I: [marciamondialedonne] documento RU486 da Bologna per sottoscrizione




Ricevo ed inoltro. Ciao - Linda Santilli


Chiamiamo a difendere la libertà femminile in materia di aborto e a
discutere di salute delle donne

Siamo consapevoli che la decisione di abortire da parte di una donna
significa dover scegliere tra necessità, valori, sentimenti e paure di
qualità molto diversi.
Sappiamo dell'enorme dibattito che attraversa il mondo delle donne sulle

implicazioni emotive affettive morali e legali che l'aborto comporta.
Nel riconoscere l'esistenza di punti di vista differenziati delle donne,

diciamo che questo appello non deve essere inteso come un invito ad
usare la RU 486 piuttosto che un'altra pratica, ma a sostenere con forza

che così come la 194 è un diritto e uno strumento ineliminibile per
l'autodeterminazione delle donne anche la modalità con la quale una
donna decide di abortire appartiene alla sfera dei suoi diritti.
Da quando la 194 è diventata legge dello Stato ad oggi, gli strumenti
tecnologici sono enormemente cambiati. E se negli anni '80 lo strumento
dell'aspirazione chirurgica all'interno delle strutture pubbliche
garantiva un minore rischio per la salute della donna oggi c'è la
possibilità di utilizzare anche un farmaco, la RU486, che eviterebbe
alla donna il disagio ed il trauma della ospedalizzazione. Sappiamo bene

di come la pratica chirurgica abbia comportato un'assoluta
medicalizzazione dell'aborto e che questa sia stata e sia funzionale ad
un suo specifico controllo istituzionale che passa anche attraverso
l'obiezione di coscienza.
La RU486 non è un farmaco nuovo! Esso è garantito da una lunga
sperimentazione che risale agli anni '80. L'applicazione sotto controllo

medico avvenuta in Francia a partire dal 1989 si è estesa poi in molti
altri paesi europei asiatici e americani.
Riteniamo pertanto inammissibile l'interferenza del ministro Storace che

ci pare dettata da motivazioni strumentali e ideologiche che entrano in
conflitto con la salute delle donne che lui sostiene di voler difendere.
Poiché la nostra salute ci interessa molto riteniamo indispensabile
aprire spazi di comunicazione tra scienza, cittadine e cittadini che
consentirebbero:
a) una maggiore informazione su rischi e benefici di ciascuna tecnologia

per permettere alle donne una scelta consapevole tra le diverse opzioni
possibili
b) una maggiore consapevolezza dei livelli di controllo del corpo
femminile da parte della classe medica, della classe politica, del
mercato e del conservatorismo clericale
c) di rendere pubblico aperto e trasversale un confronto e un dibattito
di come filosofi, scienziati, teologi e pensatori politici hanno
rappresentato il corpo della donna e, sulla base di una presunta
naturalità, hanno stabilito il ruolo della donna nella procreazione e
nella società.

CHIEDIAMO:
1) al ministro Storace il ritiro del divieto di sperimentazione al S
Anna di Torino tenuto conto del parere positivo degli organi preposti
alla sperimentazione sui farmaci nonchè del comitato etico dell'ospedale
2) a Vasco Errani, in qualità di Presidente della Conferenza dei
Presidenti delle Regioni, di promuovere un'analoga sperimentazione negli

ospedali competenti di tutto il territorio nazionale, in ottemperanza
all'art.15 della 194 e avendo come interlocutrici privilegiate le reti
di donne che in questi anni hanno ragionato e sviluppato riflessione
anche critica ed attivato iniziative politiche
3) di ridare ai consultori quel ruolo originario di spazio di
discussione informazione e riflessione sulla scienza e le donne e come
luogo di formazione di consapevolezza.
4) decisioni politiche rispettose e inclusive della grande varietà di
visioni del mondo, di scelte di vita, di orientamenti sessuali che oggi
donne e uomini in Italia esprimono.

Invitiamo le donne singole o in associazioni a firmare questo documento
come primo passo per la costruzione di una piena cittadinanza nei mondi
possibili compreso quello della scienza.

Arcilesbica, Armonie, Associazione Orlando, Casa delle Donne per non
subire violenza, Coordinamento Donne DS, Din, Forum donne Rifondazione
comunista, Fuoricampo lesbian group, m.g.negrini, Maria Coppola,
radiocittàfujiko, Rete di Bologna contro la legge 40, Sandra Schiassi,
Sexy Shock,

[Per adesioni: delgrosso at cib.unibo.it (Elena Del Grosso, rete di Bologna

per l'autodeterminazione)]





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