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Iran: Amnesty International chiede la fine della pena di morte per i minorenni
- Subject: Iran: Amnesty International chiede la fine della pena di morte per i minorenni
- From: press at amnesty.it
- Date: Sun, 22 Jan 2006 20:15:19 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS07-2005 IRAN: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE LA FINE DELLA PENA DI MORTE PER I MINORENNI Amnesty International ha rinnovato la richiesta alle autorita' iraniane di porre fine all'uso della pena capitale nei confronti dei minorenni all'epoca del reato. L'organizzazione per i diritti umani e' preoccupata per due nuove condanne a morte emesse dai tribunali iraniani verso due ragazze che avevano meno di 18 anni al momento del reato, in violazione degli obblighi di diritto internazionale dell'Iran. Il 3 gennaio, la 18enne Nazanin e' stata condannata a morte dopo che aveva ammesso di aver ucciso, nel marzo 2005, uno dei tre uomini che avevano cercato di violentare lei e sua nipote di 16 anni in un parco pubblico della citta' di Karaj. All'epoca dei fatti, dunque, l'imputata aveva 17 anni. La sentenza dovra' essere esaminata dalla Corte d'appello e poi, se confermata in secondo grado, dalla Corte suprema. 'Volevo solo difendere me stessa e mia nipote, non intendevo uccidere nessuno. Non sapevo cosa fare, dato che nessuno era accorso ad aiutarci' - si e' difesa in tribunale Nazanin. Un'altra minorenne all'epoca del reato, Delara Darabi, e' stata condannata a morte da un tribunale di Rasht per un omicidio commesso quando aveva 17 anni. Sebbene l'imputata si dichiari innocente, all'inizio di gennaio la Corte suprema ha confermato la sentenza. Secondo quanto riportato dalla stampa iraniana, Delara Darabi uccise una donna nel corso di una rapina nel suo appartamento, insieme a un suo complice, Amir Hussein. La ragazza avrebbe inizialmente ammesso la propria colpevolezza per poi ritrrarla, affermando di essersi assunta la responsabilita' dell'omicidio su richiesta di Hussein, affinche' questi venisse scagionato e di essere stata indotta maliziosamente a credere che lei non sarebbe stata messa a morte in quanto minorenne. In quanto Stato parte del Patto internazionale sui diritti civili e politici e della Convenzione dell'Onu sui diritti dell'infanzia, l'Iran si e' impegnato a non mettere a morte imputati minorenni all'epoca del reato. Cio' nonostante, Amnesty International ha registrato 18 esecuzioni di minorenni dal 1990, otto delle quali solo nel corso del 2005. Da quattro anni, le autorita' iraniane annunciano l'introduzione di una legge che abolira' la pena di morte per i minorenni al momento del reato. Tuttavia, nel corso degli ultimi due anni, denuncia Amnesty International, le esecuzioni di minorenni sono aumentate. Amnesty International chiede al governo di Tehran di annullare le condanne a morte di Nazanin, Delara Darabi e di tutti gli altri minorenni all'epoca del reato in attesa di esecuzione, e di prendere provvedimenti immediati per abolire la pena di morte nei confronti dei minorenni. FINE DEL COMUNICATO Roma, 18 gennaio 2006 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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