concordato



COMUNICATO

Il Concordato non è un tabù



Il concordato non è intoccabile. Se ne torna a parlare, fino ad ipotizzarne
anche l’eliminazione.

La pesante ingerenza della Chiesa nella vita pubblica, sembra aver fatto
ricordare agli italiani che la capacità e possibilità d’intervento
clericale è direttamente proporzionale alle ingenti somme di denaro che le
sono erogate dallo Stato italiano; agli spazi politici che le vengono
accordati da tanti mezzi di comunicazione di massa.

Gli italiani sembrano essere stanchi di pagare la Chiesa perché impedisca o
boicotti la ricerca scientifica; perché imponga nelle scuole docenti di
dottrina cattolica; perché elimini le conquiste civili in materia di
sessualità, di paternità e maternità responsabili. Sono stufi di programmi
televisivi che propongono come soluzione ai loro problemi economico-sociali
la speranza nel miracolo. Sono abbastanza adulti per sapere che al mito
della provvidenza bisogna sostituire le politiche sociali. Non sono così
sprovveduti da non sapere che il volontariato risolve  i problemi
occupazionali soltanto per chi lo gestisce.

Insomma, forse, cominciano ad essere stufi di essere trattati come eterni
minori, da rinserrare nell’obbedienza al catechismo cattolico del papa re.
E per giunta di pagare di tasca loro perché ciò avvenga.

Forse, non se ne sono accorti tanti politici, che continuano a ripetere che
altrimenti perdono il voto cattolico. Ma credono veramente che i credenti
coincidano con le gerarchie vaticane, sotto la cui ala protettiva si sono
posti?



Maria Mantello (Presidente sezione di Roma dell'Associazione Nazionale del
Libero Pensiero "Giordano Bruno")