[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
menapace su laicità
- Subject: menapace su laicità
- From: <forumdonne.prc at rifondazione.it>
- Date: Wed, 30 Nov 2005 14:44:29 +0100
care/i tutte/i ricevo e inoltro un articolo di Lidia Menapace (in attesa di pubblicazione su Liberazione) a proposito di laicità. un caro saluto LInda Santilli Lidia Menapace Anni fa un mal di pancia di Berlinguer, forse provocato da fichi regalatigli dall'ambasciatore di un paese arabo diventò una notizia pubblicata su tutti i giornali. E poche settimane dopo, uno scivolone in bagno di Zaccagnini pure. I due episodi entrarono nell'antologia del femminismo come esempio ironico di che cosa vuol dire che il personale è politico: per gli uomini potenti è politico persino il personale più pettegolo (erano fichi avvelenati? Zaccagnini aveva bevuto?): se invece una donna veniva violentata, era offesa la morale e la persona poteva pure darsi che venisse creduta simulatrice o provocante. Per far diventare politico il personale delle donne ci sono volute lotte importanti e la cosa non è ancora consolidata. Per esempio l'aver rifiutato -al tempo in cui fu fatta la 194- dissuasori o persuasori nei consultori perchè le donne non sono sceme nè cittadine sotto tutela e sanno e possono decidere da sè, è posizione non ancora uscita dal personale, non è diventata politica, a vedere che le prese di posizione contro la presenza di "volontari" del movimento per la vita nei consultori sono deboli scarse e stupite. Per questa ancora esistente disparità sulla valutazione politica o personale dei fatti, sarebbe bene che gli uomini potenti che possono far diventare politica qualsiasi notizia che riguardi le loro viscere, fossero molto discreti. Sia perchè la discrezione è una bella virtù civile, sia perchè è facile che le rivelazioni sui propri itinerari interiori siano strumentalizzate o credute opportunistiche (Parigi val bene una messa) sospettate, usate malamente. Sembra che Bertinotti sia da qualche tempo incamminato in una ricerca spirituale sulla quale non ho nulla da dire, se non che a me non interessa e non mi pare rilevante che se ne parli sui giornali, anche perchè si tramuta subito in giudizi su fatti italiani del momento, sui quali sarebbe bene tenere posizioni molto precise. Ad esempio non si capisce davvero che cosa c'entri l'ottopermille con la ricerca di Dio: molti credenti colti di teologia e di storia della chiesa pensano persino che sia una forma di simonia. Comunque se l'ottopermille va bene, perchè Bertinotti non fa propria una proposta di legge presentata da tempo da Elettra Dejana (in accordo con associazioni di donne) per estenderlo anche all' associazionismo politico femminile e femminista? sarebbe un certo riequilibrio tra i generi nell'accesso a risorse economiche, e molte donne invece di lasciare l'ottopermille allo stato perchè non vogliono darlo alle chiese, lo destinerebbero ad associazioni femminili e femministe evitando così che -lasciato allo stato per fini umanitari- sia stornato a sostenere i costi della spedizione "umanitaria" a Nassirija. E per venire al merito: oggi è in corso una vera programmata lotta di riconquista neotemporalista da parte della chiesa cattolica, di inusitata pesantezza e antistoricità. Essa urta profondamente i livelli di coscienza raggiunti, come si vede persino dal gradimento di prograrmmi televisivi che usano una certa dose giornaliera di ironia contro la Cei Ruini il papa. Che vi sia un buon livello di coscienza civile si vede ad esempio dalla manifestazione studentesca con i suoi contenuti a difesa della scuola pubblica e della laicità e con un serio livello critico e di autonomia personale a sentire gli e le studenti intervistate dai tg. Non vedremo mica le firme di "intellettuali" di sinistra sotto l'appello uscito lo stesso giorno per sostenere che ai giovani bisogna impartire una "educazione" ? la divaricazione è enorme. Moltissimi giovani e ragazze chiedono un rapporto scolastico fondato sul rispetto e sulla critica (cioè l'essenziale di una scuola pubblica) e viene loro proposto l'ammaestramento e l'educazione autoritaria. Le donne propongono un loro cammino di riflessione sul perchè della sconfitta al referendum e nessuno ribatte alle insidie quotidiane in materia riproduttiva dando la parola alle donne o almeno imparando la nostra storia. In generale credo che oggi sia necessario un atteggiamento rigorosamente laico, proprio perchè la cultura religiosa in Italia è scarsa e naturalmente il personale ecclesiastico ne possiede più del normale politico italico e per di più la esprime autoritativamente. E perchè vi è un crescente fastidio popolare per l' inframmettenza dei preti condivisa anche da preti e anche perchè non se ne può più che laicità sia intesa come confronto tra confessioni religiose, il che si deve chiamare propriamente ecumenismo. Laicità è esposizione di posizioni razionali e situate storicamente, senza pretese autoritative e con disposizione al confronto alla pari. Bisogna davvero sottrarsi persino con puntigliosità e non lasciarsi coinvolgere in dispute giornalistiche su cose di religione. Il Vaticano non è uno stato democratico nè di diritto e non può far parte come stato dell'Europa politica. Come pretende di dire su quali basi va collocata? Le scelte religiose di ciascuna persona non sono rilevanti per la presenza o il giudizio politico: è persino una decisione del concilio: nelle elezioni i credenti debbono scegliere le persone competenti, non le persone credenti in quanto tali. Faccio un esempio: durante la campagna delle europee i giornali di Bolzano e Trento fecero a tutti quelli e quelle che erano in lista interviste con domande "di varia umanità" tipo sui romanzi letti, i film o le canzoni preferite gli sport praticati ecc. e alla fine "Lei va a messa la domenica?". Risposi che non avevano diritto di pormi la domanda, che non era rilevante politicamente. Avrei potuto rispondere di no, oppure che ho superato l'età entro la quale vi era l'obbligo di rispettare il precetto, o che dopo il Vaticano secondo il precetto non è più tale o che il cristianesimo non è una religione dell'osservanza e già Dante sapeva che l'attenzione alle forme esteriori della religione era bigottismo ignorante, dimostrando che ne sapevo più del giornalista che mi aveva posto la domanda. Ma oggi credo che bisogni resistere soprattutto al coinvolgimento religioso ossequiente e attenersi con scrupolo a dire che nessuno ha diritto di chiedere notizie sull'appartenenza religiosa. Il diritto di non essere religiosi deve essere affermato perchè oggi è ben poco riconosciuto e ormai Ruini si permette di definire sprezzantemente "pallottole di carta" le critiche che gli vengono mosse. A quando il foglietto con l'attestato del precetto pasquale o la dichiarazione di battesimo sulla pagella scolastica? Alla condanna di un magistrato che non vuole crocefissi nelle aule di tribunale ci siamo già. Per fortuna (nostra, non loro) ci sono le costituzioni islamiche con le quali il papa se la prende perchè non rispetterebbero abbastanza i diritti e i privilegi della chiesa cattolica. Così si capisce che persino per garantire la libertà religiosa le religioni sono un ostacolo, una difficoltà, mentre lo stato laico le tutela per sua intrinseca natura di sostenitore e garante delle libertà, tutte, non solo quella religiosa.
- Prev by Date: Val Susa: la resistenza continua...
- Next by Date: LA FINESTRA DELLE INIZIATIVE LOCALI 42/2005
- Previous by thread: Val Susa: la resistenza continua...
- Next by thread: LA FINESTRA DELLE INIZIATIVE LOCALI 42/2005
- Indice: