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Per la chiusura dei CPT. Nessuno può non sapere
- Subject: Per la chiusura dei CPT. Nessuno può non sapere
- From: m.biagioni at comune.fi.it
- Date: Thu, 13 Oct 2005 17:12:36 +0200
Si invita chi intende sottoscrivere l'appello qui allegato a comunicare l'adesione in tempi rapidi a m.biagioni at comune.fi.it A presto! Moreno Biagioni Per la chiusura dei CPT Nessuno può non sapere "Orgogliosi di vivere in Toscana" per il patrimonio democratico e di solidarietà della nostra regione. E ora che un coraggioso giornalista ha dato le prove di quanto i CPT (Centri di permanenza temporanea per immigrati irregolari) siano luoghi di umiliazione umana, siamo orgogliosi di essere riusciti a non farli nella nostra regione grazie ad una forte mobilitazione unitaria. Intendiamoci, questa realtà di arbitrio e dolore era conosciuta, ma ora nessuno può sottrarsi ad una radicale presa di distanza. La chiusura dei Cpt deve diventare un punto qualificante del programma di governo dell'Unione. Le risorse impiegate per i CPT devono essere investite per accogliere profughi e migranti in fuga da guerre, miseria e calamità. Quella libertà sottratta senza giustificazione legale, quei pugni, quelle offese, quelle umiliazioni a disprezzo di religioni e stili di vita non ci possono lasciare indifferenti. I CPT sono estranei alla civiltà democratica e allo stato di diritto. Lo spettro di Lindy England, la donna militare icona della tortura, è entrato nella nostra democrazia. Ci dice quanto un contesto di diritti e libertà sospese abbia la macabra forza di innescare la violenza del debole sul più debole. E' l'ordine del discorso che va rovesciato. Quello delle politiche di immigrazione obnubilate dall' ansia securitaria che spinge la maggior parte dei migranti nella clandestinità. Quello che li considera non-persone, vite con meno valore, meno diritti civili e sociali e nessun diritto politico, braccia usa e getta, nemico da cui difendersi. Ora dobbiamo contrattaccare! Senza paura della paura. I Cpt non hanno nulla a che vedere con le misure antiterroristiche, lì dentro si consuma solo la cancellazione della comune radice umana. Oggi che la reazione al terrorismo alimenta tanta ostilità indistinta dobbiamo praticare il dialogo, valorizzare l'opportunità della convivenza nello scambio reciproco, che spezzi ogni estraneità e isolamento, ed affrontare le relative inevitabili fatiche. Società chiuse, autoritarie, che puntano tutto sulla repressione, sono illusorie e meno sicure. In Toscana occorre una legge sull'immigrazione che sostenga le diverse azioni di governo - riguardanti la casa, il lavoro, la scuola, la salute, l'aggregazione - e che si attuino i principi dello Statuto della Regione per il diritto al voto ai migranti, come ci indica anche la scelta compiuta per le primarie. La Giunta regionale ha assunto impegni molto importanti su queste tematiche e l'intera Unione di centro-sinistra deve sostenerli affinché divengano presto atti concreti in grado di svolgere un ruolo attivo nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni. E' con l'inclusione condivisa che non salta il confronto e la partecipazione dal basso che si scongiura ogni forma di violenza, che si recide il funesto connubio tra pregiudizio, sospetto e marginalità e si costruisce un patto di civiltà.
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