Cina: diritti umani,



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COMUNICATO STAMPA
CS97-2005

CINA: DIRITTI UMANI, C'E' ANCORA MOLTO DA FARE PRIMA DELLE OLIMPIADI,
DENUNCIA AMNESTY INTERNATIONAL

'Le Olimpiadi cercano di diffondere un atteggiamento di vita basato sulla
soddisfazione derivante dall'impegno, sul valore educativo del buon
esempio e sul rispetto dei principi etici universali di base' (Carta
olimpica, Principi fondamentali, paragrafo 2)

Tra tre anni, l'8 agosto 2008, inizieranno a Pechino i Giochi olimpici.
Oggi Amnesty International ha chiesto alle autorita' cinesi di tenere fede
alla loro promessa di migliorare, per quell'appuntamento, la situazione
dei diritti umani.

'La Cina avrebbe una magnifica opportunita' per dimostrare al mondo che ha
a cuore i diritti umani. Purtroppo, nonostante le promesse fatte al
Comitato olimpico internazionale, in tutto il paese continuano a
verificarsi gravi violazioni dei diritti umani' - ha dichiarato Paola De
Pirro, del Coordinamento Estremo oriente di Amnesty Italia.

Nell'aprile 2001 Liu Jingmin, vicepresidente del Comitato promotore dei
Giochi olimpici di Pechino 2008, disse: 'Se permetterete a Pechino di
ospitare i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei diritti umani'. Li Qi,
sindaco di Pechino, a sua volta dichiaro' che, ospitando le Olimpiadi, il
progresso sociale, lo sviluppo economico e la situazione dei diritti umani
in Cina avrebbero fatto passi avanti. Rappresentanti del Cio hanno
chiarito che si aspettano che la situazione dei diritti umani in Cina
migliori a seguito della scelta della candidatura di Pechino.

Il Cio puo' essere particolarmente interessato alle violazioni dei diritti
umani che subiscono i cittadini cinesi in relazione alla preparazione dei
Giochi olimpici. Queste violazioni comprendono, solo per citarne alcune,
l'arresto di persone che hanno scritto al Cio chiedendo il miglioramento
della situazione dei diritti umani, gli sfratti per lo piu' illegali che
hanno colpito migliaia di abitanti di Pechino e l'intensificata
repressione ai danni di gruppi che, secondo le autorita', potrebbero
procurare qualche imbarazzo al paese durante lo svolgimento dei Giochi.

Amnesty International ha diffuso oggi una serie di preoccupazioni legate
alla situazione dei diritti umani in Cina, insieme a un elenco di misure
concrete e realistiche che le autorita' che dovrebbero intraprendere e che
renderebbero il comportamento del governo piu' coerente rispetto agli
standard del diritto internazionale e agli ideali della Carta olimpica.
L'attuazione di queste misure e', secondo Amnesty, realizzabile nei tre
anni che restano prima dell'inizio delle Olimpiadi:
- abolire la pena di morte;
- riformare urgentemente il sistema giudiziario;
- consentire a tutti i cittadini piena liberta' di espressione e
associazione;
- rilasciare tutti i prigionieri di coscienza e tutti coloro che sono in
carcere per aver esercitato il loro diritto alla libera espressione,
attraverso internet o con altri mezzi;
- rendere  giustizia alle vittime della repressione di Tian An Men del
1989;
- porre fine agli sfratti forzati.

Amnesty International continua a nutrire preoccupazioni su una piu' ampia
serie di violazioni dei diritti umani in Cina ma seguira' da vicino gli
sviluppi in queste specifiche aree, dato il loro collegamento diretto con
lo svolgimento delle Olimpiadi.

'Nei prossimi tre anni controlleremo i progressi della Cina in questi
settori e renderemo pubbliche le nostre valutazioni. Nel frattempo,
chiediamo al Cio e al piu' ampio movimento olimpico di lavorare insieme ai
soci di Amnesty di ogni parte del mondo e di solidarizzare con gli
attivisti cinesi per i diritti umani, chiedendo concrete e positive
riforme nel campo dei diritti umani prima dell'agosto 2008' - ha concluso
De Pirro.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 5 agosto 2005

Il testo integrale delle raccomandazioni di Amnesty International al
governo cinese e' disponibile all'indirizzo:
http://web.amnesty.org/library/index/engasa170212005

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it























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