appello per un buon sindaco da far girare su milano



appello da far girare con raccolta firme per martedì

UN BUON SINDACO PER UNA BUONA CITTÀ

Il voto di Milano ha una grande importanza, per la nostra città e non solo.
Rinnovamento civile e morale, condizioni sociali fondate sulla solidarietà,
sviluppo economico armonioso e attento ai diritti del lavoro e agli equilibri
ambientali sono i temi di un profondo bisogno di cambiamento politico che
attraversa tutto il Paese ed E' fondamentale che questo bisogno si affermi in
punti cruciali della crisi economica, sociale e civile come Milano.
Il risultato lusinghiero ottenuto nelle elezioni regionali a Milano da
Riccardo Sarfatti - un candidato sconosciuto - nel confronto con Formigoni
segnala un dato significativo: la città E' stanca di questa amministrazione e
le ultime vicende - SEA, Scala, Arcimboldi, Fiera - hanno trasformato la
stan-chezza in insofferenza. D'altro canto la città E' attraversata da tempo da
iniziative di comitati, asso-ciazioni che si organizzano e mobilitano sui temi
del bene della collettività - salute, trasporti, ambiente, diritti, cultura
-, segno di vitalità e di volontà di partecipazione. Questi elementi
giustificano un ragionevole ottimismo e spronano a un impegno concreto perché
tutte le forze positive della città concorrano al rinnovamento del governo
cittadino.
Bene quindi la scelta dell'Unione di Milano di un Cantiere aperto per
costruire il programma e su questa base i criteri per la scelta del sindaco di
Milano.
Su questo punto, noi cittadini di questa città, ci sentiamo di dare un
contributo indicando alcune ca-ratteristiche che ci sembrano importanti per un
risultato positivo.
Nell'aprile di quest'anno il sondaggio in linea di un'associazione - Libertà e
Giustizia - sull'identikit del candidato sindaco per Milano dava questi
risultati: indifferente che fosse un uomo o una donna, doveva essere
espressione della società civile (60%), avere un'età inferiore ai 60 anni
(66%), da individuarsi attraverso la consultazione dei cittadini o le primarie
(88%), essere esperto in ordine di politiche sociali, economia, ambiente,
cultura, infine doveva essere indicato entro settem-bre 2005.
Naturalmente un sondaggio di questo tipo non ha nessun valore statistico, ma
per la sua caratteristi-ca di essere aperto, quindi volontario, esprime, a
differenza di altri sondaggi forse più scientifici, ma passivi - lo stato
d'animo, l'attesa di una parte attiva della popolazione, quella che E' poi in
grado di mobilitarsi e di mobilitare e meno disponibile ad accettare soluzioni
compromissorie.
Le indicazioni emerse da questo sondaggio, d'altro canto, sembrano rispondere
al senso comune che si percepisce nella nostra società, e quindi sono del
tutto ragionevoli. Ma ad esse ci sembra ne-cessario aggiungere un paio di
criteri che riteniamo decisivi.
Il primo: che il candidato sia estraneo ai processi di trasformismo che stanno
pervadendo la politica da Milano alla Sicilia per un'esigenza elementare di
etica e di coerenza politica nella scelta di campo. Il secondo: che il
candidato non abbia avuto, non abbia e non sia in condizione di avere intrecci
di interessi o collusioni con i cosiddetti poteri forti, dagli affari
immobiliari alle privatizzazioni dei beni comuni.
Vogliamo insomma un candidato convincente e vincente per dare un forte
segnale di discontinuità, per non deprimere la voglia di partecipazione e di
successo, che possa lavorare nella prospettiva di rinnovare il governo di una
città che vuole uscire da una stagione troppo lunga di depressione e afasia.

Piero Basso, Edda Boletti, Franco Borelli, Paolo Cagna Ninchi, Sandra Cangemi,
Gian Carlo Costadoni, Bianca Dacomo Annoni, Diego Di Niglio, Giorgio
Ferraresi, Giordano Golinelli, Federico Sinicato, Elena Recchia, Giusi Ricco

per adesioni paolo.cagnaninchi at fastwebnet.it



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