L'accordo con la Cina non risponde a giustizia. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- Subject: L'accordo con la Cina non risponde a giustizia. Documento da inviare e diffondere se condiviso
- From: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>
- Date: Tue, 19 Jul 2005 03:13:12 +0200
Movimento per la società di giustizia e per la
speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo documento sui prezzi stracciati dei prodotti
cinesi e la schiavizzazione del lavoro che ci sta dietro. E' diretto alla
Commissione e al Parlamento Europeo e chiede il vostro aiuto. Ecco
gl'indirizzi:
Pres. José Manuel Barroso, Commission Européenne, Rue de la Loi 200, B-1049 Bruxelles, Belgio/ sg-web-president at cec.eu.int; Pres. Josep Borrell, Parlement
Européen, Bâtiment-Paul-Henri-Spaak, 11 BO 11, rue Wiertz 60, B-1047 Bruxelles/
jborrell at europarl.eu.int Peter Mandelson, Commissioner for External Trade, Rue de la Loi 200, B-1049 Bruxelles Per gli europarlamentari l'email è (ad es. Bertinotti, D'Alema, DiPietro ) ncognome at europarl.eu.int Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
Movimento per la Società di Giustizia e per la
Speranza To the President of European Commission José
Manuel Barroso, and to the Members of the Commission To the President of European Parliament Josep
Borrell Fontelles, and to the Members of the Parliament To the Commissioner for External Trade, Peter
Mandelson The agreement on imports from China does not
correspond to justice The agreement concluded by the European
Commission, in the person of Commissioner Mandelson, with China on the 10th of
June this year, in order to limit the flood of Chinese exports to slashed prices
in Europe, apart from the fact that it was limited to 10 textile products, proclaimed the usual principle of the free market.
A principle that with its dogmatic affirmation has already produced a lot of
damage everywhere; in that it is clear that the market has to be managed
according to reason and justice. Instead, it did not take into any consideration
the human and social fact; that is
the fact that the slashed prices of
Chinese products have their reason not only in a lower level of the economy,
therefore of costs, salaries and life; but in an oppressive and slavish system of
labour. In which are exploited and even destroyed 10 million children (but in opinion of
others it is 11,9% of the work force, therefore some ten of millions), who work
from dawn to dusk. In which adults labour goes up to 18 hours a
day, for 7 days out of 7, with a single day of rest each month; in often
destructive conditions; in coercive, intimidatory conditions, sometimes with
physical violence; without any
possibility of defending themselves or protesting against this condition,
through the absence of labour organizations, and by connivance of the
authorities. The slashed prices of the Chinese products are
the fruit of an oppressive, cynical system, that in order to reach economic success, in
order to conquer the markets, in order to become a worldwide economic power
destroys the workers. Europe cannot
ignore this ignominy; it cannot pass over it in silence in order to maintain
good relations with China. Europe has not only the right but also the duty to refuse those products, and
not by economic protectionism, but as the fruit of a criminal system. In which
not only an unfair competition takes form, but a crime against
humanity. The Movement for a just society asks that the entire European economic
relations with China be revised on the basis of the fundamental rights of human
being, of their affirmation and their defence. Lecce, 2005-07-11
For
the Movement, the Chairman Prof. Arrigo Colombo Arrigo Colombo, Centro
interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di
Lecce Via Monte
S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
------------Testo italiano----------------- Al Presidente della Commissione Europe José Mahuel Barroso e ai membri della Commissione Al Presidente del Parlamento Europeo Josep Borrell Fontelles e ai membri del Parlamento Al Commissario al Commercio Peter Mandelson L’accordo sulle importazioni dalla Cina non
risponde a giustizia L’accordo concluso dalla Commissione Europea, nella persona del Commissario Mandelson, con la Cina il 10 giugno scorso, per limitare l’alluvione di esportazioni cinesi a prezzi stracciati in Europa, a parte il suo restringersi a 10 prodotti tessili, sbandierava il solito principio del libero mercato, principio che con la sua affermazione dogmatica già tanti danni ha prodotto ovunque; in quanto è chiaro che il mercato dev’essere gestito secondo ragione e giustizia. Non prendeva invece in nessuna considerazione il fatto umano e sociale; e cioè il fatto che i prezzi stracciati dei prodotti cinesi non sono dovuti soltanto ad un più basso livello dell’economia, quindi dei costi, dei salari, della vita; ma ad un sistema oppressivo e schiavistico del lavoro. In cui sono sfruttati, e anche annientati, 10 milioni di bambini (ma secondo altri sarebbe l’11,9% della forza lavoro, quindi diverse decine di milioni), che lavorano dall’alba al tramonto. In cui il lavoro adulto si estende fino a 18 ore al giorno, per 7 giorni su 7, con solo un giorno di riposo al mese; in condizioni spesso distruttive; in condizioni coercitive, intimidatorie, e talora di violenza fisica; senza possibilità di difesa e protesta per l’assenza di organizzazioni sindacali, per la connivenza delle autorità. I prezzi stracciati dei prodotti cinesi sono frutto di un sistema oppressivo, cinico, che per raggiungere il successo economico, per conquistare i mercati, per diventare potenza economica mondiale, annienta i lavoratori. L’Europa non può ignorare questa ignominia; non può sottacerla per mantenere buoni rapporti con la Cina. E ha non solo il diritto ma anche il dovere di rifiutare quei prodotti, e non per protezionismo economico, ma perché frutto di un sistema criminoso. In cui si configura non solo una concorrenza sleale, ma un crimine contro l’umanità. Il Movimento per la società di giustizia chiede che l’intero rapporto economico dell’Europa con la Cina sia riveduto sulla base dei diritti fondamentali dell’uomo, della loro affermazione e difesa. |
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