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Pena di morte negli Usa: si avvicina l'esecuzione n.1000. Fiaccolata a Roma mercoledì 30
- Subject: Pena di morte negli Usa: si avvicina l'esecuzione n.1000. Fiaccolata a Roma mercoledì 30
- From: press at amnesty.it
- Date: Tue, 29 Nov 2005 17:07:11 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS141-2005 PENA DI MORTE NEGLI STATI UNITI, SI AVVICINA L'ESECUZIONE N. 1000. AMNESTY INTERNATIONAL PROMUOVE UNA FIACCOLATA A ROMA, MERCOLEDI 30, DI FRONTE ALL'AMBASCIATA USA Un secondino porta un uomo fuori dalla cella. Lo conduce, attraverso un corridoio, verso la stanza delle esecuzioni dove, alla presenza di testimoni, il prigioniero viene ucciso col veleno. I testimoni, molti dei quali resteranno traumatizzati per tutta la vita, tornano a casa. I funzionari del carcere, che hanno partecipato in prima persona allo spegnimento di una vita umana, subiscono lo stesso trauma. I giornalisti scrivono articoli sull'uomo che e' stato appena messo a morte di fronte ai loro occhi. Il personale appronta la stanza per la prossima esecuzione. Negli Usa, questa e' una scena di routine. Dal 1976, quando la Corte suprema reintrodusse la pena di morte, mille tra donne e uomini sono stati uccisi dallo Stato in nome della giustizia. Alla vigilia dell'esecuzione di Robin Lovitt, prevista in Virginia il 30 novembre, Amnesty International, insieme a un'ampia coalizione di organizzazioni per i diritti umani, gruppi per la giustizia sociale e singole persone impegnate contro la pena di morte, chiede alle autorita' statali e federali degli Usa di porre immediatamente fine a tutte le esecuzioni. L'organizzazione ha promosso una fiaccolata per mercoledi' 30, a partire dalle 17 di fronte all'Ambasciata degli Usa a Roma. 'Per la sua natura, la pena di morte e' inefficace e arbitraria e non ha potere deterrente nei confronti della criminalita'' - ha dichiarato Fosca Nomis, vicepresidente della Sezione Italiana di Amnesty International. 'Al contrario, produce piu' vittime e svilisce la societa' nel suo complesso'. Tra i mille prigionieri messi a morte negli Usa nell'ultimo trentennio, numerosissimi avevano difficolta' economiche, appartenevano a minoranze etniche e avevano avuto una difesa legale largamente o del tutto inadeguata. Molti soffrivano di ritardo mentale o erano minorenni al momento del reato: queste due categorie sono esonerate dalla pena di morte secondo gli standard del diritto internazionale. Altri avevano gravi malattie mentali. Molti prigionieri, inoltre, sono stati messi a morte pur in presenza di forti dubbi sulla loro colpevolezza; ad oggi, 122 persone sono state rilasciate dai bracci della morte perche' ingiustamente condannate. L'80% di tutte le esecuzioni e' avvenuto in una manciata di Stati del Sud e quasi la meta' delle 1000 esecuzioni ha avuto luogo in Texas e Virginia. Illinois, New York e New Jersey hanno fermato le esecuzioni e in tutti gli Usa l'equita' e l'efficacia della pena di morte sono attualmente messe in discussione da numerosi punti di vista. Negli ultimi anni, la Corte suprema ha vietato l'esecuzione di persone con ritardo mentale e dei minorenni al momento del reato. 'Cio' dimostra che negli Usa, in un futuro prossimo, sara' possibile dire basta alla pena di morte. Ora occorre che i politici a livello statale e federale dimostrino coraggio, saggezza e leadership e pongano fine alla pena di morte una volta per sempre' - ha aggiunto Nomis. 'Le vittime del crimine violento meritano rispetto, compassione e giustizia. La pena di morte non offre niente di tutto questo. E' una soluzione illusoria a forti pressioni sociali e, nella sostanza, rappresenta un fallimento di visione politica. Le risorse spese per le 1000 esecuzioni avrebbero potuto essere destinate a programmi di riabilitazione, sostegno alle vittime e prevenzione del crimine, oltre che a migliorare il lavoro delle forze dell'ordine'. Nel mondo sono 121 i paesi che hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica, mentre sono 75 quelli che ancora la prevedono. Nel corso degli ultimi dieci anni la pena capitale e' stata abolita da piu' di trenta paesi. La maggior parte delle esecuzioni si concentra in Cina, Arabia Saudita, Iran, Vietnam e Usa. 'L'esecuzione di 1000 donne e uomini ha determinato costi umani incommensurabili per le vittime del crimine, per le famiglie di coloro che sono stati messi a morte e per tutti coloro che sono stati coinvolti in questi omicidi sanzionati dallo Stato. E' giunto il momento che gli Usa comprendano la definitiva inutilita' della pena di morte e si allineino alla tendenza mondiale verso l'abolizione di questa pratica crudele' - ha concluso Nomis. FINE DEL COMUNICATO Roma, 28 novembre 2005 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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