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LA FORMAZIONE DI ICS - Corso a distanza per il supporto e la protezione delle vittime di tortura
- Subject: LA FORMAZIONE DI ICS - Corso a distanza per il supporto e la protezione delle vittime di tortura
- From: "ICS - Asilo e Migrazioni" <migrazioni at icsitalia.org>
- Date: Tue, 29 Nov 2005 19:29:55 +0100
ICS news asilo 28 novembre 2005 http://www.icsitalia.org migrazioni at icsitalia.org LA FORMAZIONE DI ICS - Corso a distanza per il supporto e la protezione delle vittime di tortura Allo scopo di contribuire alla diffusione di competenze e conoscenze nel campo del supporto e della protezione di persone vittime di tortura, di abusi dei diritti umani e di violenza estrema, ICS - insieme con l'associazione Frantz Fanon - lancia un corso di formazione a distanza di livello avanzato per gli operatori del settore interessati a tale ambito di intervento. Il corso E' rivolto a psicologi, operatori socio-sanitari, studenti universitari, volontari e professionisti che intendono approfondire e confrontarsi sui temi relativi alla protezione e al supporto delle persone vittime di tortura, di abusi dei diritti umani e di violenza estrema. Il corso, della durata di nove settimane, avrà inizio il 6 febbraio e si concluderà il 14 aprile 2006. Potranno partecipare al massimo 30 corsisti. Le iscrizioni sono aperte dal 20 novembre 2005 al 10 gennaio 2006. Maggiori informazioni sui temi del corso e sulle modalità di iscrizione si trovano sul sito di ICS http://www.icsitalia.org LE BANLIEUS DI PARIGI ICS ha chiesto una valutazione sulle crisi delle banlieus di Parigi ad Annamaria Rivera, docente di Etnologia presso l'Università di Bari e voce libera della cultura antirazzista. ICS - Quale lettura proponi della rivolta nelle banlieus e dell'utilizzo della categoria di "immigrato" di seconda o di terza generazione per parlare di cittadini francesi? AR - Anzitutto penso che la rivolta dei ghetti francesi fosse del tutto prevedibile, anche se non con l'estensione temporale e territoriale con cui si E' manifestata. Dagli anni '70 ad oggi, infatti, ci sono state nelle banlieues una miriade di rivolte, spesso causate da soprusi e violenze poliziesche, o addirittura -come E' stato anche nel caso di quest'ultima ondata- dalla morte di giovani provocata direttamente o indirettamente dalla polizia. Direi, quindi, che si tratta di un fenomeno endemico o almeno sempre latente. Un fenomeno che ha una molteplicità di cause, economico-sociali ma anche culturali. All'emarginazione, alla segregazione, alla disoccupazione -aggravate dall'indebolimento delle politiche di protezione sociale- si aggiungono cause politiche e culturali: prima di tutto, il razzismo coloniale, subìto quotidianamente dai giovani banlieusards, stigmatizzati, discriminati, spesso provocati da una polizia che sembra comportarsi come un esercito d'occupazione coloniale; e che opera controlli e fermi indiscriminati sulla base dell'aspetto fisico e del modo di vestire. Del resto, la discriminazione e il razzismo si rispecchiano nel fatto stesso che questi ragazzi -in maggioranza cittadini francesi- siano definiti "immigrati di seconda o di terza generazione", come se lo status di immigrato -invece che essere, come E', contingente e temporaneo- fosse qualcosa di ereditario, che ha a che fare con la discendenza e con il "sangue". In effetti i giovani discendenti degli immigrati vivono una condizione quasi-castale: per loro non c'E' speranza di mobilità sociale, così che sono condannati ad una condizione sociale eguale o addirittura peggiore di quella dei loro genitori o nonni. Secondo i risultati di un'indagine recente, un giovane con un cognome arabo o africano ha sei volte meno possibilità d'essere convocato per un colloquio di lavoro, rispetto a un suo coetaneo franco-francese. Il disprezzo di stampo coloniale si E' espresso anche nelle parole del ministro dell'interno, che, come E' ben noto, ha definito i giovani rivoltosi come "feccia" e "teppisti" ed ha parlato della necessità di bonificare i quartieri detti 'sensibili' dalla loro presenza. D'altra parte, per proclamare lo stato di emergenza e il coprifuoco si E' fatto ricorso a una legge del 1955, varata durante la guerra d'Algeria. ICS - Il fallimento del modello di integrazione repubblicano impone una riflessione all'interno del dibattito italiano. Come vanno interpretate le dichiarazioni di Prodi sul rischio che anche nelle periferie delle nostre città esploda il disagio sociale? AR - Questa rivolta fa emergere un paradosso: il modello d'integrazione "repubblicano", di tipo assimilazionista, che si rappresenta come fondato sul riconoscimento dei diritti individuali universali e dunque non riconosce le comunità, finisce per produrre ghetti e rivolte alla stessa maniera del modello all'anglosassone, detto multiculturalista, che riconosce i diritti collettivi delle minoranze. Le istituzioni e la cultura maggioritaria francese hanno sempre ostentato il loro disprezzo per questo secondo modello, ritenuto produttore di ghetti e di sommosse metropolitane. Oggi E' più che mai evidente che i ghetti e le rivolte si verificano anche nella patria dei diritti dell'uomo e dell'universalismo. Diversamente dai paesi anglosassoni, la Francia mainstream, in realtà, non riesce ad accettare neppure l'idea d'essere una società plurale dal punto di vista culturale. La sua retorica universalista nasconde un profondo francocentrismo se non nazionalismo; così ogni rivendicazione delle minoranze E' stigmatizzata e bollata come "comunitarismo". Non credo che la politica ufficiale -del governo ma anche della sinistra- sia capace di cogliere il senso di questa rivolta e di dare ad essa risposte adeguate. Finora la risposta E' stata quasi esclusivamente repressiva: fra i sospettati di aver partecipato alla rivolta, migliaia di fermi, centinaia di giovani o giovanissimi condannati per direttissima, qualcuno addirittura a quattro anni di prigione senza condizionale. Neppure la sinistra -o la maggior parte di essa- credo sia capace di comprendere che dietro questa rivolta, malgrado si sia espressa in modo così 'scomposto', c'E' una domanda di riconoscimento e di rispetto. In Italia la situazione E' diversa. Oggettivamente ci sarebbero addirittura più condizioni per l'esplodere di rivolte nelle periferie, anche se, per ragioni storiche che sarebbe troppo lungo illustrare, la segregazione urbana, territoriale, non E' un fatto così diffuso come in Francia. Cerco di spiegarmi. La Francia ha molti più ammortizzatori sociali rispetto al nostro paese, le sue politiche di protezione sociale sono più avanzate, benché sempre più erose dai processi che chiamiamo di globalizzazione neoliberista. In Italia il welfare state E' di gran lunga più debole, la discriminazione e il razzismo, anche istituzionali, nei confronti dei migranti e dei loro figli sono un fenomeno rilevante, la segregazione sociale esiste ugualmente: mi capita di incontrare ex-migranti che risiedono da vent'anni nel nostro paese e che continuano a svolgere i miseri 'lavori di strada' che svolgevano al tempo del loro arrivo.Ma, per altri versi, mi sembra sia una situazione più arretrata: ho l'impressione che fra i giovani emarginati delle periferie -immigrati ed anche 'autoctoni'- non v'é la percezione diffusa della discriminazione subita e della condizione quasi-castale. Tuttavia, la rivolta francese ci segnala quale sarà il futuro dell'Europa, dunque anche dell'Italia: periodiche insorgenze metropolitane nella forma di riots violenti ed 'irrazionali', ma solo in apparenza; in realtà, lotte per il riconoscimento, anzitutto dello statuto di esseri umani. NON GESTITE IL CPT! ICS ha già divulgato un appello promosso dal coordinamento del Friuli Venezia Giulia contro l'apertura del CPT di Gradisca d'Isonzo. Nell'appello (che potete ulteriormente richiedere all'indirizzo <mailto:migrazioni at icsitalia.org>migrazioni at icsitalia.org) si invitano gli enti umanitari, le cooperative sociale, le associazioni a non candidarsi per la gestione del CPT o a declinare ogni eventuale offerta in tal senso da parte delle istituzioni preposte. Per aderire E' possibile inviare un'e-mail all'indirizzo <mailto:migrazioni at icsitalia.org>migrazioni at icsitalia.org mettendo in oggetto "adesione appello no CPT Gradisca" e scrivendo nel testo del messaggio: nome, cognome (o ragione sociale), città. RIFUGIATI. GIORNO PER GIORNO I Rifugiati sono i protagonisti del Calendario 2006 di ICS. Tredici fotografie tratte dal reportage di Mike Goldwater in Iraq, in Sudan, in Congo, in Bosnia-Erzegovina e in Croazia. Un percorso fotografico che racconta mese dopo mese - attraverso volti, luci e luoghi - le storie di persone costrette a fuggire da guerre, violenze e persecuzioni. cstrette a vivere senza una casa e lontani dal loro paese. I rifugiati hanno diritto a protezione, aiuto, accoglienza e dignità. Per ricevere il calendario E' possibile visitare il sito <http://www.icsitalia.org>www.icsitalia.org e scaricare il modulo d'ordine. La donazione minima per il Calendario 2006 E' di 10 euro (più spese di spedizione). Il ricavato della vendità dei calendari andrà a contribuire al "Fondo X Rifugiati" che ICS utilizzerà per continuare il suo lavoro indipendente e libero al fianco dei rifugiati, in Italia e nei paesi terzi. Per maggiori informazioni: <mailto:info at icsitalia.org>info at icsitalia.org CATANIA COME BOLOGNA? Espulsi cittadini europei sgomberati dalla baraccopoli Il 10 e 12 novembre 2005 alle sei del mattino, i cittadini migranti che vivevano nella baraccopoli di Corso dei Martiri della Libertà e della Playa di Catania sono stati svegliati dalla polizia e dalle ruspe mandate dal Comune. Circa un centinaio di migranti - tutti cittadini europei - sono stati trasferiti nei CPT di Caltanissetta e Ragusa, senza avere la possibilità di dimostrare di essere in regola con la normativa vigente. Racconta Fulvio Vassallo "Alcuni giudici hanno recentemente annullato diversi provvedimenti di espulsione emessi nei confronti di cittadini rumeni ritenendo ad essi non applicabile il testo unico modificato dalla legge Bossi-Fini, riconoscendoli di fatto come cittadini neocomunitari". Continua il racconto di Vassallo "Tutte le donne bulgare e rumene trattenute presso il CPT di Ragusa hanno presentato al giudice di pace ricorso avverso le espulsioni collettive e faranno ricorso alla Corte Europea". Sebbe il giudice di pace di Catania abbia sospeso alcune espulsioni di donne, la Questura ha tentato comunque di procedere ai rimpatri previsti dall'aeroporto di Catania. Intanto gli uomini sono rimasti rinchiusi a Pian del Lago - il CPT di Caltanissetta - da dove non E' stato possibile per loro nominare un avvocato. Potete segnalare le storie di richiedenti asilo e rifugiati e delle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato a <mailto:migrazioni at icsitalia.org>migrazioni at icsitalia.org APPUNTAMENTI MIGRANTI, PERSONE, DIRITTI Trapani 17/18 dicembre 2005. A cinque anni dal rogo e dalla tragedia del CPT Serraino Vulpitta di Trapani e ricordando Dino Frisullo, l'associazione Semira - con ASGI e ICS - oraganizza un convegno che si propone di verificare come sia possibile e concretamente praticabile una riforma della normativa sull'immigrazione. Molti temi sono in agenda: l'abrogazione delle norme introdotte dalla legge Bossi-Fini; la chiusura dei centri di detenzione amministrativa; la riapertura di sostanziosi canali di ingresso legale; nuove politiche di integrazione e di cittadinanza; la tutela effettiva del diritto di asilo. Ne discuteranno: Sen. Tana De Zulueta (Verdi), Lorenzo Trucco (ASGI), Fulvio Vassallo Paleologo (Università di Palermo), Valeria Bertolino (Associazione Semira - ICS). Moderatore: Stefano Galieni ( Dipartimento Immigrazione PRC). DIRITTO D'ASILO, DOVERE DI SOLIDARIETÀ Giovedì 8 dicembre, ore 15.00, presso Rocca di Sala Baganza. CIAC di Parma e Amnesty International presentano il progetto Terra d'Asilo, un'iniziativa per conoscere e sostenere le persone che fuggono da guerre e persecuzioni. A seguire l'animazione teatrale Fortezza Europa e un concerto di Flaco Biondini. Per informazioni: CIAC, tel. 0521 593440 <mailto:ciac_onlus at yahoo.it>ciac_onlus at yahoo.it "LA PROTEZIONE NEGATA" - ICS presenta il suo libro ICS continua il suo giro di presentazione del libro "La protezione negata", edito da Feltrinelli. I prossimi appuntamenti: - 30 novembre alle ore 9.30 a Bolzano, nell'ambito del convegno promosso dalla provoncia autonoma di Bolzano - 30 novembre alle ore 20.45, presso Comunità Montana - CarpanE' di San Mazario (VI). La serata E' organizzata dal Tavolo Migranti - 1 dicembre alle ora 20.45, presso la scuola G. Marconi di Schio (VI). L'iniziativa E' promossa dall'associazione Il Mondo nella Città di Schio. - 16 dicembre a Napoli - luogo e orario da confermare (consultare nei prossimi giorni il sito <http://www.icsitalia.org>www.icsitalia.org) UN MASTER A PALERMO Sono aperte le iscrizioni al Master su Immigrazione, asilo e cittadinanza, organizzato dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Palermo. L'obiettivo E' quello di sviluppare un nuovo profilo di esperto dell'immigrazione e delle relazioni interculturali, destinato ad operare con funzioni di orientamento nelle istituzioni pubbliche, nel privato e nel terzo settore. Le iscrizioni possono essere presentate entro il 12 dicembre 2005 alle ore 12:00. Il bando E' scaricabile dal sito dell'Ateneo (<http://www.unipa.it/bandi>www.unipa.it/bandi) e della facoltà (<http://www.scienzeformazione.unipa.it/bacheca>www.scienzeformazione.unipa.it/bacheca). Tutta la documentazione necessaria per l'iscrizione (modulo domanda e bollettino versamento) E' disponibile presso l'Ufficio del Master settore post lauream,segreterie di Ateneo, viale delle Scienze, 90128 Palermo.
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