nuova collana Dissensi!



la nuova collana di narrativa Dissensi delle Edizioni Spartaco







Le Edizioni Spartaco inaugurano la nuova collana di narrativa "Dissensi"che
pubblica romanzi e racconti stranieri. Il filo conduttore di questa nuova
iniziativa editoriale è ben delineato dal nome della collana: "dissensi" in
senso politico, come forme di opposizione e resistenza a qualsiasi regime,
di qualunque colore, in qualunque paese essi si manifestino. Ma anche
"dissensi" di stampo relazionale (famiglia e società), nonché "dissensi"
della scrittura e ogni altra forma di anticonformismo letterario.





Prime uscite,
"<http://www.edizionispartaco.it/index.php?option=com_content&task=view&id=32&Itemid=51>Il
diluvio"della scrittrice inglese Maggie Gee (arrivato in libreria il 6
settembre),
e "<http://www.edizionispartaco.it/index.php?option=com_content&task=view&id=33&Itemid=51>La
principessa del deserto di mezzo" (in libreria dal 20 settembre), di Hamid
Skif  poeta e giornalista algerino esule in Germania.





nel suo "Il Diluvio"con il linguaggio metaforico e poetico che si alterna a
dialoghi serrati e coloriti, con un’implacabile capacità di cogliere ogni
debolezza e ipocrisia dei suoi stessi personaggi, Maggie Gee riesce a
inserire nel suo disegno narrativo molte tematiche attuali e scottanti:
dalla catastrofe globale alla guerra in Irak, dal razzismo all’ipocrisia
dei ricchi, dai rapporti familiari al bigottismo religioso. Il romanzo è
centrato intorno a un evento catastrofico: da mesi una pioggia incessante
ha devastato la città e la popolazione è in ginocchio (e specialmente i
poveri, ammassati in enormi palazzoni popolari). Ma la vita cittadina va
avanti, almeno stando a quanto vuol far intendere il governo di Mr.Bliss,
che intanto prepara una grande festa per l’arrivo della primavera e
aggredisce militarmente uno Stato islamico…





il romanzo di Skif è dedicato invece alla la descrizione di un dramma
reale(gli eventi algerini contemporanei)con una fantasia surreale, partendo
dalla convinzione che “i fanatici non sopportano che si rida di loro”. Con
il linguaggio poetico dei cantastorie l’autore delinea personaggi
simbolici, come il “dittatore Bazooka”, forgiato su generazioni di
dittatori, o come il suo ufficiale disertore, pronto - da vero opportunista
- a salire sul carro dei vincitori. Le storie del protagonista-narratore
raccontano le vicende della principessa Selma andata in sposa a un teologo
fanatico che, asceso al trono, semina il terrore nel regno con l’aiuto di
petrolieri e voltaggabana. Le sue “crociate” hanno come vittime le mosche,
i cani e le donne, tutti ritenuti “espressione del demonio” e responsabili
del declino dell’Islam.





la programmazione continua a ottobre con altre due novità: "Haymarket,
Chicago" di Martin Duberman e "Saddam City" di Mahmoud Saeed.





“Haymarket, Chicago” è una storia vera di terrore, rivoluzione e amore
incondizionato: un romanzo scritto con passione e talento narrativo da uno
storico insigne. Il libro racconta uno dei più dolorosi avvenimenti della
storia americana, prendendo le mosse dalla vicenda sentimentale di Albert e
della sua compagna di colore, Lucy, una giovane coppia che - per sfuggire
alle severe leggi contro i matrimoni misti nel Sud degli States – si
rifugia nella zona più degradata di Chicago. Mentre la loro relazione si
consolida, in città si inasprisce la lotta tra una classe operaia povera e
un’elite benestante, indifferente al disagio sociale. I due (entrambi
personaggi realmente esistiti) intrecciano la loro storia d’amore con
l’impegno politico e Albert finirà sul patibolo, accusato ingiustamente
della strage di piazza Haymarket a Chicago nel 1886.





Il protagonista di “Saddam City” è un insegnante iracheno che, un maledetto
lunedì, viene arrestato davanti alla sua scuola dagli agenti della
sicurezza di Saddam Hussein. Non conosce i motivi del suo arresto: prima
pensa a uno scambio di persona, poi si rende conto che nella sua stessa
situazione sono in tanti (imprigionati per non aver aderito al partito, per
essere curdi, per essere dissidenti, per non avere la targa sulla propria
auto, per avere parenti all’estero o per aver mandato i propri figli a
studiare in paesi “non graditi”). Per quindici mesi, viene spostato di
prigione in prigione, torturato, sottoposto a indicibili soprusi. La sua
pena sarà alleviata solo dalla dignità, dal coraggio e dalla solidarietà
dei suoi compagni di detenzione. Strazianti e intense come non mai le
descrizioni della vita carceraria sotto un regime totalitario.







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"Verrà il giorno in cui il nostro silenzio sarà più potente delle voci che
oggi strangolate"