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Regno Unito: usare in tribunale prove estorte con la tortura è inaccettabile
- Subject: Regno Unito: usare in tribunale prove estorte con la tortura è inaccettabile
- From: press at amnesty.it
- Date: Tue, 18 Oct 2005 09:55:08 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS117-2005 REGNO UNITO: USARE IN TRIBUNALE PROVE ESTORTE CON LA TORTURA E' INACCETTABILE PER AMNESTY INTERNATIONAL La tortura non e' mai accettabile e le prove estorte con la tortura non dovrebbero mai essere ammesse nei tribunali britannici, salvo nei processi contro persone indagate per tortura. Lo ha dichiarato oggi Amnesty International, in coincidenza con l'inizio di una sessione della Camera dei Lord dedicata a questo tema. Gli avvocati che rappresentano Amnesty International e altre 13 organizzazioni chiederanno oggi alla Camera dei Lord di ribaltare un giudizio emesso nel 2004 dalla Corte d'appello di Inghilterra e Galles, secondo la quale prove estorte con la tortura all'estero possono essere ammesse nei procedimenti interni. 'Il Regno Unito non puo' accettare cio' che e' inaccettabile. La tortura e' un abominio e non puo' essere tollerata in alcuna circostanza. E' giustamente proibita dal diritto internazionale e on deve trovare spazio in alcun paese del mondo' - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. 'Questo e' un momento storico, il Regno Unito e' a un bivio. Puo' ribadire la sua posizione contro la tortura, che e' assolutamente vietata, oppure scivolare verso l'illegalita' col suo tacito assenso che la tortura ogni tanto va bene. Se prendera' quest'ultima strada, fornira' una patente di legalita' a cio' che e' illegale' - ha aggiunto Pobbiati. L'anno scorso, ad agosto, la Corte d'appello aveva stabilito che prove ottenute con la tortura da una 'terza parte all'estero' sarebbero state ammissibili nei procedimenti di fronte alla Commissione speciale d'appello sull'immigrazione, a condizione che la tortura non fosse stata commessa da funzionari britannici o con la connivenza di questi ultimi. Intervenendo oggi di fronte alla suprema corte britannica, Keir Starmer, avvocato di Amnesty International e di altre 13 organizzazioni, mettera' in evidenza il fatto che il diritto internazionale - che il Regno Unito non puo' modificare unilateralmente - proibisce la tortura in ogni circostanza. Per Amnesty International, se la Corte dei Lord non prendesse posizione contro le prove estorte con la tortura si verrebbe a creare un pericoloso precedente. Secondo Pobbiati, 'se cosi' facesse, la Corte dei Lord darebbe via libera ai torturatori del mondo intero. Anziche' guidare la lotta contro questa vile pratica, il Regno Unito legittimerebbe i torturatori e fornirebbe legalita' alle loro azioni abominevoli e illegali'. 'Chiariamo bene di cosa stiamo parlando. Non stiamo mettendo in discussione l'utilita' delle prove. Qui si decide se il Regno Unito intende o meno chiudere un occhio di fronte al fatto che una persona viene gettata in una cella con l'obiettivo di infliggerle dolore e terrore' - ha precisato Pobbiati. 'Il diritto internazionale e' cristallino: dice agli Stati che non devono torturare, che non devono inviare una persona in un paese dovra' potra' subire torture, che non devono usare prove estorte con la tortura se non nei processi contro i torturatori. Il Regno Unito gia' sta chiedendo 'assicurazioni diplomatiche' a Stati in cui notoriamente si tortura, con l'intento di espellervi persone, nonostante il rischio che queste verranno torturate. Ora, Londra si avvia a violare un'ulteriore disposizione del diritto internazionale' - ha concluso Pobbiati. Ulteriori informazioni Nel suo ricorso alla Camera dei Lord, Amnesty International si e' unita ad altre 13 organizzazioni britanniche e internazionali impegnate da anni contro la tortura: Advice Centre on Individual Rights in Europe (AIRE CENTRE), Association for the Prevention of Torture, British Irish Rights Watch, Committee on the Administration of Justice, Doctors for Human Rights, Human Rights Watch, International Federation of Human Rights, INTERIGHTS, Law Society of England and Wales, Liberty, Medical Foundation for the Care of Victims of Torture, REDRESS and World Organisation Against Torture. Le organizzazioni sono rappresentate, pro bono, da Keir Starter (Patrocinante per la Corona), Mark Henderson, Joseph Middleton, Peter Morris e Laura Dubinsky (tutti della Doughty Street Chambers) e da Richard Stein, Jamie Beagent e Jo Hickman (di Leigh and Day Solicitors). FINE DEL COMUNICATO Roma, 17 ottobre 2005 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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