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Comitato PerLa
- Subject: Comitato PerLa
- From: "forum delle donne" <forumdonne.prc at rifondazione.it>
- Date: Mon, 10 Oct 2005 19:34:18 +0200
Ricevo e inoltro volentieri. Cari saluti Linda Santilli -----Messaggio originale----- Da: anna la cognata [mailto:anna_1 at virgilio.it] Inviato: giovedì 6 ottobre 2005 22.29 A: FSF at firenzesocialforum.net; forumdonne.prc at rifondazione.it; forumdonnetoscano at domeus.it Cc: Rifondazione; Berni Lucia; PRC Figline Valdarno Oggetto: Doc PerLa Unione- Ai candidati dell'unione alle primarie del 16 ottobre Il Comitato PerLa è composto di donne che si collocano nell'area politica attualmente interessata alle elezioni primarie per la designazione del candidato del Centro sinistra alla Presidenza del Consiglio. E' a tutti i candidati alle primarie quindi che ci rivolgiamo, facendo alcune richieste precise. Chiediamo che nel programma di governo dell'Unione si affermi: 1. La difesa della legge n. 194 e del diritto all'autodeterminazione delle donne, che devono essere libere di scegliere - nella relazione con il loro medico - la modalità di IVG più adatta alla loro condizione e meno invasiva, ivi compresa la pillola RU486. La piena applicazione della legge n. 405 sui consultori, cioè la riapertura di quelli chiusi e il sostegno delle loro iniziative per la salute delle donne e l'autodeterminazione nelle scelte riproduttive. 2. L'impegno per rimettere in discussione la legge n. 40, per il suo carattere punitivo e intrusivo, che non tiene conto del primato delle donne nelle scelte procreative. 3. Il pieno riconoscimento di tutte le forme di convivenza con la conseguente tutela di diritti/doveri, commisurati alle intenzioni dei/delle conviventi, prendendo a modello le varie normative di Pacs operanti in altri Paesi dell'Unione europea. Chiediamo che nel programma di governo dell'Unione le nostre richieste diventino una leva strategica. Alle donne, infatti, non si può continuare a chiedere di sostenere, con il loro impegno e il loro voto, politiche insensibili e sorde a temi che sono fondamentali per determinare il tasso di democrazia e di civiltà di un Paese. Nella convinzione che le idee camminano sulle gambe degli uomini, ma anche delle donne, riteniamo che l'inserimento di questi punti nel programma di governo vada accompagnato da una significativa presenza di donne nelle liste elettorali e negli organismi governativi o di nomina governativa. Il Comitato PerLa avanza queste richieste in coerenza con i suoi obiettivi. Esso infatti si è costituito: - Per la cancellazione della legge sulla procreazione assistita - Per la libertà delle donne - Per la laicità dello Stato Il primo rimane un obiettivo valido, anche dopo l'esito dei referendum. Il fatto che la maggior parte dell'elettorato abbia scelto di non pronunciarsi, ci consente e ci incoraggia a continuare a lavorare apertamente per la cancellazione di una legge che non è stata confermata dal voto popolare. Il secondo obiettivo è certamente molto ambizioso: la libertà delle donne è la condizione che rende possibile la condivisione del mondo da parte di donne e uomini, fuori dalle logiche patriarcali e contro i meccanismi di sopraffazione e sfruttamento che, per quanto messi in discussione da decenni di lotta, continuano a caratterizzare le società degli uomini, a improntare le loro relazioni con le donne, a incidere nella quotidianità delle nostre vite. Libertà delle donne come libertà dalla paura, dal bisogno, dalla violenza, libertà di orientamento sessuale, di scelte procreative, libertà di essere persone a cui è consentito il pieno sviluppo di tutte le capacità e i cui diritti sono diritti umani a pieno titolo, come è stato affermato in tutti i documenti ONU almeno a partire dalla Conferenza di Pechino del 2005. Il terzo obiettivo assume particolare rilevanza in questo momento: le discussioni che stanno accompagnando le proposte di Pacs e le ipotesi di sperimentazione della RU486, le dichiarazioni reiterate di esponenti della Chiesa cattolica, che (nel silenzio o con l'assenso di alcune fra le più alte cariche istituzionali) entrano nel merito della costituzionalità di scelte normative dello Stato italiano, tutto questo richiede che si definisca con chiarezza che cosa si intende per laicità dello Stato. La laicità non è rifiuto dell'esperienza religiosa, ma della pretesa di alcune religioni di dettare, a partire da opzioni di fede, norme valide per tutte e tutti. La laicità non è un atteggiamento mentale: questa definizione si attaglia ad una persona, non a uno Stato. La laicità è una caratteristica fondativa dello Stato moderno, che si deve tradurre in un quadro normativo che renda possibile il libero sviluppo degli individui, donne e uomini, e lo sviluppo di relazioni fra loro, come soggetti liberi e solidali. comitato perla
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