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Foro Internazionale Indigeno sulla Biodiversità (FIIB)
- Subject: Foro Internazionale Indigeno sulla Biodiversità (FIIB)
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker <info at gfbv.it>
- Date: Wed, 15 Jun 2005 16:20:47 +0200
Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050615it.html Foro Internazionale Indigeno sulla Biodiversità (FIIB) I Popoli Indigeni promuovono un nuovo modello per la conservazione Bolzano, Montecatini, 15 giugno 2005Rappresentanti dei popoli indigeni del Foro Internazionale Indigeno sulla Biodiversità di tutte le regioni del mondo si sono riuniti per assistere al primo incontro del Gruppo di Lavoro aperto sulle Aree Protette che si terrà dal 13 al 17 giugno 2005. Questa è la prima riunione delle Nazioni Unite dedicata esclusivamente al tema delle aree protette dichiarate tali per proteggere gli habitat e le specie in via d'estinzione. I popoli indigeni sperano di poter proseguire sulla base di precedenti incontri, durante i quali la comunità internazionale si è impegnata per l'istituzione di nuovi modelli di aree protette che rispettino i diritti e gli interessi dei popoli indigeni.
I popoli indigeni hanno sperimentato sulla propria pelle gli impatti negativi derivanti dall'istituzione di aree protette. In Camerun, p.es., l'istituzione del Parco Nazionale di Campo Maan ha comportato la dislocazione forzata delle comunità indigene che hanno perso l'accesso alle proprie terre tradizionali, ai luoghi sacri e ai mezzi di sostentamento. Nell'Amazzonia peruviana si continua a istituire aree protette senza consultare né chiedere il consenso dei popoli indigeni che ci vivono. I parchi nazionali peruviani, come la riserva Pacaya Samiria, hanno ridotto i mezzi di sostentamento dei popoli indigeni con il conseguente impoverimento delle comunità interessate. L'istituzione di aree protette comporta spesso conseguenze tragiche per le comunità indigene colpite e casi simili a quelli descritti si trovano in tutte le parti del mondo.
Attualmente le agenzie governative per l'ambiente e gli ambientalisti lavorano sotto l'egida della Convenzione per la Biodiversità (CDB) nell'intento di evitare gli errori del passato. Il CDB è lo strumento internazionale più importante, che traccia il cammino affinché la conservazione della biodiversità e l'uso sostenibile delle risorse naturali possa diventare realtà. Tra i diversi compiti che verranno affrontati durante questa riunione del CDB, i governi inizieranno a sviluppare nuove linee guida per una migliore applicazione di criteri che includano e non escludano i popoli indigeni nell'istituzione di aree protette. I popoli indigeni infatti sottolineano l'importanza delle loro conoscenze e esperienze riguardo agli habitat naturali in cui vivono e quindi la capacità di contribuire in modo sostanziale allo sviluppo delle nuove linee guida. La lettura dei documenti ufficiali è stata però molto deludente per i delegati indigeni, che hanno così scoperto che molte delle loro preoccupazioni sono state del tutto ignorate, e per loro il lavoro durante questa settimana di riunioni sarà sicuramente arduo.
Spiega infatti Jannie Lasimbang del Patto dei Popoli Indigeni dell'Asia (AIPP): "Per decenni le aree protette sono state imposte ai popoli indigeni nei loro territori senza che essi fossero preventivamente consultati o fosse chiesto il loro consenso. Chi pianificava queste aree era più preoccupato di contenere o controllare l'ambiente che non dei diritti dei popoli indigeni o dell'effetivo benessere di piante e animali. Troppo spesso la conseguenza delle aree protette è stata l'emarginazione delle nostre terre e l'impoverimento dei nostri popoli. Dopo anni di proteste contro queste ingiustizie, siamo finalmente riusciti a convincere alcuni ambientalisti del fatto che noi popoli indigeni abbiamo un'antica storia di vita in armonia con gli ecosistemi del nostro ambiente e che è assurdo negarci l'accesso a quello stesso ambiente. La Convenzione sulla Biodiversità ha ora accettato questo principio. Noi siamo qui per assicurarci del fatto che questo principio sia tradotto in realtà."
====================================================================== Vedi anche:* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050120it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040407it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040205it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030910ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030910ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030516it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030307it.html | www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/dekade-it.html | www.gfbv.it/3dossier/africa/pigmei.html
* www: www.iucn.org | www.countdown2010.net | www.ilo.org
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