Etiopia, oltre 50 oppositori rischiano la condanna a morte. Appello on line



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COMUNICATO STAMPA
CS137-2005

ETIOPIA, OLTRE 50 OPPOSITORI RISCHIANO LA CONDANNA A MORTE. APPELLO ON
LINE DI AMNESTY INTERNATIONAL

Centinaia di persone, tra cui molti membri e sostenitori della Coalizione
per l'unita' e la democrazia (CUD), il sindaco di Addis Abeba, il
direttore delle politiche di Action Aid, numerosi giornalisti, avvocati e
parlamentari, sono state arrestate nel corso e all'indomani delle
manifestazioni di protesta convocate all'inizio del mese per protestare
contro il risultato delle elezioni del 15 maggio scorso.

Durante le manifestazioni, assolutamente pacifica, la polizia aveva aperto
il fuoco uccidendo 30 persone e ferendone 150.

Il 5 novembre il primo ministro Meles Zenawi ha dichiarato che 58 persone
tra quelle attualmente in arresto potrebbero essere accusate di tradimento
e condannate a morte.

Amnesty International considera queste persone prigionieri di coscienza e
teme che, nel corso della detenzione in attesa del processo possano essere
torturate. L'organizzazione per i diritti umani pubblica da oggi un
appello on line sul sito www.amnesty.it in cui chiede alle autorita'
etiopi di rilasciare immediatamente e senza condizioni tutte le persone
arrestate durante e dopo le manifestazioni di inizio novembre.

In questi giorni Amnesty International si e' rivolta alla Farnesina,
richiedendo un immediato intervento nei confronti del governo etiope
affinche' siano rilasciati tutti i prigionieri di coscienza.
L'organizzazione ha anche chiesto al sindaco di Roma, Valter Veltroni, di
sollecitare l'immediata scarcerazione del sindaco di Addis Abeba.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 15 novembre 2005

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it



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