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comunicato stampa del Vittorio Occupato in merito al fermo di un cittadino pakistano
- Subject: comunicato stampa del Vittorio Occupato in merito al fermo di un cittadino pakistano
- From: Luca fagio <lucafagit at yahoo.it>
- Date: Mon, 1 Aug 2005 10:14:10 +0200
30 lug. 05 COMUNICATO STAMPA Visto quanto riportato da alcuni quotidiani in merito all’irruzione avvenuta ieri (29 \ 7 \05) all’interno del Vittorio Occupato, centro socio-abitativo di Ostia , crediamo assolutamente necessari alcuni chiarimenti e precisazioni: Forse per chiarire un po’ meglio la vicenda occorre partire proprio dalla dinamica dei fatti al momento del blitz delle forze di polizia. La dinamica dell’irruzione è stata una vera e propria caccia all’immigrato pakistano, una caccia indiscriminata dove venivano fermati e perquisiti tutti quelli che venivano incontrati nei corridoi, nei terrazzi e nei bagni; anche l’irruzione nelle stanze è avvenuta senza alcuna logica, senza alcun obiettivo preciso. Di fronte ad un meccanismo di questo tipo la prima domanda che ci facciamo e che giriamo a tutti è: come è possibile che, se le persone portate via sono state rastrellate in maniera assolutamente indiscriminata, ci fosse già un sospetto ed un obiettivo? La persona tuttora trattenuta dalla polizia, un cittadino pakistano di circa 40 anni, fra l’altro gravemente malato al cuore e portatore di by-pass, lavora da tempo come venditore ambulante, normalmente di fronte proprio al Mc Donald di Ostia, a due passi dal pontile e a non più di 400 metri dalla struttura di accoglienza autogestita. Allora la seconda domanda che ci sorge spontaneo porci e che giriamo a tutti è: come è possibile che una persona che abbia realmente l’intenzione di eseguire un attentato, lavori di fronte al proprio obiettivo, continui imperterrito a farlo anche dopo il presunto tentativo di attentato, e per giunta continui tranquillamente a vivere a pochi metri dal luogo in questione? Ci sembra chiaro che la ricostruzione dei fatti operata da alcuni quotidiani proprio non funziona, non è credibile, ci sembra piuttosto un brutto tentativo di trovare un capro espiatorio che sbattuto nelle prime pagine dei giornali, possa giustificare l’irruzione ed il rastrellamento all’interno della struttura di accoglienza e di un’esperienza di autogestione e lotta per i diritti negati. Ancora più incredibile ci appare il tentativo di accreditare un qualsiasi legame fra questa vicenda e l’attentato dinamitardo che ha colpito qualche mese fa il tribunale di Ostia. Non riusciamo neppure a commentare questa affermazione, è semplicemente un teorema ed una montatura che non si regge veramente in piedi. Comincia a mostrarsi con chiarezza invece il disegno repressivo che si sta articolando, e che tenta di utilizzare “l’emergenza terrorismo” strumentalmente per mettere sotto attacco le esperienze di autogestione e di lotta, chi lotta per la chiusura dei CPT e per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza per tutti i migranti, ma anche per il diritto all’ accoglienza, alla casa; chi si muove per contrastare la giungla della precarietà lavorativa e di vita. Un tentativo di avvitare una società intera all’interno di una logica di guerra permanente che non ci appartiene e che rifiutiamo; un pericoloso tentativo di costruire uno stato di polizia, rendendo tutti noi ancora più ricattabili e restringendo ulteriormente, garanzie, libertà, diritti. Centro Socio Abitativo Vittorio Occupato di Ostia Tel 06 \ 56030162 Cell 349 7117095
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