Comitato PerLa



Ricevo e inoltro volentieri. Cari saluti Linda Santilli

-----Messaggio originale-----
Da: anna la cognata [mailto:anna_1 at virgilio.it]
Inviato: giovedì 6 ottobre 2005 22.29
A: FSF at firenzesocialforum.net; forumdonne.prc at rifondazione.it;
forumdonnetoscano at domeus.it
Cc: Rifondazione; Berni Lucia; PRC Figline Valdarno
Oggetto: Doc PerLa Unione-


Ai candidati dell'unione
alle primarie del 16 ottobre


Il Comitato PerLa è composto di donne che si collocano nell'area politica
attualmente interessata alle elezioni primarie per la designazione del
candidato del Centro sinistra alla Presidenza del Consiglio.

E' a tutti i candidati alle primarie quindi che ci rivolgiamo, facendo
alcune richieste precise.
Chiediamo che nel programma di governo dell'Unione si affermi:

1.          La difesa della legge n. 194 e del diritto
all'autodeterminazione delle donne, che devono essere libere di scegliere -
nella relazione con il loro medico - la modalità di IVG più adatta alla
loro condizione e meno invasiva, ivi compresa la pillola RU486. La piena
applicazione della legge n. 405 sui consultori, cioè la riapertura di
quelli chiusi e il sostegno delle loro iniziative per la salute delle donne
e l'autodeterminazione nelle scelte riproduttive.

2.          L'impegno per rimettere in discussione la legge n. 40, per il
suo carattere punitivo e intrusivo, che non tiene conto del primato delle
donne nelle scelte procreative.

3.          Il pieno riconoscimento di tutte le forme di convivenza con la
conseguente tutela di diritti/doveri, commisurati alle intenzioni dei/delle
conviventi, prendendo a modello le varie normative di Pacs operanti in
altri Paesi dell'Unione europea.

Chiediamo che nel programma di governo dell'Unione le nostre richieste
diventino una leva strategica. Alle donne, infatti, non si può continuare a
chiedere di sostenere, con il loro impegno e il loro voto, politiche
insensibili e sorde a temi che sono fondamentali per determinare il tasso
di democrazia e di civiltà di un Paese.

Nella convinzione che le idee camminano sulle gambe degli uomini, ma anche
delle donne, riteniamo che l'inserimento di questi punti nel programma di
governo vada accompagnato da una significativa presenza di donne nelle
liste elettorali e negli organismi governativi o di nomina governativa.

Il Comitato PerLa avanza queste richieste in coerenza con i suoi obiettivi.
Esso infatti si è costituito:

-                                 Per la cancellazione della legge sulla
procreazione assistita
-                                 Per la libertà delle donne
-                                 Per la laicità dello Stato

Il primo rimane un obiettivo valido, anche dopo l'esito dei referendum. Il
fatto che la maggior parte dell'elettorato abbia scelto di non
pronunciarsi, ci consente e ci incoraggia a continuare a lavorare
apertamente per la cancellazione di una legge che non è stata confermata
dal voto popolare.

Il secondo obiettivo è certamente molto ambizioso: la libertà delle donne è
la condizione che rende possibile la condivisione del mondo da parte di
donne e uomini, fuori dalle logiche patriarcali e contro i meccanismi di
sopraffazione e sfruttamento che, per quanto messi in discussione da
decenni di lotta, continuano a caratterizzare le società degli uomini, a
improntare le loro relazioni con le donne, a incidere nella quotidianità
delle nostre vite.
Libertà delle donne come libertà dalla paura, dal bisogno, dalla violenza,
libertà di orientamento sessuale, di scelte procreative, libertà di essere
persone a cui è consentito il pieno sviluppo di tutte le capacità e i cui
diritti sono diritti umani a pieno titolo, come è stato affermato in tutti
i documenti ONU almeno a partire dalla Conferenza di Pechino del 2005.

Il terzo obiettivo assume particolare rilevanza in questo momento: le
discussioni che stanno accompagnando le proposte di Pacs e le ipotesi di
sperimentazione della RU486, le dichiarazioni reiterate di esponenti della
Chiesa cattolica, che (nel silenzio o con l'assenso di alcune fra le più
alte cariche istituzionali) entrano nel merito della costituzionalità di
scelte normative dello Stato italiano, tutto questo richiede che si
definisca con chiarezza che cosa si intende per laicità dello Stato.
La laicità non è rifiuto dell'esperienza religiosa, ma della pretesa di
alcune religioni di dettare, a partire da opzioni di fede, norme valide per
tutte e tutti.
La laicità non è un atteggiamento mentale: questa definizione si attaglia
ad una persona, non a uno Stato.
La laicità è una caratteristica fondativa dello Stato moderno, che si deve
tradurre in un quadro normativo che renda possibile il libero sviluppo
degli individui, donne e uomini, e lo sviluppo di relazioni fra loro, come
soggetti liberi e solidali.


comitato perla