Regno Unito: usare in tribunale prove estorte con la tortura è inaccettabile



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COMUNICATO STAMPA
CS117-2005

REGNO UNITO: USARE IN TRIBUNALE PROVE ESTORTE CON LA TORTURA E'
INACCETTABILE PER AMNESTY INTERNATIONAL

La tortura non e' mai accettabile e le prove estorte con la tortura non
dovrebbero mai essere ammesse nei tribunali britannici, salvo nei processi
contro persone indagate per tortura. Lo ha dichiarato oggi Amnesty
International, in coincidenza con l'inizio di una sessione della Camera
dei Lord dedicata a questo tema.

Gli avvocati che rappresentano Amnesty International e altre 13
organizzazioni chiederanno oggi alla Camera dei Lord di ribaltare un
giudizio emesso nel 2004 dalla Corte d'appello di Inghilterra e Galles,
secondo la quale prove estorte con la tortura all'estero possono essere
ammesse nei procedimenti interni.

'Il Regno Unito non puo' accettare cio' che e' inaccettabile. La tortura
e' un abominio e non puo' essere tollerata in alcuna circostanza. E'
giustamente proibita dal diritto internazionale e on deve trovare spazio
in alcun paese del mondo' - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della
Sezione Italiana di Amnesty International.

'Questo e' un momento storico, il Regno Unito e' a un bivio. Puo' ribadire
la sua posizione contro la tortura, che e' assolutamente vietata, oppure
scivolare verso l'illegalita' col suo tacito assenso che la tortura ogni
tanto va bene. Se prendera' quest'ultima strada, fornira' una patente di
legalita' a cio' che e' illegale' - ha aggiunto Pobbiati.

L'anno scorso, ad agosto, la Corte d'appello aveva stabilito che prove
ottenute con la tortura da una 'terza parte all'estero' sarebbero state
ammissibili nei procedimenti di fronte alla Commissione speciale d'appello
sull'immigrazione, a condizione che la tortura non fosse stata commessa da
funzionari britannici o con la connivenza di questi ultimi.

Intervenendo oggi di fronte alla suprema corte britannica, Keir Starmer,
avvocato di Amnesty International e di altre 13 organizzazioni, mettera'
in evidenza il fatto che il diritto internazionale - che il Regno Unito
non puo' modificare unilateralmente - proibisce la tortura in ogni
circostanza.

Per Amnesty International, se la Corte dei Lord non prendesse posizione
contro le prove estorte con la tortura si verrebbe a creare un pericoloso
precedente.

Secondo Pobbiati, 'se cosi' facesse, la Corte dei Lord darebbe via libera
ai torturatori del mondo intero. Anziche' guidare la lotta contro questa
vile pratica, il Regno Unito legittimerebbe i torturatori e fornirebbe
legalita' alle loro azioni abominevoli e illegali'.

'Chiariamo bene di cosa stiamo parlando. Non stiamo mettendo in
discussione l'utilita' delle prove. Qui si decide se il Regno Unito
intende o meno chiudere un occhio di fronte al fatto che una persona viene
gettata in una cella con l'obiettivo di infliggerle dolore e terrore' - ha
precisato Pobbiati.

'Il diritto internazionale e' cristallino: dice agli Stati che non devono
torturare, che non devono inviare una persona in un paese dovra' potra'
subire torture, che non devono usare prove estorte con la tortura se non
nei processi contro i torturatori. Il Regno Unito gia' sta chiedendo
'assicurazioni diplomatiche' a Stati in cui notoriamente si tortura, con
l'intento di espellervi persone, nonostante il rischio che queste verranno
torturate. Ora, Londra si avvia a violare un'ulteriore disposizione del
diritto internazionale' - ha concluso Pobbiati.

Ulteriori informazioni

Nel suo ricorso alla Camera dei Lord, Amnesty International si e' unita ad
altre 13 organizzazioni britanniche e internazionali impegnate da anni
contro la tortura: Advice Centre on Individual Rights in Europe (AIRE
CENTRE), Association for the Prevention of Torture, British Irish Rights
Watch, Committee on the Administration of Justice, Doctors for Human
Rights, Human Rights Watch, International Federation of Human Rights,
INTERIGHTS, Law Society of England and Wales, Liberty, Medical Foundation
for the Care of Victims of Torture, REDRESS and World Organisation Against
Torture.

Le organizzazioni sono rappresentate, pro bono, da Keir Starter
(Patrocinante per la Corona), Mark Henderson, Joseph Middleton, Peter
Morris e Laura Dubinsky (tutti della Doughty Street Chambers) e da Richard
Stein, Jamie Beagent e Jo Hickman (di Leigh and Day Solicitors).

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 17 ottobre 2005

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it








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