigrati; si continuerà,
inoltre, la ricerca d'archivio; verranno analizzate e valorizzate le
fotografie di Ando Gilardi; verranno coinvolti anche altri docenti
universitari per un supporto e un confronto su queste ricerche.

Si sta lavorando alla presentazione di mostra e documentario in altre città
(la mostra fotografica è stata pensata ed allestita per essere facilmente
trasportabile). Sono stati avviati dei contatti per presentare la mostra ed
il documentario a Milano, a Bologna e a Roma. A Torino ci ha invitato il
professor Tranfaglia. Sarà possibile organizzare iniziative analoghe in
altre città della Basilicata. Iniziative del genere verranno proposte per
essere inserite nel circuito delle iniziative nazionali e locali per i 100
anni della Cgil.