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COPPIE SENZA OSTACOLI
- Subject: COPPIE SENZA OSTACOLI
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Thu, 15 Sep 2005 00:16:36 +0200
- Priority: normal
COPPIE SENZA OSTACOLI
Il dibattito ben poco politico che si è innescato in seguito alle
dichiarazioni di Romano Prodi sui Patti civili di solidarietà è, a
nostro avviso, deprimente.
Da una parte cè un candidato per il centrosinistra che prima si
schiera a favore dei Pacs e poi, per non dispiacere alcuni pezzi
dellUnione, dichiara di essere più vicino allex-premier spagnolo
di destra Aznar, anziché allattuale premier Zapatero, di sinistra
ma non certo rivoluzionario.
Dallaltra parte cè una coalizione di centro-destra che su questo
tipo di temi, come nel caso del referendum sulla fecondazione
assistita, si appiattisce sulle posizioni più fondamentaliste dei
vertici vaticani.
Il risultato è appunto un dibattito poco edificante in cui si gioca, a
fini meramente elettoralistici, con i diritti umani. Diritti, che tra
laltro, sono chiaramente sanciti dalla costituzione italiana:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti
alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Quindi basterebbe, senza neanche molto sforzo ma semplicemente
rispettando la carta costituzionale, promulgare una legge che
preveda unuguaglianza di diritti e di condizioni per tutti,
indipendentemente dalla forma di convivenza che scelgono.
Una legge che preveda, come minimo, che:
-
uno dei due partner abbia la possibilità di autorizzare un intervento medico urgente o rischioso di cui il convivente ha bisogno;
-
il convivente possa chiedere permessi straordinari sul lavoro se il partner si ammala;
-
il convivente che collabora allimpresa dellaltro goda di tutti i diritti;
-
che, se la convivenza termina, il convivente in stato di bisogno abbia diritto ad un sostegno economico da parte dellaltro.
Agli umanisti non interessa affatto se il matrimonio sia la forma
più naturale di convivenza. Ciò che conta, per gli umanisti, non
è il naturale ma lumano.
Per cui, un sistema legislativo che abbia come valore centrale
lessere umano dovrà contenere una chiara normativa sui diritti
civili delle coppie di fatto, cioè su una delle numerose possibilità
di convivenza tra due esseri umani. Il resto è solo un inutile
chiacchiericcio.
Roma, 14 settembre 2005
Segreteria programma nazionale Partito Umanista
www.partitoumanista.it
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