comunicato stampa: Referendum



"Gli esiti così negativi dell'iniziativa referendaria sono il frutto di
molti elementi combinati tra i quali, certamente, l'ormai tradizionale
disaffezione propria a questo strumento oltre alla complessità dei
quesiti sottoposti al voto. Ma, soprattutto, sono il frutto avvelenato
di una sistematica e pervasiva campagna di disinformazione che ha
inquinato tutti gli strumenti dell'informazione stessa, che è stata
orchestrata a tutti i livelli e ha visto scendere in campo alcune tra le
massime autorità dello Stato". Lo dichiara Elettra Deiana, deputata di
Rifondazione Comunista e componente del Forum delle donne del Prc.
"Il Presidente Pera e il Presidente Casini hanno messo al servizio della
campagna astensionistica il loro alto ruolo istituzionale in evidente
contrasto - spiega Deiana - con le caratteristiche di garanzia che
questo stesso ruolo attribuisce loro". "Ma, soprattutto, ha giocato un
ruolo straordinariamente negativo l'inaudita prepotenza con cui la
Chiesa di Roma ha voluto interferire nelle faccende
politico-istituzionali dello Stato italiano, violando le stesse regole
del Patto concordatario. Le nostre battaglie, per farne conoscere tutta
la sua portata distruttiva, si moltiplicheranno, così come si
moltiplicheranno l'impegno in Parlamento per rimettere mano alla legge e
la ricerca di ogni forma di disobbedienza civile contro una tale
mostruosità. Un impegno che riparte da oggi stesso".
Aggiunge Deiana: "Il fronte astensionista ha vinto in modo evidente e
oggi può cantare vittoria per la voce del cardinale Ruini che continua
ad esternare come un segretario di partito e non si perita di trattare
il popolo italiano come una massa di minorenni che si è ben comportata
di fronte agli adulti. Deve essere però chiaro che la vittoria
dell'astensione non è un sì alla legge, non è una condivisione di quei
contenuti. Al contrario il non voto è stato un atto di delega agli
astensionisti, l'accettazione di quella sorta di moral suasion messa in
atto da ministri della Repubblica, presidenti del Parlamento, gerarchie
cattoliche, insomma da tutti gli sponsor della campagna oscurantista
contro diritti, libertà, costituzione. Un segno che anche nel nostro
Paese le spinte fondamentaliste minacciano alla radice la laicità dello
Stato e delle coscienze; anche noi abbiamo i nostri integralisti, anche
qui il rischio di una visione assolutista della società non può essere
sottovalutata. Del resto - conclude la parlamentare del Prc- nel merito
della cosa, il corpo sociale è rimasto in grande assente, muto e
lontano. Per questo la nostra battaglia contro la legge è un impegno che
riparte fin da oggi. In Parlamento come nella società, utilizzando ogni
forma di disobbedienza civile per dimostrarne la grettezza e la
mostruosità".