Creazione di Centri di accoglienza per gl'immigrati.Documento da inviare e diffondere se condiviso



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
 
Cari amici,
                il Movimento ha preparato questo intervento presso i vescovi italiani e la Caritas per l'apertura di Centri di accoglienza per gl'immigrati; per il quale chiede il vostro aiuto. Il documento può esser spedito come vostro e anche modificato. Ecco alcuni indirizzi:

CEI - Card. Camillo Ruini, Circonvallazione Aurelia 50, 00165 ROMA/  sicei at chiesacattolica.it

Bologna – Carlo Caffarra, Via Al tabella 6, 40126/ arcivescovo at bologna.chiesacattolica.it

Firenze – Card. Ennio Antonelli, Piazza S.Giovanni 3, 50129/ info at diocesifirenze.it

Genova – Card. Tarcisio Bertone, Piazza Matteotti 4, 16123/ arcivescovado at diocesi.genova.it 

Milano – Card. Dionigi Tettamanzi, Piazza Fontana 2, 20122/ info at diocesi.milano.it

Palermo – Card. Salvatore De Giorgi, Via Matteo Bonello 2, 90134/ arcivescovo at diocesipa.it

Torino – Card. Severino Poletto, Via Arcivescovado 12, 10121/ info at diocesi.torino.it

Venezia – Card. Angelo Scola, San Marco 320a, 30124 / postmaster at patriarcato.venezia.it

Caritas, Pres. Mons. Francesco Montenegro, Viale F. Baldelli, 41 00146 Roma/ caritasitaliana at caritas.inet.it   

Fondazione Migrantes, Dir. Mons. Luigi Petris, Via Aurelia 468, 00165 Roma, tel66398452, fax 66398492, email segreteria at migrantes.it

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Card. Camillo Ruini

Ai Vescovi italiani

Alla Caritas nazionale, alla Fondazione Migrantes

 

Urge la creazione di Centri di accoglienza per gl’immigrati

 

Avvenimenti recenti hanno sottolineato l’urgenza d’intervenire su questo punto dolente, lesivo della dignità e del diritto della persona. Così l’inchiesta di un giornalista dell’«Epresso», che ha disvelato gli orrori di un Centro di permanenza temporanea come quello di Lampedusa: il trattamento inumano, le umiliazioni, le violenze. Così la rivolta di un gruppo d’immigrati che su due autobus venivano portati di forza a un aeroporto per esser rispediti in patria.

 

La legislazione italiana, in particolare la legge Bossi-Fini, ha abolito l’accoglienza per gl’immigrati, istituendo i cosiddetti Centri di permanenza temporanea, che sono strutture detentive in attesa dell’espulsione. Si tratta di una legge ingiusta perché contraria a fondamentali principi etici propri della tradizione occidentale e cristiana, come il principio che “la Terra è di tutti” e il “principio fraterno”; e contraria a norme giuridiche come quella che un cittadino non può essere trattenuto in stato di detenzione oltre le 48 ore, senza un’ordinanza del giudice.

Perciò non è opportuno che diocesi o istituzioni cristiane gestiscano Cpt, secondando una legge ingiusta e adempiendo ad una funzione direttamente detentiva. Invece è urgente che si aprano Centri di accoglienza. Centri, cioè, dove l’immigrato viene accolto e aiutato a inserirsi nella società attraverso un lavoro, un alloggio, un’assistenza. Viene aiutato anche nelle pratiche burocratiche, già difficili per noi, e tanto più per loro. Le contestazioni che possono provenire dalla legge Bossi-Fini, si possono superare col fatto che la diocesi, o l’istituzione cristiana, la Caritas in particolare, anche a livello nazionale, garantiscono per l’immigrato e per la sua immissione nel lavoro.

 

La Chiesa italiana non può continuare a ignorare questo grave problema. Deve prenderne coscienza e sviluppare un’azione forte e globale di autentico spirito evangelico e cristiano. Un’azione che non cerca il sostegno finanziario dello Stato – perché questi Centri non sarebbero finanziati come i Cpt – ma si avvale della carità dei fedeli, dell’aiuto di tutti. Deve anche sviluppare un’azione di pace, di riconciliazione, specie in quei quartieri in cui la presenza dell’immigrato è sentita con spirito ostile; e in tutta la comunità cristiana.

 

Il Movimento per la società di giustizia chiede che la Chiesa italiana s’impegni a riconoscere e trattare l’immigrato come “fratello”; s’impegni affinché sia riconosciuto e trattato da tutti come tale.

 

Lecce, il 31 ottobre 2005

                                                                              per il Movimento, il responsabile

                                                                                     Prof. Arrigo Colombo

 

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia