Torino 10 dicembre: fiaccolata antifascista



Sabato 10 dicembre Fiaccolata antifascista 
h. 16,30 da piazza Vittorio 

Libertà per gli antifascisti ed antirazzisti torinesi inquisiti in 20 per aver manifestato contro il CPT per migranti e contro gli accoltellamenti fascisti. 10 sono stati privati della libertà da 5 mesi e rischiano sino a 15 anni di reclusione per accuse come devastazione e saccheggio. 
È un'iniziativa del Coordinamento Antifascista 

Il 22 dicembre ci sarà l'udienza preliminare del processo contro antifascisti ed antirazzisti torinesi.
In quell'occasione si terrà sin dalla mattinata un presidio di fronte al Tribunale.

Da quasi cinque mesi 10 antifascisti torinesi sono stati privati della libertà per la loro partecipazione ad un corteo di denuncia della gravissima aggressione fascista avvenuta l'11 giugno al Barocchio, quando una squadraccia ferì gravemente due persone. 
Il loro arresto e la lunga detenzione che ne è seguita non sono che uno dei tanti tasselli con cui si compone la vasta manovra repressiva volta ad azzittire e reprimere ogni forma di opposizione sociale in città.
I fascisti oggi come negli anni venti del secolo scorso sono le truppe di complemento dei poteri forti della città, coloro che svolgono il lavoro sporco che le forze del disordine statale non possono (ancora) fare direttamente. 
Sempre più aggressivi e violenti i fascisti sono protagonisti di ormai innumeri aggressioni ed attentati in tutta Italia, dove non si contano più gli attivisti politici e sindacali, gli immigrati, i lavoratori, i senza casa vittime della loro violenza. A ciò si aggiungono gli incendi di sedi, organizzazioni politiche, centri sociali e case occupate, un'escalation che preoccupa chiunque abbia a cuore la libertà in questo paese ma che non suscita alcun allarme tra chi oggi, a destra come a sinistra, occupa le poltrone del potere. 

Libertà immediata per gli antifascisti arrestati!

Di seguito il testo del volantino distribuito in questi giorni dalla FAI torinese

Torino: capitale della repressione made in Italy
La ramazza di Tatangelo & C.
A Torino, la "ramazza" tanto invocata dal ministro degli interni francese per "ripulire" le strade dai giovani delle banlieu in rivolta, è in funzione con i suoi denti d'acciaio ormai da mesi. Nel mirino: antifascisti, antirazzisti, occupanti di case, lavoratori in sciopero, anti Tav, anticlericali… tutti coloro che criticano attivamente un ordine sociale basato sull'ingiustizia, l'oppressione e lo sfruttamento.
Sono ormai passati 5 mesi. Era il 20 luglio di quest'anno quando per 10 antifascisti ed antirazzisti torinesi è partito l'ordine di carcerazione. 

Ricordiamo brevemente i fatti. 
l'11 giugno, una squadraccia fascista entra di notte nella casa occupata "Barocchio" ed accoltella due occupanti. Uno di loro rischia grosso, uno dei fendenti gli perfora l'intestino: verrà operato d'urgenza. Se la cava ma solo per caso non c'è scappato il morto.
La stampa minimizza l'accaduto, tentando di contenerlo nella dimensione della cronaca nera. 
Il 18 giugno un corteo di qualche centinaio di antifascisti, dopo aver pacificamente attraversato il quartiere di San Salvario e aver raggiunto via Po, viene caricato per impedire ai manifestanti di attraversare piazza Castello. Nella strada si diffonde il panico perché la polizia e i carabinieri sparano ingenti quantità di lacrimogeni. Due manifestanti che si erano attardati ad aiutarne altri due travolti dalla carica vengono arrestati: Massimiliano, della FAI torinese, e Silvio trascorreranno due settimane in galera prima di essere liberati il 1 luglio con obbligo di firma. 
Venti giorni dopo la manovra repressiva si estende e il PM dispone l'arresto di altri 10 manifestanti. L'inchiesta, che si allarga a comprendere anche i partecipanti ad un presidio di solidarietà ai migranti in rivolta al CPT-lager di corso Brunelleschi, investe in tutto venti persone di varie aree politiche.
Dopo venti giorni di galera il riesame decide che ai 10 antifascisti ed antirazzisti siano concessi gli arresti domiciliari, dove si trovano tutt'ora.
Chiamparino fa a gara con fascisti e leghisti nel criminalizzare gli antifascisti, mentre non aveva speso una sola parola per le vittime dell'aggressione squadrista al Barocchio.
La magistratura, nella persona del famigerato Tatangelo, elabora un teorema accusatorio in grande stile: il PM parla di un piano preordinato per attaccare la polizia e dare il via ad incidenti nel centro cittadino. Una tesi inverosimile che viene man mano affinata sino alla formulazione dell'accusa di devastazione e saccheggio. È una manovra che rasenta il ridicolo, ma purtroppo c'è poco da ridere: 10 antifascisti - Andrea, Darco, Fabio, Manu, Massimiliano, Mauro, Roberto, Sacha, Silvio e Tobia - rischiano da 8 a 15 anni di reclusione.
La pulizia olimpica non si ferma agli arresti e la "ramazza" colpisce anche i posti occupati: in pochi mesi si arriva a ben 11 sgomberi, con il relativo corredo di denunce.
La stampa affianca politici e magistratura nell'opera di criminalizzazione, spargendo falsità e disinformazione sugli anarchici in particolare e, in generale, sull'opposizione sociale torinese.
A metà novembre il ritrovamento di candelotti di dinamite in Val Susa e l'invio di proiettili al presidente della Regione Bresso divengono l'occasione per lanciare l'ennesima campagna antianarchica. Ogni volta che si tratta di gettare fango sulle lotte sociali e su chi le conduce senza compromessi sulla pelle della gente arrivano i "pacchi". "Pacchi "intelligenti", sin troppo intelligenti.
Lo scopo è chiaro: impedire la saldatura tra le lotte, tra la gente della Val Susa e quella della città, tra i tanti che vorrebbero riprendere nelle proprie mani il loro destino.

Per quel che ci riguarda il nostro impegno nella denuncia delle menzogne delle forze del disordine statale va di pari passo con quello contro i Cpt, la precarietà, lo sfruttamento selvaggio, gli inceneritori, la devastazione ambientale, il Tav… le mille nocività di questa Torino olimpica.

SABATO 17 DICEMBRE saremo al grande CORTEO NO TAV 
che si svolgerà per le via del centro di TORINO

RESISTERE AL FASCISMO CHE AVANZA - RESISTERE AL TAV - RESISTERE ALL'OCCUPAZIONE MILITARE IN VAL SUSA

I compagni e le compagne della Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46 - la sede è aperta ogni giovedì dopo le 21,15 

Venerdì 9 dicembre "Voci dalla rivolta - Riot film". Alle 21 in corso Palermo 46 "Fa la cosa giusta" di Spike Lee.

Mail: fat at inrete.it
Tel. 338 6594361