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Summit Ue-Cina. le raccomandazioni di Amnesty
- Subject: Summit Ue-Cina. le raccomandazioni di Amnesty
- From: press at amnesty.it
- Date: Fri, 2 Sep 2005 12:57:05 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS102-2005 SUMMIT UNIONE EUROPEA - CINA: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE ALL'UE DI CONTINUARE A PREMERE PER OTTENERE PROGRESSI CONCRETI NEL CAMPO DEI DIRITTI UMANI Alla vigilia del summit tra Unione europea (Ue) e Cina, previsto a Pechino il 5 settembre, Amnesty International ha diffuso un briefing su alcuni temi relativi ai diritti umani in Cina, gia' al centro della preoccupazione da parte dei Venticinque. L'organizzazione ha anche chiesto all'Ue di continuare a esercitare pressioni per ottenere da Pechino progressi concreti nel campo dei diritti umani. All'ultimo incontro tra la Troika Ue e la Cina, nel maggio scorso, in cui si era discusso delle implicazioni derivanti dall'eventuale rimozione dell'embargo sulla vendita delle armi, l'Ue aveva espresso preoccupazione su quattro punti, sui quali Amnesty International giudica insoddisfacenti i progressi sin qui fatti dalle autorita' cinesi: 1. Rilasciare tutte le persone ancora in carcere in relazione alle attivita' del movimento per la democrazia del 1989. Decine di persone rimangono in carcere 18 anni dopo i fatti di piazza Tiananmen e il governo cinese continua a negare un'inchiesta completa, indipendente e imparziale. Un caso esemplare e' quello di Yu Dongyue, ancora in carcere per aver gettato vernice, insieme ad altri due giovani, sul ritratto di Mao Zedong appeso sulla Tiananmen. 2. Allentare la censura sui mezzi d'informazione Negli ultimi sei mesi le autorita' hanno messo in vigore nuovi strumenti giuridici, tecnologici e politici per controllare e limitare la circolazione di informazioni e la libera espressione sui vari media. I nuovi provvedimenti colpiscono aree in cui precedentemente i cittadini cinesi godevano di maggiore liberta', come ad esempio i blog personali su Internet. 3. Riformare il sistema della rieducazione attraverso il lavoro I passi del governo cinese per abolire o riformare il sistema paiono aver subito un rallentamento negli ultimi mesi. La proposta di una nuova 'Legge sulla rettificazione dei comportamenti illegali' non e' in linea con gli standard internazionali sui diritti umani. 4. Ratifica del Patto internazionale sui diritti civili e politici (Iccpr) La detenzione arbitraria dei difensori dei diritti umani, il massiccio uso della pena di morte, della torture e di altri maltrattamenti nonche' l'impossibilita' di un immediato accesso a un avvocato difensore, costituiscono violazioni dei diritti fondamentali protetti dall'Iccpr. La ratifica del Patto costituirebbe un passo importante per porre fine a queste pratiche. Nonostante le promesse, tuttavia, il governo non ha proposto alcun calendario per la ratifica. 'Apprezziamo il fatto che l'Ue abbia subordinato l'abolizione dell'embargo alle riforme nel campo dei diritti umani' - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso l'Ue - 'ma rimaniamo preoccupati su tutte le aree all'esame dell'Ue. Il governo cinese deve ancora presentare un coerente programma di riforme e fare passi concreti e decisi per migliorare la propria prassi in materia di diritti umani'. Amnesty International chiede all'Ue di continuare a esercitare pressioni sulla Cina su tutti questi aspetti, nel contesto del dibattito sulla rimozione dell'embargo sulla vendita di armi. FINE DEL COMUNICATO Brussels / Roma, 2 settembre 2005 Il 'Briefing di Amnesty International sulle preoccupazioni dell'Ue relative ai diritti umani in Cina' e' disponibile all'indirizzo www.amnesty-eu.org Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it Amnesty International EU Office - Ufficio stampa Tel. 0032-2-5021499, e-mail: AmnestyIntl at aieu.be # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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